Un quadro preoccupante dei cittadini dell’Ue sotto il profilo delle conoscenze generali e digitali che ha spinto l’esecutivo ad adottare un nuovo programma sulle “competenze chiave”
Poco confortanti i dati diffusi da Eurostat che rendono necessaria l’adozione di nuovi provvedimenti per affrontare le sfide pressanti delle economie moderne su scala continentale. In base agli studi, circa 70 milioni di europei non possiedono adeguate competenze di lettura e scrittura, e un numero ancora maggiore dispone di scarse competenze matematiche e digitali. In Europa il 41% delle persone in età da lavoro non ha competenze digitali di base; in Italia la percentuale è superiore, al 57%. Il rischio principale è quello della disoccupazione, della povertà ed esclusione sociale. L’altra problematica riscontrata riguarda o altamente qualificati che svolgono mansioni non corrispondenti alle loro competenze e aspirazioni. Il tasso di occupazione dei giovani altamente qualificati in Italia è fermo al 52% mentre nell’Ue è all’80,50%. Allo stesso tempo il 40% dei datori di lavoro europei non riesce a reperire persone con le giuste competenze per la propria azienda, per crescere e innovare. In troppo pochi hanno sviluppato mentalità e competenze imprenditoriali per mettersi in proprio o adeguarsi alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Alla luce del quadro emerso, la Commissione ha adottato una nuova agenda globale che comprende dieci iniziative per dotare l’Europa di migliori competenze. Il testo varato il 10 giugno a Bruxelles invita i 28 Stati membri e tutte le parti interessate ad adoperarsi affinché tutti, fin da giovani, possano sviluppare una vasta gamma di competenze, pertinenti per l’attuale mercato del lavoro, ma anche a saper trarre il massimo vantaggio del capitale umano europeo. Gli obiettivi dichiarati sono il sostegno all’occupazione, gli investimenti, la competitività e la crescita in Europa – in termini economici e individuali – che sia equa, inclusiva e sostenibile.
«Dobbiamo investire di più nelle competenze in Europa. I paesi più competitivi dell’UE, e del mondo, sono quelli che investono maggiormente nelle competenze, e 70 milioni di europei rischiano di rimanere indietro. Per rafforzare la competitività e stimolare la crescita è fondamentale investire in modo più consistente nelle competenze, ed è soprattutto essenziale aiutare la gente a realizzare sogni e obiettivi professionali e a esprimere appieno il proprio potenziale. Invito gli Stati membri, le parti sociali e le imprese a collaborare con noi e a contribuire al successo della nuova agenda per le competenze per l’Europa», ha dichiarato Marianne Thyssen, commissario per l’occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori.
L’agenda per le competenze per l’Europa si inserisce nel programma di lavoro della Commissione per il 2016. Concretamente sono state adottate dieci iniziative da attuare entro i prossimi due anni, partendo dalle seguenti:
– una garanzia per le competenze, a sostegno degli adulti scarsamente qualificati per portarli al conseguimento di un titolo di istruzione secondaria superiore;
– una revisione del quadro europeo delle qualifiche, per capire meglio le qualifiche necessarie e un uso più proficuo delle competenze umane disponibili sul mercato del lavoro europeo;
– la creazione di una coalizione per le competenze e le occupazioni digitali tra Stati membri e parti interessate nei settori dell’istruzione, dell’occupazione e dell’industria;
– un piano per la cooperazione settoriale sulle competenze, per identificare con precisione il fabbisogno di competenze e porre rimedio alle carenze in settori specifici.
Successivamente l’agenda prevede di introdurre uno strumento di determinazione delle competenze per i cittadini dei paesi terzi (richiedenti asilo, rifugiati, altri migranti); la revisione del quadro Europass, per aiutare le scelte di carriera e apprendimento in base alle richieste del mercato; potenziare le opportunità di integrare istruzione e formazione professionale; monitorare i percorsi di carriera dei laureati; contrastare in modo più efficace la fuga dei cervelli.
“Per la buona riuscita della nuova agenda per le competenze sarà cruciale adottare un approccio a lungo termine. Oltre a ovviare agli attuali squilibri dobbiamo prevenire l’insorgenza di carenze future. Sono pertanto lieto di constatare che l’agenda definisce le competenze in modo ampio e mira a promuovere l’intera gamma delle competenze traversali che permettono di riuscire nelle nostre economie in rapida evoluzione e di diventare cittadini impegnati che conducono una vita indipendente e gratificante”, ha sottolineato Tibor Navracsics, commissario per l’istruzione, la cultura, i giovani e lo sport.
Viriglio Véronique
Foto © Commissione europea, Ocse, Il Tempo.