Premio Sakharov per la libertà di pensiero: annunciati i tre finalisti

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Scelti dal Pe il giornalista turco Can Dündar, il leader tataro Mustafa Dzemilev e le avvocatesse yazide Nadia Murad Basee e Lamiya Aji

L’impegno del Parlamento europeo a sostegno dei diritti umani trova espressione anche attraverso iniziative di grande valore, quali il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Ogni anno, infatti, dal 1988 è assegnato questo premio prestigioso ad una personalità o organizzazione che si sia riconosciuta per  l’eccezionale contributo alla lotta per i diritti umani e la libertà di espressione. Grazie alla somma in denaro istituita come premio, il Parlamento europeo sostiene i vincitori nel portare avanti le loro cause.

Ensaf Haidar, on the left, holding a photograph of her husband, Raif Badawi, 2015 Sakharov Prize for Freedom of Thought Laureate, applauded by Martin Schulz, on the right (in the foreground)
Ensaf Haidar, a sinistra, tiene la fotografia del marito, Raif Badawi, accanto a Martin Schulz

L’anno scorso il premio è stato assegnato a Raif Badawi blogger saudita, autore del sito Free Saudi Liberals, arrestato nel 2012 e condannato a 10 anni di carcere, oltre a dover subire mille frustate e dover pagare una multa per aver insultato su internet i valori islamici. A scegliere i candidati anche quest’anno sono stati i singoli gruppi politici o unioni di almeno 40 eurodeputati. Fra le candidature, le commissioni Affari Esteri e Sviluppo hanno ristretto la rosa a tre finalisti.

Ora la Conferenza dei presidenti, composta dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e dai capigruppo dei vari gruppi politici, sceglierà il vincitore il 27 ottobre. La cerimonia di premiazioni si terrà a Strasburgo il prossimo 14 dicembre. I candidati finalisti per il 2016 sono:

Can Dündar (di cui abbiamo già scritto qui), ex caporedattore del quotidiano turco Cumhuriyet, è stato arrestato nel novembre 2015, dopo che il suo giornale aveva pubblicato alcune fotografie che mostravano i servizi segreti turchi consegnare illegalmente armi ai ribelli siriani. È stato successivamente condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere per “rivelazione di segreti di Stato” (adesso è in corso il processo d’appello) ed è sopravvissuto a un tentativo di omicidio. Al momento si trova all’estero, in attesa dell’appello.

FILE - In this Wednesday, Dec. 30, 2015 file photo, Iraqi Yazidi Nadia Murad Basee Taha speaks with Greek President Prokopis Pavlopoulos during a meeting in Athens. An Islamic State rape victim, Pope Francis and the Afghan women's cycling team are among the known candidates for the 2016 Nobel Peace Prize as the nomination window was set to close Monday, Feb. 1, 2016. (AP Photo/Yorgos Karahalis, File)
Nadia Murad Basee Taha

Mustafa Abdülcemil Qırımoğlu, ex presidente del Mejlis di Crimea (il parlamento tataro), è un ex dissidente sovietico e attuale membro del Parlamento ucraino. È una figura di spicco nella difesa dei diritti umani e delle minoranze del suo Paese da oltre cinquant’anni. La sua storia personale è segnata dalle vicende storiche del popolo tataro: a soli sei mesi fu deportato in Asia Centrale insieme a tutto il resto della popolazione. Riuscì a tornare nella sua terra soltanto 45 anni dopo. Adesso che la Russia ha annesso la Crimea, l’attivista è nuovamente impossibilitato a entrare nel suo territorio.

Nadia Murad Basee e Lamiya Aji Bashar sono due avvocatesse impegnate nella difesa della comunità yazida in Iraq e delle donne colpite dalla violenza sessuale delle milizie Isis. Entrambe provengono da Kocho, uno dei villaggi iracheni vicino a Sinjar distrutto dalle truppe dell’Isis nell’estate del 2014. Insieme a migliaia di altre ragazze yazide, sono state rapite e costrette alle vessazioni sessuali dei militanti del Califfato. Murad sta anche lavorando per il riconoscimento del genocidio degli Yazidi.

 

Elodie Dubois

Foto © European Union

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Elodie Dubois
Francese, innamorata dell'ambiente e dell'Italia. Sempre attenta alle tematiche che riguardano la lotta all'effetto serra e la riduzione dell'inquinamento, contribuisce con la sua esperienza a Strasburgo e a Bruxelles alla realizzazione di una buona Euro...comunicazione!

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