Ricerca, la Turchia accederà ai fondi europei di Horizon2020

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Firmato ad Ankara l’accordo fra il Paese euro-asiatico e l’Unione europea

La Turchia avrà pieno accesso al programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea, Horizon2020. L’accordo tra Bruxelles ed Ankara è stato firmato da Robert-Jan Smits, direttore generale della Commissione Ricerca e Innovazione, e Ahmet Yücel, sottosegretario del ministero per gli Affari europei della Turchia. Horizon2020 metterà a disposizione di università, imprese e istituzioni pubbliche 80 miliardi di euro per i prossimi sette anni.

«La Turchia è un partner molto apprezzato. La sua economia dinamica è un banco di prova ideale per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi. La cooperazione tra i ricercatori e le imprese da entrambi le parti è una vittoria per tutti», ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn. «La Turchia è in una ottima posizione per aumentare la sua partecipazione ad Horizon2020, un programma che offre finanziamenti per l’innovazione e alle piccole imprese».

Già nel 2003 la Turchia aveva avuto accesso al programma quadro di ricerca dell’Ue. Dal 2007 al 2013 sono stati presentati quasi mille progetti da parte di istituzioni pubbliche e private turche, per un totale di quasi 200 milioni di euro di  finanziamenti. Ci sono stati anche più di 200 partecipazioni in progetti di ricerca comuni per le piccole e medie imprese turche (Pmi).

Ci si aspetta che la Turchia usi Horizon2020 come un’opportunità per rafforzare la sua capacità di ricerca e innovazione. Il suo attuale livello di investimenti in “ricerca e sviluppo” è infatti inferiore all’1% del Pil, ben al di sotto della media Ue.

Parallelamente all’accordo raggiunto con la Turchia, l’Ue è in procinto di concludere accordi di associazione con i paesi dei Balcani occidentali e in altri paesi limitrofi.

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Tommaso Cinquemani
Milanese, classe 1986. Appassionato di giornalismo e viaggi. Ha riempito la sua 'cassetta degli attrezzi' alla scuola di giornalismo Walter Tobagi. Preso il tesserino, si fa le ossa scrivendo di politica ed esteri. Intanto trova il tempo per qualche viaggio in Africa, dove prendono vita reportage e documentari. Poi un viaggio a Strasburgo accende la scintilla e scoppia l'interesse per tutto quello che riguarda l'Unione europea.

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