Elezioni in Ungheria, Orbán riconfermato per il quarto mandato

0
473
Orban

La destra vince anche in Serbia. Al primo turno vince Aleksander Vucic

Nella giornata di ieri 3 aprile si sono svolte in Ungheria le elezioni parlamentari e il referendum sulla legge antiLgbt+. Queste ultime sono le prime votazioni europee dall’attacco all’Ucraina.

I seggi si sono chiusi alle ore 19 con una affluenza del 70%, meno di quanto si fosse inizialmente previsto.

I candidati alle presidenziali

A concorrere per la guida del Paese Viktor Orbán primo ministro dell’Ungheria dal 2010 e leader del partito Fidesz. Proprio in quegli anni raggiunse la maggioranza in Assemblea nazionale.

Durante la sua carriera politica è passato da posizioni liberali a posizioni populiste e di destra nazionalista. Questo soprattutto per il suo mettere in discussione la democrazia liberale.

Per questo spesso è stato al centro di forti critiche e controversie internazionali per la sua poderosa opposizione all’immigrazione, l’euroscetticismo, il suo ideale di StatoNazione e, da sempre, la volontà alla reintroduzione della pena di morte in Europa.

Quando nel 2011 introdusse delle modifiche costituzionali, che ponevano di fatto delle limitazioni, quali libertà di stampa e individuali, portò il Paese a una sorta di regressione della democrazia. Per questo dalla critica di sinistra è sempre stato considerato un populista di destra, autoritario e dittatore.

A contrastare Orbán ci ha provato il politico ed economista Pèter Màrki-Zay co-fondatore del movimento “Un’Ungheria per tutti”. Conservatore, cattolico praticante ed europeista convinto si è imposto sulla scena politica per aver vinto le elezioni comunali diventando nel 2018 sindaco della sua città natale Hódmezővásárhely, all’epoca un caposaldo del partito Fidesz. Non ha legami con nessun partito ed era considerato, per la sua credibilità, uno dei pochi, se non l’unico, in grado di competere per le presidenziali contro Orbán.

Nel 2021 viene designato come candidato per la coalizione multipartiticaUniti per l’Ungheria”, cioè sei partiti di diverso orientamento politico.

Orbàn vince “contro tutti”

Peter Marki-ZayLe elezioni di domenica però hanno segnato un duro colpo per Marki-Zay, i cui voti della coalizione multipartitica si sono fermati al 32%. Orbán supera il 55% riconfermandosi per il quarto mandato alla guida del Paese rivendicando di aver vinto “contro tutti”.

«Questa nostra quarta vittoria è la più importante, perché abbiamo conquistato il potere contro un’opposizione che si era alleata. Si sono alleati tutti e noi abbiamo vinto contro tutti» ha commentato.

Una vittoria quasi annunciata secondo alcuni sondaggi usciti a poche ore dalla chiusura delle urne. Come quelli di Rtl Klub secondo il quale avrebbe ottenuto circa il 49% dei consensi.

Un duro colpo per Bruxelles

«Abbiamo ottenuto una vittoria così grande che si può vedere anche dalla Luna. Di sicuro pure da Bruxelles. Abbiamo vinto anche a livello internazionale contro il globalismo. Contro Soros. Contro i media mainstream europei. E anche contro il presidente ucraino. Fidesz rappresenta una forza conservatrice patriottica e cristiana. È il futuro dell’Europa. Prima l’Ungheria!». Con queste parole conclude il suo discorso per la vittoria elettorale, citando il noto “America first” di Trump.

Tra i citati anche Zelensky

Un discorso che non risparmia nessuno, neanche il presidente ucraino Zelensky che lo aveva definito “l’unico in Europa a sostenere apertamente Putin”. «Non ho paura a chiamare la guerra con il suo nome, questa si chiama onestà, cosa che manca a Viktor Orbán, forse l’ha persa da qualche parte nei suoi rapporti con Mosca».

Anche il conflitto russoucraino quindi entra di fatto tra i temi della campagna elettorale.

Le dichiarazioni del candidato sconfitto

Marki-Zay ha, dal canto suo, riconosciuto la sconfitta, ma con parole di denuncia molto amare: «In un sistema ingiusto e disonesto come questo non potevamo fare di più», ha detto, contestando la fortissima propaganda governativa.

Il primo ministro che promuove da anni la democrazia illiberale, e che ha un contenzioso con l’Europa sullo stato di diritto, per aver limitato la libertà di stampa e della magistratura, nelle ultime settimane aveva puntato sulla paura della guerra, arrivando a rompere la compattezza dei Visegrad. È stato infatti l’unico a negare la consegna di armi a Kiev e ad assicurare in tutti i modi che Budapest si terrà fuori dal conflitto con Mosca.

Il dubbio sulle presunte irregolarità

Parole dure che aprono al sospetto di possibili irregolarità nel voto. Attivisti dell’Ong Hungarian Civil Liberties Union denunciano che nella città di Hortobagy il Governo locale avrebbe illegalmente pubblicizzato e organizzato autobus per portare la gente ai seggi.

Denunce che si aggiungono a quelle di alcuni giornalisti che negli scorsi giorni avrebbero rinvenuto in Romania, Regione con una minoranza ungherese, diverse schede elettorali bruciate.

Per questo, per la prima volta in un Paese dell’Ue l’Osce ha inviato circa 200 osservatori per monitorare lo svolgimento del voto.

Salvini commenta vittoria OrbanImmancabile il commento del leader della Lega Matteo Salvini che affida a Facebook il suo plauso: «Bravo Viktor! Da solo contro tutti, attaccato dai sinistri fanatici del pensiero unico, minacciato da chi vorrebbe cancellare le radici giudaico-cristiane dell’Europa, denigrato da chi vorrebbe sradicare i valori legati a famiglia, sicurezza, merito, sviluppo, solidarietà, sovranità e libertà, hai vinto anche stavolta grazie a quello che manca agli altri: l’amore e il consenso della gente. Forza Viktor, onore al libero Popolo ungherese». 

L’estrema destra non esce vincitrice esclusivamente in Ungheria, nelle stesse ore in Serbia si è votato per le parlamentari anticipate, le presidenziali e le amministrative in 14 Comuni tra cui Belgrado.

 

 

Gianfranco Cannarozzo

Foto © Eurocomunicazione, ilfattoquotidiano

Articolo precedenteLa Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia si rinnova
Articolo successivoElezioni in Serbia, riconferma per la coalizione di destra
Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui