Sinergitaly, la Puglia alla conquista del mercato cinese

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Sinergitaly, Puglia - Cina

L’associazione di aziende meridionali, consorzio di eccellenze nell’agroalimentare, bandiera del made in Italy e biglietto da visita anche per l’Ue

Si è svolto a Shangai fra il 23 e il 31 marzo l’evento di promozione dei prodotti italiani “Sapori d’Italia”, realizzato con l’apporto di diverse organizzazioni attive nell’internazionalizzazione del made in Italy – quali Sinergitaly, presieduta da Riccardo Di Matteo e Arte Italia Cultura – e del senatore cinese Zhu Yuhua, presidente anche dell’Associazione Italia Cina e del Club Ferrari di Shangai.

Sinergitaly, Puglia - CinaTanti i partecipanti, esponenti delle istituzioni e del mondo economico/commerciale – il presidente e il direttore esecutivo dell’Associazione Cina-Italia di Shangai Hu Jinxing e Fei Haoping, il presidente della More Love Foundation China He Zhengyu, il presidente del Senato dello Jiangxi Huang Yuejing, il sindaco di Jingdezen City Zhong Zhisheng, il segretario di partito Dong Lixin.

In un contesto di globalizzazione dei mercati, il made in Italy può portare grandi opportunità e la settimana di incontri si è focalizzata su quale apporto possano fornire le eccellenze italiane, con una particolare attenzione su settori quali agroalimentare (soprattutto vino e pasta), turismo, moda, arte, tecnologia medica.

Sinergitaly, Puglia - Cina
Riccardo Di Matteo

«Tramite Sinergitaly abbiamo portato diverse aziende dalla Puglia e del resto d’Italia che si occupano di agroalimentare, tecnologia e prodotti sanitari», commenta orgoglioso Di Matteo, che dopo aver stretto importanti rapporti con i dirimpettai balcanici di Albania e Montenegro, con la Moldavia e con l’Azerbaijan, inizia a farsi largo anche nel mercato cinese, con tanto di diploma ufficiale di ambasciatore per la Pace e la Promozione delle eccellenze italiane conferito dalle istituzioni del Paese asiatico. Queste belle realtà, come il caseificio San Martino, rappresentato dal socio Giuseppe Moruzzi, la GrandGusto, Solopaca vini, Mediterraneos Production e Virgy Comsetici sono state premiate come «miglior prodotto in fatto di b2b e degustazione», continua soddisfatto Di Matteo «e il gradimento degli interlocutori è stato alto». Così, in quest’ottica di scambi, istituzioni e imprese cinesi, come d’accordo, si recheranno in Puglia per restituire la visita alle aziende per le quali dimostrano un forte interesse.

Sinergitaly, Puglia - CinaL’agroalimentare di fatto resta fondamentale nel successo e nella crescita delle esportazioni italiane. Nel 2016 il deficit commerciale si è ridotto del 9%, secondo i dati Eurostat e il saldo attivo verso la Cina è salito a 11 miliardi di euro, a fronte di importazioni per 27,2 miliardi. Tutto ciò, oltre a favorire l’immagine positiva dell’Italia, contribuisce ad abbattere la visione della Cina come concorrente ai limiti della lealtà, per i bassi salari e la scarsa regolamentazione. La conoscenza reciproca dei rispettivi mercati svilupperà e rafforzerà i rapporti bilaterali, almeno questo è l’obiettivo del meeting. E certamente l’Italia non può che guardare con interesse agli sbocchi offerti da un Paese come la Cina, grande per estensione e per abitanti (un quinto di tutto il pianeta) ma anche per i rapidi tassi di crescita, dall’ottavo al secondo posto mondiale in un poco più di un decennio – e gli Stati Uniti sono ormai nel mirino.

Sinergitaly, Puglia - CinaGià nel 2014 l’inaugurazione del Business Forum Italia/Cina da parte dei rispettivi governi ha intrapreso un percorso di cooperazione esteso allo scambio di tecnologia digitale, ma anche di informazioni e know how, ma dal discorso non si può certo escludere l’Unione europea, partner strategico degli asiatici. Nel 2015 i traffici extra Ue hanno superato i 3500 miliardi di euro, con aumenti sia di import che export ma soprattutto una crescita del saldo attivo da 11 a 64 miliardi. Nonostante le frizioni per il dumping (l’esportazione a prezzi troppo bassi contrari al principio di concorrenza leale) relative nello specifico alla produzione di acciaio, l’Europa è il primo destinatario delle esportazioni cinesi. Nemmeno la crisi ha scalfito questo rapporto e ovviamente la Cina confida in una ripresa sempre maggiore dell’Ue. Secondo un’indagine dell’Università di Economia e Affari Internazionali di Pechino, su un campione di 300 aziende localizzate in tutto il territorio, il 52% ha dichiarato di voler esportare verso l’Europa.

Sinergitaly, Puglia - CinaUno dei motivi potrebbe risiedere nel rafforzamento dell’euro sulla valuta locale, lo yuan, che favorisce la competitività dei loro manufatti, almeno a dire di Zhang Yansheng, direttore dell’Istituto per la ricerca economica internazionale presso la Commissione nazionale per le riforme e lo sviluppo. Dall’altro lato, la Cina è il secondo partner commerciale per l’Ue, dietro solamente agli Stati Uniti. Rispettivamente i due Paesi assorbono il 15% (pari a circa 450 miliardi) e il 18% delle esportazioni. Verso l’Asia vanno soprattutto beni di alta tecnologia, ma ora la Cina, anche grazie all’afflusso di investimenti esteri, sta facendo passi da gigante nello stesso settore, riportando alla luce vecchie questioni su dazi, barriere doganali e il già citato dumping.

 

Raisa Ambros

 

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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