Sette castelli nella Valle della Loira

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Castelli della Loira

Paesaggio culturale Patrimonio Unesco, un itinerario del Rinascimento francese nella storia del Paese in un viaggio nella natura

Gli stili architettonici dei 15 castelli della Loira che si sono susseguiti nel corso dei secoli, costituiscono la traccia di una cronologia storica di vite regali, amori, mode, tradizioni e tragedie familiari. Un itinerario paesaggistico scenografico e sorprendente, in cui emerge una particolare attenzione al rispetto della sostenibilità ambientale e della biodiversità dei luoghi.

Nel raggio di poco più di 200 km da Parigi, la Regione Centro-Valle della Loira permette di ammirare bellezze naturalistiche uniche e l’offerta di un turismo lento che ben coniuga l’interesse per il fascino dell’arte con la vita all’aria aperta: il paesaggio culturale.  Con 500 km di percorsi, suddivisi in 15 anelli da 10 a 43 km appositamente segnalati, la Loire à Vélo (parte integrante dell’EuroVelo 6, l’immensa pista ciclabile europea di più di 3.600 km che collega l’Atlantico al Mar Nero) e Les Châteaux à Vélo offrono la libertà di scoprire al proprio ritmo anche la Sologne, i vigneti e i villaggi pittoreschi.

Château de Chenonceau

Il primo dell’itinerario è conosciuto come Château des Dames; Château de Chenonceau è uno dei castelli più maestosi della Valle della Loira. Amato da Diane de Poitiers e Caterina de’ Medici, rappresenta l’eleganza dei castelli rinascimentali costruiti nella Valle della Loira nel XVI secolo. Ogni angolo del castello riflette l’impronta femminile. Leggiadria ed eleganza pervadono nei giardini che lo rendono maestoso e particolare. La parte realizzata da Diane de Poitiers, custodisce una fontana che spruzza un getto d’acqua alto sei metri, mentre quella curata da Caterina de’ Medici vanta una superficie di 5.500 kmq, un labirinto di oltre un ettaro e un orto botanico. Il monumentale portone d’ingresso risale all’epoca di Francesco I, fronteggia i due grandi giardini, dove ogni estate, al riflesso del fiume Cher, fioriscono centinaia di ibischi là dove le mura che sostengono le terrazze sono ricoperte di rose rampicanti Iceberg.

All’interno gli ambienti, gli arredi, gli arazzi e le opere d’arte, tra cui opere di Correggio e Rubens, sono pagine narranti di storia. Dallo studiolo verde Caterina de’ Medici, diventata Reggente del regno alla morte del marito, il re Enrico II, governò sulla Francia. In seguito lasciò Chenonceau a Luisa di Lorena e dopo l’assassinio del marito di quest’ultima Enrico III, lutto e austerità calarono sul castello, al punto che il sottotetto venne trasformato in convento. La Rivoluzione francese non riuscì a distruggere il castello e grazie a Luise Dupin, l’erudita figlia illegittima del più potente banchiere di Francia Samuel Bernard, Chenonceau divenne un salone letterario durante il secolo dei Lumi. Il castello è aperto tutti i giorni dell’anno, con orari che variano in base alle stagioni.

Toscana e Touraine: la stessa luce per il genio creativo di Leonardo Da Vinci

Castelli della LoiraPercorrendo soli 13 km si arriva allo Château Royal d’Amboise che sotto i regni di Carlo VIII e poi di Francesco I divenne una residenza reale. Il suo splendore ha poi attirato l’intera corte del regno di Francia, così come molti artisti e studiosi europei. Francesco I era appassionato di arte e scienza e aveva portato Leonardo dall’Italia per offrirgli protezione e dargli i mezzi per perseguire il suo lavoro di ricerca. Leonardo da Vinci oggi riposa nella Cappella di Saint Hubert che è in fase di restauro, ma è visitabile in modo virtuale.

Il 1863 fu l’anno di ritrovamento dei resti che, con un processo verbale molto dettagliato, permisero la ricostruzione dello scheletro. Una passeggiata a piedi conduce al vicino Château du Clos Lucé, dove Leonardo visse dal 1516, è un tuffo nell’universo del creato multidisciplinare dello scienziato italiano: scienze, arte di guerra, pittura, musica, affreschi e 40 modelli di macchine. Gli interni del maniero presentano tutti i lati della vita di Leonardo, così come un certo numero di sue creazioni e massime.

Il Parco Leonardo da Vinci presenta un percorso ludico e iniziatico con le animazioni per testare le invenzioni di Leonardo, riprodotte alla scala. Ovunque è ricreata perfettamente l’atmosfera quotidiana dell’artista toscano illuminato dalla luce della Touraine, per lui simile a quella della Toscana, dove organizzò feste reali con effetti speciali. La destinazione Val d’Amboise tutto intorno invita a passeggiare in un’atmosfera di disconnessione all’ombra di monumenti incredibili. Foreste maestose, punti panoramici sulle colline vinicole, antiche cantine e villaggi pieni di tesori naturali, di un calore umano e un’arte di vivere che sono l’orgoglio degli abitanti, i Tourangeaux.

Château de Villandry

Dal Rinascimento, i giardini hanno accompagnato l’evoluzione dello splendido Château de Villandry. Castelli della LoiraSi raggiunge in soli 42 km da Amboise. Racchiude tutta l’arte di vivere alla francese; stile rinascimentale nel XVI secolo, stile francese nel XVIII secolo, parco paesaggistico nel XIX secolo. I giardini di Villandry, rimodellati dal proprietario, Joachim Carvallo, all’inizio del XX secolo, sono una creazione originale tra tradizione e innovazione. Sia il patrimonio storico che il patrimonio naturale di Villandry costituiscono un legame tra passato e presente con apertura e condivisione con il pubblico, una missione che guida da più di un secolo le generazioni che sono custodi di questo patrimonio.

Un paradiso per la biodiversità: il canto degli uccelli, il ronzio delle api, suoni che rendono più piacevole la passeggiata e lo rendono un luogo accogliente per la fauna selvatica. Qui sono state identificate quasi 90 specie di uccelli e la proprietà è attenta alla conservazione della fauna e della flora, tanto che il castello di Villandry è impegnato nella LPO Touraine (Ligue de Protection pour les Oiseaux) dal 2012 come “Rifugio LPO”. Inoltre, dalla primavera del 2021 sono apparsi cinque alveari. Il benessere dell’animale è al centro delle preoccupazioni dell’apicoltore. Solo il miele non necessario alle api viene raccolto, perciò i giardini di Villandry e la foresta che li circonda sono un ambiente privilegiato per le colonie.

Château d’Azay-le-Rideau

Con soli 11 chilometri si raggiunge il ridente borgo di Azay-le-Rideau e visitiamo quello che Honoré de Balzac paragonava a un “un diamante tagliato a faccette dall’Indre” per il fatto che questa residenza inonda di luce grazie al suo sfolgorante splendore. Ci troviamo di fronte al simbolo di un “Rinascimento da sogno”. Anche lo specchio d’acqua su cui il castello è adagiato, riflette le sue forme raffinate e la grazia dell’architettura rinascimentale. La romantica atmosfera di un parco paesaggistico, accarezzato delle acque dell’Indre incastona il castello come un gioiello.

Fu costruito all’inizio del 1500, sotto il regno di Francesco I, da Gilles Berthelot e Philippa Lesbahy. Le sue influenze italiane e fiamminghe si coniugano in un intreccio unico con l’edilizia francese, ma l’edificio raggiunse la perfezione architettonica e un’immagine sublime nell’ottocento. Acquisito completamente vuoto dallo Stato francese, nel 1905 è stato arredato con mobili provenienti da collezioni pubbliche tra cui il Museo del Louvre.

Domaine Régional de Chaumont-sur-Loire et du Festival International des Jardins

Percorrendo altri 70 km da Azay-le-Rideau, in un’ora di auto si arriva in un altro scenario culturale della Valle della Loira, iscritto nel patrimonio mondiale dell’Unesco, quello che circonda la Tenuta di Chaumont-sur-Loire in uno scrigno di vegetazione e architettura che si affaccia sul fiume.

Castelli della LoiraIl Centre Culturel de Rencontre, Centro di Arti e Natura dal 2008, Chaumont-sur-Loire è un luogo speciale nel settore dell’arte e dei giardini. Racchiude una triplice identità patrimoniale, artistica e dei giardini e ciò fa sì che in un luogo si possa vivere un’esperienza culturale globale. Istituto pubblico di cooperazione culturale di proprietà della Regione Centro-Valle della Loira, è atipico, una sorta di “utopia artistica”, multidisciplinare e multisensoriale, dove si incontrano e si incrociano pubblici diversi, di tutti i Paesi e di tutte le generazioni, esperti e non, senza escludersi a vicenda. Laboratorio a cielo aperto 363 giorni all’anno, è animato in ogni stagione e in continuo cambiamento.

L’anno è costellato da tre eventi importanti: la Stagione d’arte e il Festival Internazionale dei Giardini che contraddistinguono la primavera e l’estate, mentre le mostre di Chaumont-Photo-sur-Loire vi danno appuntamento con la fotografia per l’autunno e l’inverno. Tra questi momenti salienti, ci sono molte opportunità per condividere sia la bellezza del sito che momenti creativi eccezionali.

