Lo spirito di Francesco in Israele

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Lo spirito di Francesco

Dopo 54 anni celebrazione della Messa nella chiesa di San Giovanni Battista a Qasr el Yahud sulla sponda occidentale del fiume Giordano. Il sito riqualificato da IGTC con un investimento di 2 milioni di euro, è stato restituito alla Custodia di Terra Santa

È lo spirito del Santo di Assisi e di Papa Francesco che soffia in Israele.

Uno spirito salvifico, pacificatore, di fratellanza fra le religioni. Grazie anche alla figura del presidente dello Stato di Israele, Reuven Rivlin, che ha incontrato il Papa il 15 novembre 2020. “Il grano può crescere nel deserto, come nel deserto dell’inimicizia può crescere l’amicizia per avere la pace” ha dichiarato il Papa nel corso dell’incontro nella Biblioteca alla Seconda Loggia del Palazzo Apostolico. «È vero che può crescere il grano nel deserto, noi ci abbiamo portato l’acqua e lo abbiamo visto fiorire», ha risposto il presidente.

La telefonata dopo l’incontro

Poco prima di Natale (14 dicembre), il presidente Rivlin ha telefonato al Papa per gli auguri, ringraziandolo per la profonda amicizia. E lo ha invitato ad inaugurare il progettoTerra dei Monasteri” su cui si sta lavorando da molti anni, secondo quanto riferito dal portavoce presidenziale.

«Quando ci siamo incontrati l’ultima volta»ha dichiarato il presidente «avete pregato per la pace in Medio Oriente. E fortunatamente le vostre preghiere sono state ascoltate. Abbiamo una nuova era di accordi di pace in Medio Oriente» ha concluso il presidente israeliano.

La celebrazione della Messa

Gli effetti di questa collaborazione fra le due eminenti personalità si sono concretizzati con la celebrazione della Messa domenica 10 gennaio 2021 presso la chiesa di San Giovanni Battista a Qasr el Yahud sulla sponda occidentale del fiume Giordano per la prima volta dopo 54 anni.

Alla celebrazione, presieduta dal Custode di Terra Santa padre Francesco Patton, erano presenti il Nunzio Apostolico in Israele e a Cipro e delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina Mons. Leopoldo Girelli, il Console generale italiano Giuseppe Fedele, la viceconsole spagnola Paloma Serra e una rappresentanza delle autorità militari israeliane.

Questa località è identificabile con il sito in cui Giovanni Battista battezzò Gesù.

Il ruolo del turismo

Il ministero del Turismo israeliano negli anni 2008-2010, attraverso la Israel Government Tourism Corporation (IGTC), ha investito circa 8 milioni di Shekel (2 milioni di Euro) per riqualificare il sito di Qasr el Yahud sul fiume Giordano.

Nell’ottobre del 2020, la Custodia di Terra Santa e le chiese cristiane sono rientrate in possesso di proprietà a loro appartenute in precedenza.

Il terreno fu acquisito dalla Custodia nel 1932. Nel 1956 fu costruita una chiesetta dedicata a San Giovanni Battista. Affidata ai frati francescani del convento di Gerico.

La guerra costrinse ad abbandonare il convento

Nel 1967 la guerra tra Israele e Giordania aveva trasformato il sito in un campo minato. I francescani furono costretti ad abbandonare il convento e l’area circostante.

Nel 2011 le autorità israeliane resero accessibile il sito ai pellegrini. Nel 2018 fu interamente sminato e liberato. (Fonte Custodia di Terra Santa)

Le parole del Custode di Terra Santa

«Vorrei esprimere i miei ringraziamenti al signor presidente dello Stato di Israele Reuvent Rivlin. È lui la prima persona che è venuta qui e ha avuto l’idea di cedere questo posto alla Chiesa» – ha sottolineato padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa – «Nei numerosi incontri che insieme abbiamo realizzato, il presidente Rivlin ha sognato che le due sponde si sarebbero incontrate e che questo luogo sarebbe stato un’di oasi pace tale da riunire Israele, Giordania e Palestina in modo che tutti potessero pregare in questa oasi. Questo luogo era una zona di guerra ed è diventato un luogo di preghiera per tutti, per pregare insieme in un luogo santo. Noi, in qualità di Custodia di Terra Santa, siamo molto felici che il monastero sia ritornato a noi, poiché questo è il primo monastero tra le chiese qui, ed è un monastero francescano» ha concluso Padre Patton.

Il progetto “Terra dei Monasteri”

La speranza è che il progetto “Terra dei Monasteri” possa essere lanciato nel corso del 2021.

Il ministro del Turismo, Orit Farkash-Hacohen, ha dichiarato: «I turisti cristiani rappresentano più della metà del turismo in arrivo in Israele. Sono certo che quando i cieli si apriranno vedremo ancora una volta gruppi di credenti e famiglie cristiane di tutto il mondo visitare i luoghi santi di Gerusalemme e Nazareth, battezzare nel fiume Giordano, navigare sul Mar di Galilea e visitare il deserto della Giudea, Megiddo e l’intero Paese».

Il numero di pellegrini in visita a Qasr el Yahud è cresciuto in modo costante negli anni e nel 2019 quasi 875.000 pellegrini e turisti hanno visitato il Qasr el Yahud. (Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo).

 

Enzo Di Giacomo

Foto© Nadim Asfour/CTS – Custodia di Terra Santa

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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