Gustav Klimt a Milano

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Gustav Klimt - Fuochi fatui - 1903 - Collezione privata europea - © Alfred Weidinger

La nascita di un mito

Raramente frequentato dalla critica e poco noto al grande pubblico, il periodo giovanile di Gustav Klimt è ancora avvolto da una nebbia sottile che ne offusca i contorni. Sono anni di apprendistato improntati al modello offerto dalla pittura storicistica di Hans Makart, anni durante i quali si forma quel particolare gusto per il decorativismo che diverrà un marchio del suo stile inconfondibile.

Se a tutti è nota l’attività della Secessione viennese, pochi conoscono la Künstler-Compagnie (Compagnia d’artisti), fondata nel 1881 ed impegnata nella decorazione di grandi edifici pubblici, nel periodo in cui Vienna è pervasa da una febbre edilizia senza eguali. Ne fanno parte Franz Matsch, Ernst Klimt, fratello minore dell’artista, e lo stesso Gustav.

Gustav Klimt - Salomè - 1909 - Venezia Ca' Pesaro - © 2014 Foto Scala Firenze
Gustav Klimt – Salomè – 1909 – Venezia Ca’ Pesaro – © 2014 Foto Scala Firenze

La mostra allestita nelle sale del Palazzo Reale di Milano prosegue nel cammino di progressiva riscoperta delle origini del modernismo klimtiano, un percorso già intrapreso nelle esposizioni viennesi organizzate in occasione del centocinquantenario dalla nascita. L’attività della sopra citata Compagnia è improntata ad una efficienza e ad una velocità d’esecuzione che hanno del prodigioso, perfettamente in linea con i fermenti dell’epoca. Il loro impegno si riscontra in particolar modo nella decorazione di spazi teatrali, dei quali il Burgtheater viennese è il più noto.

Particolarmente interessante per il visitatore l’incontro con Ernst, il quale segue certo l’esempio del più noto Gustav, mostrandosi nel contempo maggiormente esposto alla poetica preraffaellita che elabora in maniera del tutto personale. La mostra non trascura neppure le opere di Georg, altro fratello la cui ricerca si concentra specialmente sul rame e sul vetro, creatore di oggetti raffinatissimi su soggetti legati alla classicità, comunque pervasi di un simbolismo decadente.

L’incarico per le decorazioni del Kunsthistorisches Hofmuseum di Vienna rappresenta un traguardo fondamentale per la Compagnia, sia dal punto di vista economico che professionale. I tre artisti che ne fanno parte sono all’apice della gloria. La morte improvvisa di Ernst, avvenuta nel 1892 a soli ventinove anni, rappresenta una cesura traumatica nella loro attività.

Dopo un periodo di parziale sospensione della produzione pittorica dovuta ad una forte depressione, Klimt ritrova le proprie energie, ed intraprende una via del tutto originale che porterà alla rottura con l’amico e collega Matsch. Il campo dello scontro è la sala dell’Aula Magna dell’Università di Vienna. Gustav Klimt elude le aspettative della committenza con uno stile aggressivo, lontano dai canoni della classicità e pregno di un pessimismo destinato ad innescare una polemica che ebbe ampia risonanza sugli organi di stampa dell’epoca. Con questo gesto estremo, Klimt si libera definitivamente da ogni accademismo.

Fatte queste premesse, si comprende come la mostra risulti particolarmente raffinata e gustosa per il visitatore attento e curioso. Accanto alle opere celeberrime, come la Salomè veneziana, o l’ Adamo ed Eva viennese, compaiono infatti lavori poco noti appartenenti al periodo degli studi presso la Kunstgewerbeschule. Una sezione successiva presenta i bozzetti per le grandi commissioni pubbliche, un’occasione per comprendere le dinamiche interne alla Compagnia ed i suoi meccanismi produttivi.

Ampio spazio è dedicato inoltre alla ritrattistica, senza trascurare la pittura di paesaggio, la cui importanza nell’ambito del corpus klimtiano, dapprima sottovalutata dalla critica, è ormai un dato ampiamente riconosciuto. Riguardo alla sua particolare visione della natura ricordiamo il Girasole, romantica e metaforica proiezione del proprio amore nei confronti di Emilie Flöge. Dei fratelli di Gustav e della loro vocazione artistica abbiamo già detto. Completa l’esposizione un ampio apparato fotografico e documentario, uno sguardo su un’epoca che credevamo di conoscere a fondo, ma che presenta ancora innumerevoli sorprese.

Riccardo Cenci

 

KLIMT

Alle origini di un mito

Milano – Palazzo Reale

Dal 12.03 al 13.07.2014

A cura di Alfred Weidinger

In collaborazione per l’Italia Eva di Stefano

Orari: lunedì 14.30 – 19.30

Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30

Giovedì e sabato 9.30 – 22.30

Ingresso: intero € 11,00 ridotto € 9,50

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Catalogo: 24 ORE cultura

Ufficio Stampa: 24ORE cultura

Artemisia Group

Info e prenotazioni: http://www.klimtmilano.it/

www.comune.milano.it/palazzoreale

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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