Eurobarometro, immigrazione primo problema da affrontare per la Ue

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Da Bruxelles i risultati dell’ultimo sondaggio dimostrano che si rischiano conflitti sociali di grande rilevanza se non si affronta il problema

Secondo l’ultimo sondaggio di Eurobarometro, il problema da affrontare subito da parte delle Istituzioni europee è l’immigrazione. Lo chiedono a gran voce i cittadini di 20 Stati europei. Al primo posto i maltesi con il 65%, quindi il 55 per cento dei tedeschi e il 43% degli italiani.

Il 73 per cento degli europei è favorevole a una politica comune sull’immigrazione, il 51% lo vede con favore se gli immigrati provengono da altri Stati membri mentre il 56 per cento si dice contrario ad accogliere coloro che provengono da Paesi terzi.

ANPEAl secondo posto il problema della disoccupazione. Interventi rapidi sono richiesti da un quarto delle persone intervistate. Spicca la Spagna con il 74 per cento, seguita dai ciprioti con il 69% mentre per gli italiani il problema è al 51 per cento, infine l’Irlanda con il 31% di richieste per una rapida soluzione seguita dalla Croazia con il 25 per cento.

L’indagine ha riguardato anche la situazione economica del proprio Paese. Il 97 per cento dei greci ha un’opinione totalmente negativa dell’economia del Paese, seguono gli spagnoli con il 93%, mentre gli italiani si attestano a un 89 per cento con un’opinione “totalmente negativa” per l’aggravarsi dell’economia se non si prendono immediati provvedimenti.

Al contrario coloro che considerano la situazione “totalmente buona” si ferma al 10% in Italia, in Grecia sono solo il 3 per cento e il 6% degli spagnoli. Percentuali rovesciate nel Nord Europa, al primo posto i tedeschi, l’86 per cento dei quali considerano la loro situazione economica totalmente positiva e l’11% negativa, seguiti dai danesi 83 per cento positivi, 13% negativi.

Seguono Lussemburgo 79 per cento positivi 19% negativi, Svezia 78 per cento e 19%, Olanda 72 per cento e 28, infine Regno Unito 56 per cento positivi e 40 negativi. I cittadini europei devono quindi ritrovare fiducia nelle istituzioni europee, e i politici devono fare la loro parte per eliminare i problemi che affliggono in particolare i Paesi mediterranei con una idonea pianificazione del futuro per fare vivere meglio le nuove generazioni.

 

Giancarlo Cocco

Foto © 2015 European Parliament

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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