L’olandese: «La mia sensazione è che posso andare avanti con piena fiducia». Intanto anche lo spagnolo De Guindos dichiara di aspirare alla carica
Il 21 luglio scadrà il mandato di Jeroen Dijsselbloem alla presidenza dell’Eurogruppo e in questi giorni cresce l’attesa su chi occuperà la poltrona di uno degli organismi più importanti all’interno dell’Unione europea, che riunisce i ministri delle Finanze dei 19 Paesi che adottano l’euro. In realtà l’olandese ha già dichiarato di volersi candidare per un secondo mandato: «La mia sensazione – ha dichiarato Dijsselbloem a conclusione di un Consiglio dei ministri – è che posso andare avanti con piena fiducia». Il presidente dell’Eurogruppo si è anche sbilanciato riguardo possibili appoggi alla sua candidatura: «Ho parlato con molte persone – ha affermato – e sembra esserci ampio sostegno» pur precisando che, come è ovvio, «si può sapere solo dopo il conteggio dei voti». Fra coloro che appoggerebbero un secondo mandato dell’olandese laburista, ci sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, l’Italia e la Francia.
Di certo Dijsselbloem, attraverso queste dichiarazioni, ha ostentato grande sicurezza, ma ha anche precisato di aspirare ad un nuovo mandato per poter continuare il suo lavoro per i Paesi dell’Eurozona in un momento tanto delicato: «Con la crescita economica in ripresa e la maggior parte dei Paesi che stanno uscendo dalla crisi, emergono nuove sfide per la zona euro. Vorrei continuare a svolgere un ruolo di coordinamento».
Intanto, mentre Dijsselbloem rilasciava queste dichiarazioni, da Madrid arrivava un nuovo annuncio: ovvero l’intenzione di candidarsi alla presidenza dell’Eurogruppo di Luis De Guindos. Attualmente ministro delle Finanze in Spagna, De Guindos fa capo alla famiglia dei popolari europei e, secondo alcune indiscrezioni, ad appoggiare la sua candidatura al vertice dell’Eurogruppo ci sarebbe la cancelliera Angela Merkel.
Sebbene anche De Guindos si mostri molto sicuro di sé, facendo probabilmente affidamento sul percorso di riforme intrapreso dal suo Paese in questi anni per risanare l’economia, di sicuro le ultime elezioni spagnole rendono la sua candidatura più traballante. Di certo la Spagna tiene molto a questa carica e senza dubbio il fatto che nella precedente elezione è stata l’unico Paese ad astenersi dal votare Dijsselbloem la dice lunga sulla considerazione che ha dell’antagonista olandese.
Le candidature ufficiali potranno essere presentate a Bruxelles fino al 16 giugno. Successivamente (il 18 dello stesso mese) i 19 ministri delle Finanze dell’Eurozona si riuniranno a Lussemburgo per discutere formalmente sulla successione alla presidenza dell’Eurogruppo. Nel caso in cui non si giungesse ad un accordo durante questa prima riunione, è possibile che se ne ridiscuta durante il vertice europeo del 25 e 26 giugno. L’elezione formale dovrà tuttavia passare necessariamente per l’Eurogruppo stesso, la cui ultima assemblea è programmata per il 13 luglio.
Valentina Ferraro
Foto © 2015 European Parliament