Riprende in Parlamento la battaglia per l’annullamento della direttiva in vigore dal 2002 che obbliga i cittadini a regolare gli orologi di tutte le case due volte l’anno
Quest’oggi è stata votata al Parlamento europeo, riunito nella sede plenaria di Strasburgo, una risoluzione per abolire l’ora legale. Tutto è partito dalla Finlandia ad ottobre scorso, quando una commissione parlamentare ha chiesto di abolire l’ora legale partendo da una petizione con 70mila firme raccolte da un cittadino. Secondo alcuni esperti, citati dalla commissione di Helsinki, nei due giorni dopo il cambio di orario vi sarebbe un aumento dell’8% dei casi di ictus, percentuale che arriva al 20% per gli over 65 e al 25% per i malati di cancro, nonché un aumento del 10% per quanto riguarda gli attacchi di cuore. La richiesta dei deputati finlandesi è stata supportata dalla Germania, dalla Svezia e dai Paesi dell’est europeo. Storicamente la letteratura scientifica ha sempre minimizzato le conseguenze negative dell’ora legale paragonando gli effetti a quelli di un “jetlag” cioè il passaggio da un fuso orario ad un altro.
Invece, secondo lo studio di un istituto tedesco le conseguenze si fanno sentire per settimane e molti cittadini sembrano non adattarsi mai all’orario estivo. Ne è scaturito in aula un vivace dibattito, così la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc ha lanciato un appello agli europarlamentari perché non modificassero il sistema attuale. «uscire da un sistema armonizzato, sarebbe dannoso per il mercato interno». Nel settore dell’energia si conferma che l’ora legale ha effetti positivi specie per risparmio, in Italia per esempio dal 2009 al 2017 sono stati risparmiati 7 miliardi di euro per risparmio energetico in quanto obiettivo dell’ora legale è capitalizzare la luce naturale del giorno. Nel suo intervento la Bulc ha anche rivelato che in una recente riunione dei governi dei 28 in cui è stata affrontata la questione dell’ora legale – il Consiglio dei Trasporti di dicembre – solo uno Stato membro si è detto a favore della modifica. Al termine della discussione il Parlamento europeo ha bocciato la richiesta di interrompere il cambiamento semestrale dell’ora approvando però una risoluzione con 384 voti a favore e 153 contrari che invita la Commissione ad «una valutazione approfondita sugli effetti che il cambio dell’ora può avere sulla salute dei cittadini europei».
Ricordiamo che l’ora legale fu una idea di Benjamin Franklin, padre fondatore degli Stati Uniti, introdotta nel 1784 come espediente per risparmiare energia. Perché la sua idea potesse trovare seguito si dovette attendere il 1916 quando a Londra la Camera dei Comuni istituì l’ora estiva nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte ai costi della Prima Guerra mondiale. Gli Stati membri della Ue la introdussero in ordine sparso per ridurre l’impatto della crisi energetica degli anni Settanta. Già nel 2015 il Parlamento europeo aveva chiesto di fornire una stima dei benefici e costi economici del cambio di orario ma la squadra di Jean-Claude Juncker non volle entrare nel dibattito. L’obiettivo dei Paesi del Nord Europa e dell’Est è quindi di allinearsi agli Stati Uniti dove si inizia a dialogare sull’abolizione mentre la Turchia e la Russia, l’ora legale, la hanno già abolita.
Giancarlo Cocco
Foto © Britannica.com, The Mercury News