Indagine di 50&più sulle difficoltà vissute in questi mesi e le aspettative per il futuro

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indagine 50&più

Il titolo della ricerca è: “Emergenza Covid-19, primi sintomi di impatto sociale e prospettive nel nuovo periodo”

L’associazione 50&più, che conta oltre 320.000 associati, ha coinvolto 1.740 persone in una indagine svolta, poi, dall’istituto di ricerche di mercato Format Research Srl, sulle difficoltà vissute durante la pandemia e delle prospettive per il futuro. Ne è venuta fuori una fotografia interessante di come siamo cambiati durante il 2020. La ricerca ha preso in esame le interviste fatte a tre fasce di età, la prima dai 18 ai 34 anni, la seconda dai 35 ai 65, la terza dai 65 agli 85 anni.

«La lettura dei dati offre molti punti di riflessione», dichiara la dirigente di 50&più Anna Maria Melloni. «Volevamo conoscere il sentiment degli italiani e dei nostri associati rispetto alle difficoltà vissute e sono scaturiti risultati interessanti e inaspettati».

I dati dell’indagine di 50&più

La famiglia è l’ambito in cui investire nei prossimi anni, lo sostiene il 72,4% degli intervistati tra i 65 e gli 85 anni. Questa priorità è sentita anche dai giovani pur in misura minore. Gli over 65 promuovono il desiderio di investire nel benessere psicofisico (31,1%) e nella crescita personale (14,6%).

«Questi dati allontanano» – afferma la dott.ssa Melloni – «lo spettro di una anzianità solitaria ed emarginata denominata “La sindrome della capanna”, che porterebbe a desiderare di restare al sicuro nel proprio rifugio con la tendenza per i più anziani, di esaurire le proprie necessità entro i confini degli affetti più stretti».

Il futuro del Paese

Il 75% degli intervistati si è detto fiducioso sul futuro del Paese e il 26,8% dei soci di 50&più si aspetta un ritorno alla normalità al termine della pandemia, contro il 16,7 del campione totale. In questo frangente gli over 65 si sono dimostrati i più speranzosi a convivere con i cambiamenti di abitudini sopraggiunti. Il 21,2% dei soci dichiara di non vedere prospettive per il futuro, condiviso dal 22,9 del totale in prevalenza si tratta di donne.

Famiglia e rapporti sociali

Dalla ricerca emerge che il benessere della famiglia è quello che desta più apprensione tra gli intervistati. La preoccupazione in questo ambito tocca il 73,7% delle persone e ben l’87,9% degli associati. Per tutti al centro c’è la riscoperta del ruolo della famiglia. Il 71% degli intervistati e il 76% degli associati afferma di voler dedicare più tempo e risorse al proprio nucleo familiare. Tutti vogliono “investire nel calore della famiglia ancor prima di tornare a viaggiare” segno che molti hanno avvertito in questi mesi la mancanza di affetti lontani. Nella lista condivisa compaiono anche la fede e il credo religioso e i rapporti tra amici.

La sfera economica e politica

È stato chiesto agli intervistati cosa ne pensassero della situazione economica e politica nei prossimi tre anni e i dati sono chiari: Il 70% ha detto che il nostro è “un Paese impoverito e con scarse prospettive di crescita per il futuro“, lo condivide il 42% dei giovani tra i 18 e i 34 anni iscritti all’associazione che si scontra con la visione pessimistica del 75,7% dei coetanei non soci.

indagine 50&piùDall’indagine di 50&più emerge inoltre che a livello politico, ben il 72,3% degli associati over 65 dichiara che è «un Paese nel quale la voce dei cittadini non è ascoltata dalla politica», mentre per i giovani «la politica non sarà in grado di ascoltare la voce degli italiani». La maggior parte hanno affermato, poi, di non sentirsi soddisfatti delle risposte delle istituzioni su questioni come infrastrutture, politiche del lavoro, sostenibilità, innovazione e sicurezza dei cittadini.

Supporto economico alla famiglia

Il 50% dei pensionati intervistati ha supportato la propria famiglia con significativi aiuti economici. Il 15% ha ceduto spesso una parte della pensione ai familiari in difficoltà. Se chiediamo ai soci di 50&più cosa vedono nel futuro economico finanziario del nostro Paese, il 68,5% risponde che la situazione resterà invariata.

Digitalizzazione sociale

“Il digitale e le nuove tecnologie hanno aiutato a rimanere connessi?”. A questa domanda secondo i dati raccolti nel sondaggio, il 57% dei cittadini non ha vissuto situazioni difficili e anzi il 39% dei soci, hanno potuto migliorare le loro competenze informatiche. Ne esce però che il 65% del totale durante la pandemia, ha vissuto una situazione di isolamento sociale.

Il commento del presidente di 50&più Carlo Sangalli

Il presidente Carlo Sangalli nel commentare la ricerca ha dichiarato: «L’associazionismo è in qualche modo l’antidoto a questa infida malattia. C’è più solidità individuale dietro la scelta di essere parte di qualcosa più grande di se stessi, e questo “qualcosa di più” rafforza i singoli che ne fanno parte, grazie ai servizi, agli stimoli culturali, alle relazioni umane e al senso di comunità».

Ha parlato poi di una storia raccontata proprio nelle Feste appena trascorse. Su un treno c’erano un papà e il figlio piccolo che andavano dai nonni per le vacanze. Il viaggio era lungo e il bimbo stanco di guardare fuori dal finestrino continuava a fare domande al padre assorto nella lettura di un giornale. Il papà per tenerlo occupato, strappò una pagina pubblicitaria del giornale dove era rappresentato un mappamondo, lo divise in molti pezzetti e lo diede al bambino perché ne ricostruisse il mondo come un puzzle. Non fece in tempo a rimmergersi nella lettura che il bambino esclamò «ho finito!». «Ma come hai fatto a finire così presto?» chiese il papà. «Il globo era complicato da ricostruire!». E il bambino rispose candidamente «io in realtà non ho guardato il mondo ma sul retro c’erano dei pezzi con la figura di un uomo, ed io ho ricostruito l’uomo». A quel punto il mondo si è aggiustato da solo.

«Proprio da qui dobbiamo ripartire» – conclude il presidente di 50&più – «dalle persone, dall’uomo, dalla centralità e dai suoi valori (…) Ogni ripartenza non potrà che cominciare dalle donne e dagli uomini di buona volontà, che decidono di fare bene e per bene rimettersi in gioco».

 

Giancarlo Cocco

Foto © La Formica, Wikipedia, Rivalta, Confcommercio

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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