Il Consiglio europeo ha adottato la decisione che stabilisce misure provvisorie in materia di protezione internazionale a beneficio dei due Stati membri
Il Consiglio europeo straordinario degli Affari interni (tutti i ministri dell’interno dell’Ue) ha approvato lo schema di redistribuzione dei 40.000 richiedenti asilo da Italia e Grecia verso gli altri Paesi dell’Unione europea. La proposta era stata presentata a maggio dalla Commissione europea nella comunicazione relativa a un’agenda europea sulla migrazione, insieme a varie proposte riguardanti la risposta immediata alle pressioni migratorie nel Mediterraneo. I ministri dell’interno dell’Ue avevano proceduto a una prima discussione nella sessione del Consiglio del 25 e 26 giugno. Successivamente c’era stata l’approvazione a luglio da parte del Consiglio Ue (vertice Ue dei capi di Stato e di governo), che però si era fermato al ricollocamento di 32.256 rifugiati.
La decisione presa oggi dai ministri dell’interno europei, riuniti a Bruxelles, istituisce un meccanismo di redistribuzione dei richiedenti asilo «temporaneo ed eccezionale». Lo schema prevede la ricollocazione di 40mila rifugiati, di cui 24mila dall’Italia e 16mila dalla Grecia, in un arco di due anni. Si applica alle «persone in evidente bisogno di protezione internazionale» che sono arrivate o stanno arrivando sul territorio dei due Stati membri dal 15 agosto 2015 fino 16 settembre 2017.
Jean Asselborn, ministro lussemburghese per l’immigrazione e l’asilo e presidente del Consiglio ha dichiarato di «essere lieto che il Consiglio è stato in grado di adottare questa decisione». Si tratta di «un importante messaggio politico e ora il trasferimenti di persone bisognose di protezione internazionale può iniziare rapidamente». Adesso che il Consiglio sta discutendo un ulteriore proposta di trasferimento di emergenza, «è molto importante vedere che il primo meccanismo è impostato e comincia a produrre i suoi effetti».
Dopo il parere espresso lo scorso 9 settembre da parte del Parlamento europeo, nella procedura speciale per l’adozione della decisione con l’ultimo passaggio approvato dal Consiglio Ue, si è deciso che gli Stati membri che partecipano al meccanismo riceveranno una somma forfettaria di 6.000 euro per ogni persona trasferita. Solo Austria e Ungheria non avranno nessun profugo, mentre in conformità con le conclusioni del Consiglio europeo del 25 e 26 giugno, la Danimarca e il Regno Unito non partecipano alla decisione.