World Forum for Democracy, a Strasburgo media e populismi

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World Forum for Democracy 2017

A margine dei tre giorni di incontri e dibattiti, sulla principale forma di governo, assegnato al sito di informazione russo The Insider il premio per l’Innovazione democratica

La democrazia sta affrontando delle nuove sfide che minacciano soprattutto due attori tradizionali e fondamentali per il suo funzionamento, la politica e i media. Da un lato assistiamo a uno scollamento sempre maggiore tra i vertici istituzionali e la cittadinanza; dall’altro, l’intero sistema d’informazione prevede una partecipazione crescente dal basso, con nuovi modelli e realtà comunicative.

World Forum for DemocracyL’affermazione di questi scenari è stata al centro del dibattito del World Forum for Democracy (WFD) – piattaforma di analisi e dibattito politico che riunisce attivisti e decision makersospitato dall’8 al 10 novembre dal Consiglio d’Europa di Strasburgo. Transizione da una democrazia dei partiti a una civica, ruolo dei media, decifrazione dei populismi i temi di maggiore attualità, trattati in 13 diversi tavoli di lavoro, incontri, panel di discussione. Ospite d’eccezione Lisa Simone, figlia della nota musicista Nina, di cui porta avanti l’eredità sia dal punto di vista artistico che dell’impegno sui diritti civili e l’ambiente.

Ma entriamo nel vivo della tre giorni di WFD. Ad aprire la sessione di interventi è stata l’argentina Paula Castello, dell’associazione Difensori del Sistema Audiovisivo di Comunicazione e capo del dipartimento Formazione e Partecipazione. Come far sì che ogni voce, anche più marginale, abbia il suo spazio, l’interrogativo posto dalla Castello? Il suo Paese, come molti, vive una situazione di commercializzazione dei media, «visti più come un affare che un diritto» ed è qui che si giocherà la partita più importante, nel «passare da essere considerati clienti a diventare soggetti di diritti».

Come muoversi in un campo minato da fake news e post-verità? «Anche se a queste menzogne si cerca di replicare sempre di più con dati e prove certe, i fatti non contano, sono aridi e noiosi», spiega Teresa Buczkowska, coordinatrice del Consiglio sulle Migrazioni dell’Irlanda. Per questo la «narrazione populista basata sulle fake news sta vincendo, per l’incapacità dell’altra parte di connettersi con la popolazione. Gran parte della società finisce col perdersi in questa ideologia di divisione. Le persone hanno emozioni e preoccupazioni e vogliono dargli voce, non spargere odio. Questo è lo spazio comunicativo per rispondere a una visione di un futuro collettivo fatto di ‘noi’».

«I fatti non salvano i giovani dalla falsità», l’opinione di Anna Krasteva, professoressa di Scienze Politiche presso la New Bulgarian University. «Il mondo dei giovani populisti non vede la contrapposizione vero/falso, ma dà un diverso modo di capire le cose prima che vengano comunicate». I fatti non sono stati rimpiazzati dalle menzogne, ma «marginalizzati, estromessi dal centro focale dei discorsi e delle identità politiche». Per riconquistare i giovani «bisogna catturare la loro immaginazione, riorientarla verso creatività e impegno», la ricetta della Krasteva.

«La capacità difensiva della democrazia dipende sia da una responsabile libertà di espressione che dal supporto di fatti e valori che giustifichino le opinioni», l’intervento di Georgios Kolliarakis, ricercartore dell’Università di Francoforte esperto di Sicurezza e Studi Strategici. I fatti devono perciò «essere contestualizzati in realtà sperimentate e riguardare bisogni e preoccupazioni della popolazione». Solo così «diventeranno un terreno d’azione credibile per fare una differenza positiva».

Durante l’apertura dei lavori di Strasburgo, il vicepresidente della compagnia di tecnologia Kaspersky Lab, Anton Shingarev, e il segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland hanno siglato un accordo per estendere la protezione dei diritti umani e della democrazia anche alla legislazione concernente internet. Il 50% della popolazione mondiale è infatti online e il ruolo della rete è crescente per un numero sempre maggiore di persone. Ma allo stesso tempo, per quanto vasto, questo è un territorio scarsamente regolamentato.

Kaspersky Lab e altri colossi,  Apple, Microsoft, Google, Facebook, Deutsche Telekom, Orange e Telefonica, hanno stabilito delle priorità da raggiungere entro il 2019, per salvaguardare la democrazia della rete. «Internet è un unico dominio in cui entriamo ogni giorno, per leggere le notizie, fare acquisti, pianificare le vacanze», commenta Shingarev. «Ma questo spazio è sotto minaccia della cybercriminalità e i governi sono impegnati a combatterla. Per questo siamo felici di essere partner del Consiglio d’Europa e di questo ampio gruppo di organizzazioni influenti, con la missione di rendere internet un posto sicuro dove continuare a goderci appieno le nostre vite digitali».

A margine del WFD si è tenuta anche la conferenza organizzata dalla Comunità delle Democrazie in collaborazione con l’UNDP, Agenzia delle Nazioni Unite per il Programma di Sviluppo e con l’Istituto per la Democrazia e l’Assistenza Elettorale IDEA, in cui si sono discusse le opportunità e le sfide dell’uguaglianza di genere e del rafforzamento politico delle donne, nel contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

«La voce delle donne ancora è assente dai banchi degli organi esecutivi, in tutto il mondo», denuncia Anne Menasken, ministro degli Esteri finlandese e ambasciatrice per il Global Women Issues and Gender Equality. «Questo fatto rallenta il processo di partecipazione e di leadership e gli obiettivi da raggiungere per lo sviluppo sostenibile». Luis José Consuegra, funzionario di IDEA, ha presentato il manuale per l’uguaglianza di genere, risultato di consultazioni regionali svolte negli ultimi anni, con il coinvolgimenti di politici, associazioni, organizzazioni internazionali, che hanno lavorato duramente per produrre risultati soddisfacenti in linea con le raccomandazioni dell’Agenda 2030.

La chiusura della sessione di incontri del WFD ha visto l’assegnazione, da parte del Consiglio d’Europa, del premio per l’Innovazione Democratica, andato al giornale di inchiesta The Insider. La scelta è ricaduta sul sito di informazione russo per il racconto della situazione politica, economica e sociale del Paese, con un occhio particolare sui diritti umani e la società civile e l’obiettivo di smascherare sistematicamente fake news e disinformazione.

World Forum for Democracy1Non rimane altro che dare appuntamento al 10 novembre 2018, sempre a Strasburgo, per la prossima edizione del WFD. L’argomento filo conduttore dell’evento sarà “Cittadinanza in movimento”.

 

Raisa Ambros

Foto © Consiglio d’Europa, OpenDemocracy, Raisa Ambros, Giovanni De Negri

 

 

 

 

 

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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