Life, l’angosciante ricerca di una stabilità

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A tu per tu con la scrittrice Maria Filocomo, autrice dei tre romanzi Life

Giovanissima ma con idee ben chiare. Caratterialmente timida ma totalmente diversa nella scrittura dove non mette veli alla sua fantasia e alla sua creatività. Dopo Jealousy e Life strangers do è uscito in libreria il terzo e ultimo libro della sua serie Life, All of everything. Ci troviamo di nuovo a seguire le complicate vicende di Aaron e Shawty.

Abbiamo incontrato Maria Filocomo che ci ha raccontato qualcosa di più sui suoi romanzi Life, pubblicati da Sperling & Kupfer.

Nel giro di pochi mesi ci hai catapultato nel mondo di
Shawty e Aaron, un universo di emozioni forti e altalenanti. Com’è nata l’idea di questo amore che ha un impatto così intenso in entrambi i protagonisti della storia?

«Come idea è nata nel 2017-2018. È stata del tutto casuale. Soffro di insonnia e trascorrevo le notti davanti al computer e così ho iniziato a scrivere».

La struttura narrativa del testo è semplice, diretta, con un linguaggio molto giovane, seppur costellato da citazioni (Fitzgerald, Hesse, Goethe, Oscar Wilde, Jane Austen). Quali sono le tue letture preferite? Da cosa nasce la tua passione per la scrittura?

«Il mio libro preferito è I dolori del giovane Werther di Wolfgang Goethe. Amo i classici e ne ho letti tanti, tra cui Tess dei d’Urberville di Thomas Hardy. Se dovessi scegliere un autore sicuramente sarebbe l’inglese Thomas Hardy perché racconta la vita nel modo in cui accadono i fatti realmente. Il testo racconta che non è sempre tutto rosa e fiori e nella vita possono capitare cose del tutto inaspettate e brutte. Più o meno mi sono basata su di lui.

I primi due romanzi della serie Life hanno un finale che lascia sulle spine, creando grande aspettativa, nonché curiosità per il romanzo successivo. Cosa dobbiamo aspettarci dal terzo romanzo?

«Il terzo è la fine e quindi ci saranno dei colpi di scena, cose inaspettate. Possiamo immaginare il classico finale “e vissero felici e contenti” o magari no. Resta sempre il dubbio».

Aaron è l’oscurità e Shawty è la luce verde della speranza. Ciò che emerge è un rapporto complicato per la forte gelosia e insicurezza di Aaron, certamente tutto legato a un passato problematico mai risolto. Non emerge cattiveria in lui ma di sicuro un comportamento distruttivo e forse a volte autolesionista attraverso l’alcol e l’uso di erba.

«Aaron è il ragazzo che si può incontrare nella vita reale. È impossibile trovare una persona che si comporta bene tutta la vita. Aaron raffigura la verità. Quando una persona ha passato alcune cose poi si comporta in maniera diversa. L’ho voluto raffigurare come un ragazzo che ha subito avvenimento brutti e ha paura di perdere qualsiasi cosa che gli capita nella vita, proprio perché ricollega tutto al proprio passato e alle ferite che porta dentro».

Pensi ci sia salvezza in lui? Credi che un amore così possa vedere la luce in fondo al tunnel?

«Non posso rispondere a questa domanda perché rivelerei la fine del libro… Soltanto alla fine si capisce dove e come va a finire una determinata cosa».

Nella serie Life un po’ si intravede After. Quanto c’è di Hardin in Aaron?

«Non ho letto After. Ho letto solamente in grandi classici».

Com’è nata l’idea della coccinella?

«Quando ero piccola mia mamma mi regalò una coccinella che ho ancora addosso con una collanina. Mi disse che troviamo una coccinella in ognuno di noi, la coccinella porta fortuna nelle persone dove si posa. È un suo insegnamento».

Quali sono i tuoi interessi oltre la scrittura? E i tuoi progetti archiviata questa serie di libri.

«Ascolto molta musica, disegno e lavoro con la grafica. Quando finirà la serie, ci sarà in progetto qualcos’altro».

 

Alessandra Caputo

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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