Finanziamento di 1,8 miliardi di euro in favore dell’Ucraina deciso dal Pe

0
461

Il Parlamento europeo ha approvato il prestito per colmare il buco nella bilancia dei pagamenti del Paese ancora non stabilizzato

Gli eurodeputati hanno approvato nella plenaria di mercoledì scorso, in prima lettura con la procedura della codecisione, un finanziamento di 1,8 miliardi di euro in favore dell’Ucraina. Il fondo costituisce il più grande pacchetto dell’Ue mai concesso ad un Paese terzo: l’Ue prenderà in prestito il denaro dall’esterno e lo presterà allo Stato, teatro di una guerra ancora non del tutto placata, con lo stesso tasso d’interesse. L’erogazione sarà legata all’impegno dell’Ucraina ad attuare riforme strutturali che affrontino i problemi che hanno contribuito all’attuale crisi. I parlamentari europei hanno approvato la proposta della Commissione senza emendamenti con 492 favorevoli, 107 contrari e 13 astensioni.

-L’acuta crisi economica dell’Ucraina è radicata in problemi strutturali di lunga data, come la corruzione, aggravati dal conflitto armato nella parte orientale del Paese, dalle restrizioni commerciali e dall’escalation nella controversia sul gas naturale imposte dalla Russia. Per questo l’Ucraina ha perso il proprio accesso ai mercati internazionali del debito e non può più prendere in prestito denaro autonomamente, dovendo già rimborsare fino a 17 miliardi di euro del suo debito a Fondo monetario internazionale e Banca mondiale. Il prestito che l’Europa fornirà contribuirà a equilibrare il bilancio. La Commissione europea raccoglierà fondi sul mercato obbligazionario internazionale e li presterà all’Ucraina, senza alcun interesse in più di quello che l’Ue deve pagare ai suoi creditori esterni. L’Ucraina dovrà poi rendere il denaro entro quindici anni dalla ricezione del prestito.

Le condizioni del prestito devono ancora essere concordate e fissate dall’Ue e dall’Ucraina all’interno di un protocollo d’intesa che impegnerà il Paese ad attuare un programma di riforme volto a porre rimedio alle fondamentali debolezze che, accumulate, hanno portato all’attuale deficit. Il progetto di accordo prevede riforme nella gestione delle finanze pubbliche, misure contro la corruzione, cambiamenti nell’amministrazione fiscale, riforme nei settori dell’energia e della finanza e misure per migliorare il contesto e le condizioni imprenditoriali. Una volta che sarà firmato l’accordo, i soldi andranno direttamente nel bilancio dell’Ucraina. Due terzi della somma concordata potrebbero essere erogati entro la fine del 2015 e la tranche finale nel primo trimestre del 2016.

Gabrielius LANDSBERGISPer il relatore Gabrielius Landsbergis (PPE, Lituania)  i problemi dell’Ucraina non sono risolti, ma «il risultato del voto è un messaggio politico forte, non solo per l’Ucraina come dimostrazione del fatto che l’Ue si schiera dalla sua parte, ma anche per quei Paesi che cercano di vederci divisi nell’aiuto all’Ucraina. È difficile misurare i risultati esatti delle sanzioni, ma ciò che osserviamo è che grazie ai prezzi del petrolio più basso, l’economia russa sta davvero soffrendo. L’obiettivo principale delle sanzioni era quello di ottenere che la Russia cambi le sue politiche. Stiamo già vedendo i frutti delle sanzioni e sono davvero fiducioso che gli Stati membri forniranno la loro disponibilità anche in futuro».

 

 

Tove Andreassen

© 2015 European Parliament, Belgaimage/Afp/Dimitar Dilkoff e Giovanni De Negri

 

Articolo precedenteFameLab 2015, la scienza si fa spettacolo e approda all’Expo
Articolo successivo“Roma. L’impero per immagini”: le vestigia dell’Urbe in una mostra fotografica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui