Da Carter Oblio: un trionfo di bontà

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Una cucina libera, genuina e concreta fatta di estro, gioco, sapori e all’insegna del pensiero hygge

A Roma, nell’affascinante quartiere Prati, è stato da poco inaugurato il ristorante Carter Oblio che, già dal nome, affascina e conquista per la sua originalità che nasce, infatti, come anagramma dei due nomi dello chef Ciro Alberto Cucciniello.

La sua cucina sa stupire ed emozionare e nello stesso tempo rassicurare, in cui i sapori dell’infanzia vengono esaltati dalla creatività e dall’estro dello chef, all’insegna dell’accoglienza, della convivialità e dei piaceri della buona tavola.

Cucciniello, già lungamente alla guida del ristorante Settembrini, e con solida formazione che spazia dal pluristellato Combal di Davide Scabin alle varie esperienze all’estero, ama molto le contaminazioni nordiche quanto gli ingredienti mediterranei.

Ospitalità e spensieratezza si percepiscono immediatamente in questo elegante salotto, anche per l’atmosfera regalata dall’interior decoration ricercata e dalla disposizione dei vari tavoli che compongono il locale. La loro realtà nasce, infatti, come una filosofia dello spazio. L’idea era quella di creare una comfort zone molto materica ed essenziale dove il cliente potesse concentrarsi sulla sua esperienza degustativa.

L’arredamento del ristorante è, infatti, caratterizzato da legno, ferro e vetro lavorati a mano grazie alla bravura di artigiani che hanno realizzato il concept di Carter Oblio. Distanze ampie tra i tavoli, inoltre, permettono ad ogni cliente di vivere la propria privacy.

I piatti preparati con maestria dallo chef diventano un’occasione per ripercorrere la sua vita professionale senza mai perdere di vista alcuni capisaldi: la qualità, la cura degli ingredienti, la leggerezza e la gioia di stare a tavola.

La cucina di Ciro Alberto è, quindi, un’occasione per scoprire ricette che si ispirano alla tradizione rielaborandola di volta in volta, seguendo i ricordi, gli aneddoti e le scoperte che ha fatto nel suo percorso professionale.

La scelta del suo menù è anche il frutto delle riflessioni scaturite durante la pandemia che non fanno altro che confermare una buona dose di elasticità dello chef nel recepire gli stimoli esterni per trasformarli in una proposta coerente per i propri clienti.

Carter Oblio è un luogo ideale sia per un pranzo veloce che per un aperitivo ma senza rinunciare alla ricercatezza e al gusto perché in un inverno incerto come questo si vanno cercando sempre più momenti di relax, fatti di qualità, sicurezza e confort.

In particolare, tra gli antipasti, Cucciniello presenta il “Crudo, stracotto e bruciato” con  una morbidissima carne di manzo e delle ottime puntarelle, la gustosa “Zuppa di carote, timo e aglio arrosto” e lo squisito “Crostone salicornia e fegato di rana pescatrice” .

Tra i suoi primi piatti troviamo, invece, i deliziosi “Ravioli alla genovese di Maccarello affumicato”, il gustoso “Orzo Borlotti con castagne, funghi e tartufo”, gli inconfondibili “Scialatielli Taccole e Totanetti in Ramen di peperoni all’arrabbiata” e il saporito “Risotto alla genovese di Maccarello affumicato”.

Non si può far a meno di ordinare, tra i secondi piatti, un tenero “Pollo al fieno, patate alla camomilla e misticanza di campo”, uno stuzzicante “Bun d’anatra, sciroppo di mirto e cipollotto agrodolce arrostito” e, per gli amanti del pesce, un appetitoso “Sgombro a beccafico”.

Dulcis in fundo una serie di dessert irrinunciabili tra cui “Crème brûlée di capra e uva fragola”, “Torta di miele, panna acida e birra” o “Tartelletta crema di caldarroste e Chantilly di cachi”. Da gustare a fine pasto con la spensierata allegria di chi, purtroppo è arrivato alla fine di un ottimo pasto.

Quanto allo stile nordico del ristorante e anche di alcune tecniche di preparazione e cottura scelte dallo Chef (affumicatore per pesce, carne e anche pane), è il frutto di tanti viaggi e di una profonda passione per la filosofia del relax incarnata dal pensiero hygge.

Hygge è una parola magica per i danesi: un insieme di condizioni che comprende il clima, la storia di una piccola cultura orientata alla famiglia e uno stato social fondato sull’uguaglianza. È la capacità di godere delle piccole cose; è l’arte di creare il benessere e l’intimità. È possibile farlo anche nella ristorazione? Da Carter Oblio decisamente sì.

 

Francesca Sirignani

Foto © Francesca Sirignani

 

 

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Francesca Sirignani
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza – indirizzo transnazionale e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. É il Direttore Responsabile della testata giornalistica on-line Follow Me Magazine ma collabora anche per “Montecarlo In”, "Weekly Magazine", “Area Wellness”, "Leisure & News International”, “Elaborare 4x4”,“Travel Quotidiano” e “Week – end Premium”. È docente al Master “Comunicazione per il settore enologico e il territorio” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha anche collaborato in diversi progetti europei e di Legislazione Turistica che le hanno permesso di accompagnare gruppi in molte destinazioni del mondo. È iscritta al GIST cioè al Gruppo Italiano Stampa Turistica. Appassionata per culture, tradizioni e paesaggi di altri popoli ha fotografato molti Paesi.

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