L’Europa accende i riflettori sulla salute del cuore

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Dal 9 all’11 maggio le Giornate Europee sullo scompenso cardiaco

Sono oltre 20 milioni le persone in Europa che convivono con lo scompenso cardiaco, una condizione invalidante che si verifica quando il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo. Numeri preoccupanti e in crescita che nei prossimi vent’anni vedranno un aumento del 25% anche per i 600 mila italiani coinvolti da questa patologia soprattutto dopo i 40 anni. Eppure, nonostante sia la prima causa di ospedalizzazione per i pazienti al di sopra dei 65 anni e nella sua forma acuta provochi più decessi di alcuni tumori in fase avanzata, come il tumore al seno e quello all’intestino, se ne parla poco e in pochi sanno esattamente cosa é. Per questo sono nate le Giornate Europee dello Scompenso Cardiaco (European Heart Failure Awareness Day) che hanno l’obiettivo di favorire una maggiore consapevolezza, informando sui possibili sintomi, sull’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento adeguato. Un’iniziativa che ha origine nel 2010 dall’impegno congiunto delle Società Nazionali dello Scompenso Cardiaco di tutta Europa, come

parte delle attività della Società Europea di Cardiologia (European Society of Cardiology – ESC) e della Heart Failure Association – HFA.

Per combattere e soprattutto prevenire questa condizione in Italia esiste il Centro per la Prevenzione e Cura delle Malattie Cardiovascolari dell’Università di Ferrara diretto dal professor Roberto Ferrari, Direttore della Cattedra di Cardiologia dell’Università degli Studi ferrarese che spiega: “Si tratta di un problema sanitario in crescita in parte dovuto all’invecchiamento della popolazione e in parte conseguenza dei successi della cardiologia. Oggi si sopravvive sempre di più agli infarti e si entra in una situazione di scompenso cardiaco cronico, che richiede un’attenta gestione integrata, ovvero un’assunzione di responsabilità da parte del paziente, della famiglia e della componente medica. Tale presa di responsabilità è lo scopo dell’attività svolta dal nostro Centro che utilizza tecniche di medicina narrativa, attività fisica e di educazione alimentare quali terapie coadiuvanti la terapia medica”.

Il Centro ha al suo interno una cucina che, proprio in vista delle Giornate Europee dello Scompenso Cardiaco, ha ospitato a Ferrara lo chef Gualtiero Marchesi che ha creato alcuni piatti speciali dedicati alla salute del cuore (vedi Poster)

Luisa Mosello

Nella foto da sinistra Gualtiero Marchesi, il suo collaboratore, il professor Roberto Ferrari e il professor Marco Metra nella Cucina del Centro per la prevenzione dello scompenso cardiaco a Ferrara

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Luisa Mosello
Giornalista professionista, appassionata di comunicazione senza frontiere. Dal Messaggero a Repubblica, da Donna Moderna a Metro, viaggia nella notizia a 360 gradi e considera il suo lavoro una miniera di vita. Non vissuta, ma da vivere.

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