Approvata dal Parlamento europeo la legge di implementazione del portale Eures

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Sarà più semplice trovare lavoro nel Vecchio Continente, grazie ad una rete integrata dei servizi per l’impiego

Nell’ambito della Strategia “Europa 2020” per l’occupazione e la crescita intelligente e inclusiva, con la decisione 573/2014/UE è stata creata la rete dei Servizi europei per l’impiego. Gli obiettivi della rete erano e permangono quelli di costituire sistemi comuni di valutazione comparativa basati su elementi concreti, avviare corrispondenti attività di apprendimento reciproco, assicurare l’assistenza reciproca tra i membri della rete e attuare interventi strategici per la modernizzazione degli SPI.

Per dare nuovo impulso a questa creazione, è stata ieri varata una legge europea che dispone la creazione di un database che riunisca tutte le offerte e le domande nel Vecchio Continente. Parliamo del portale EURES già attivo ma che verrà a breve ammodernato. E’ già possibile caricare il proprio curriculum sul sito e trovare l’offerta di lavoro nei 28 Paesi membri più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Il portale EURES (https://ec.europa.eu/eures/public/it/homepage) si propone come luogo d’incontro privilegiato tra datori di lavoro e coloro che cercano occupazione: la riforma prevede un match elettronico e gratuito fra le proprie competenze inserite sul profilo e le offerte di lavoro presenti all’interno del sistema; così Heinz K. Backer, relatore, ha commentato la nuova legge: «Vediamo alti livelli di disoccupazione in alcuni Paesi dell’Ue mentre, allo stesso tempo, ci sono altrove 2 milioni di posti di lavoro vacanti perché c’è mancanza di manodopera qualificata. La piattaforma EURES potrebbe facilitare l’accesso a centinaia di posti di lavoro che sono vacanti, con fino a 1,4 milioni di posti di lavoro che potrebbero essere resi disponibili».

imagesAll’interno del dibattito si è parlato anche di mercato transfrontaliero, reso più accessibile per i cittadini europei e sopratutto un allargamento della rete che include organizzazioni private, la partecipazione dei sindacati e le associazioni dei datori di lavoro.

Altra novità è l’accesso assicurato alle persone con disabilità e un’implementazione dei servizi di supporto nella lingua del ricercante, servizi già oggi presenti anche se in forma depotenziata.

L’iter rimane sempre lungo: dopo il voto del Parlamento europeo, dovrà arrivare l’approvazione del Consiglio Ue e poi la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue. A questo punto gli stati avranno due anni di tempo per applicare le nuove regole sul portale. 

downloadL’obiettivo finale è uno solo: rendere più semplice lo scambio di persone e di talenti all’interno dell’Ue senza discriminazione riguardo alla nazionalità. Un’Europa meno nazionalista e più unita passa sicuramente anche dalla libera e fruttuosa circolazione dei lavoratori.

Ilenia Maria Calafiore 

Foto © pmi.it, connectionlab.it

 

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Ilenia Maria Calafiore
Nata nel 1989, è laureata in Comunicazione Internazionale presso l’Università di Palermo con una tesi in filosofia politica dal titolo “Teorie e pratiche per la Giustizia Globale“. Nel suo percorso universitario ha approfondito le tematiche storiche ma anche linguistiche relative alla Russia e ai popoli slavi. Ha partecipato ad alcuni progetti internazionali come il Model United Nation a New York ed il Finance Literature of Youth a Togliatti, Russia. A fine 2014 si laurea con il massimo dei voti in Studi Internazionali presso l'Università di Pisa con la tesi “Spunti per uno studio delle politiche della Federazione Russa nel bacino del Mar Nero”.

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