Il Castello venne fondato intorno all’anno mille da Ottone I, nel 1465 fu incendiato per volere di Luigi XI per diversità di vedute con Pietro d’Amboise, i cui eredi ne portarono avanti la ricostruzione negli anni. L’evoluzione architettonica del castello ricopre un periodo che va da Caterina de’ Medici, all’illuminismo, il romanticismo fino alla fattoria modello dei primi del novecento. Caterina de’ Medici dopo avere acquistato il castello nel 1550, lo utilizzò come tenuta da caccia e sosta durante il tragitto tra i castelli di Amboise e Blois.

Château de Blois

Residenza preferita dei re di Francia durante il Rinascimento, il castello reale di Blois è una vera sintesi architettonica e storica dei castelli della Loira. Le sue quattro ali di stili diversi e la sua scalinata monumentale raccolta intorno allo stesso cortile, offrono un panorama sorprendente dell’architettura francese dal Medioevo al periodo classico. Negli appartamenti reali magnifiche decorazioni policrome restaurate, i mobili ei dipinti evocano la vita quotidiana della Corte e il potere nel Rinascimento. Il gabinetto privato di Francesco I o le stanze reali di Caterina de Medici e di Enrico III, dove il duca di Guisa fu assassinato nel 1588, sono intrise di eventi importanti della storia della Francia.

Il castello salvato dalla distruzione rivoluzionaria grazie alla sua assegnazione all’esercito. Sede di vari reggimenti militari fino al 1840, anno in cui è inserito tra i Monumenti storici di Francia. Nella stagione estiva ogni sera, appena si fa buio, sulle quattro facciate del cortile, proiezioni di immagini video monumentali ed effetti speciali immersivi prendono il sopravvento sulla grandiosa architettura dei luoghi, trasformano il castello e danno vita ai più grandi episodi della storia di Francia.

Château de Chambord

Il castello testimonia la transizione dal periodo medievale gotico e l’arrivo del rinascimento i legami oltre che con Leonardo erano già in atto con i Medici e Gianluigi XI, ma Carlo VII fu il primo a decidere di andare alla conquista dell’Italia iniziando da Napoli. Una serie di conquiste di cui non è rimasto nulla ma unicamente lo stile del Rinascimento.

Già a fine 400 Carlo VII Luigi e Francesco I riuscirono nell’impresa di modificare l’immagine della Valle della Loira, uscire dal medioevo fortificato e avere delle residenze. Castelli della LoiraCapolavoro monumentale d’architettura, il Castello di Chambord è il più emblematico della Valle della Loira. Apparso in sogno al giovane re Francesco I rispecchia il suo grande potere e il suo spirito visionario, già rivolto verso il Rinascimento italiano.

È fortezza medievale, con il torrione squadrato circondato da quattro torri, ma gli elementi decorativi fanno tutti riferimento al Rinascimento italiano, come per esempio la famosissima scalinata a doppia elica. Tutto il repertorio ornamentale, dalle modanature classiche alle colonne con capitelli, gli intrecci e rosoni portano allo stile italiano. La salamandra, simbolo di Francesco I, compare ben 300 volte all’interno delle volte scolpite e sulle pareti, mentre sputa gocce d’acqua o mentre ingoia delle fiamme.

Grande trasferimento di dipinti

Il parco si estende su una superficie di 5400 ettari (è il parco forestale cintato più grande d’Europa) ed è Riserva nazionale di fauna selvatica e di caccia dal 1947. Chambord è stato fondamentale per la protezione delle opere d’arte francesi nel secondo conflitto mondiale: divenne il magazzino principale e il luogo di smistamento delle opere nazionali. I principali musei di Parigi temevano i bombardamenti tedeschi e, il 28 agosto 1939, organizzarono un piano di fuga e di salvataggio verso Chambord, dando inizio al più grande trasferimento di dipinti della Storia. Il castello venne sottoposto a un’opera di restauro conclusa con l’inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 1981.

 

Laura Testa

Foto © Laura Testa

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Laura Testa
Laureata in Lettere e specializzata in Scienze delle Comunicazioni presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista con esperienza di addetto stampa in ambito sia pubblico che privato, nei settori turismo, infrastrutture, economia del territorio, architettura, restauro e cultura. Ha collaborato con Agricoltura Italiana on line, Quigiovani, Nuova Economia, il Giornale del Mattino di Arezzo, Class Golf, ClubIN,Servizio Scuola, Campus, Rai Radiocampus, Block Notes, Italiani come noi, La Scuola si Aggiorna, Mister Help, Mediamente. Attualmente scrive sul quotidiano online Unonotizie,Turismo Informazioni, Area Wellness, A noi la parola. Autrice del catalogo d’arte Femminilinee e dell’Enciclopedia Mosaico.

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