Turchia, «sostegno a Gulen»: ergastolo per sei giornalisti

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Tra i condannati i fratelli Altan e la Ilicak. Contemporaneamente Ankara ha rilasciato il corrispondente della tedesca “Welt”, grazie al contributo del governo Erdoğan

Prima i media locali turchi, poi la rete dei giornali internazionali che si occupano del Paese euro-asiatico, hanno riferito della condanna all’ergastolo aggravato da parte della Corte del 26° Tribunale penale di Istanbul per sei giornalisti e accademici turchi, tra cui i fratelli Ahmet Altan, scrittore e giornalista, Mehmet Altan, economista ed editorialista, e per la reporter veterana Nazli Ilicak, accusati di «aver tentato di rimuovere l’ordine costituzionale attraverso l’uso della forza e della violenza» sostenendo la presunta rete golpista orchestrata da Fethullah Gülen.

Ahmet Altan, ex direttore del quotidiano Taraf, è tra i più noti giornalisti turchi. Il fratello Mehmet è professore universitario di economia e scrittore. Ilicak, anch’essa nota reporter e commentatrice, ha scritto in passato per il giornale dei “gulenisti”, Zaman, oggi chiuso. Tutti erano già in custodia cautelare in carcere da oltre un anno, accusati tra l’altro di aver inviato in una trasmissione tv “messaggi subliminali” di propaganda a favore del tentativo di putsch del 15 luglio 2016, poco prima che avvenisse. Gli altri condannati sono Sukru Tugrul Ozsengul, Yakup Simsek e Fevzi Yazici. Gli imputati si erano tutti dichiarati innocenti alle accuse.

Şahin Alpay

Non è da poco ricordare che solo il mese scorso due diversi tribunali locali di Istanbul si erano rifiutati di dare seguito alla decisione della Corte costituzionale turca, che aveva ordinato il rilascio di Mehmet Altan insieme a un altro giornalista veterano, Şahin Alpay, anch’egli accusato di sostegno a Gülen. Il braccio di ferro giudiziario aveva suscitato nuove polemiche sulle garanzie dello stato di diritto in Turchia. Ahmet e Mehmet Altan erano stati entrambi arrestati il 10 settembre 2016, mentre la Iliack era finita in carcere il mese prima.

Proprio oggi Ankara ha annunciato il rilascio, per alcuni commentatori programmato ad arte, del reporter del quotidiano tedesco Die Welt Deniz Yücel, che potrà così lasciare presto la Turchia. Il giornalista era stato incarcerato un anno fa con l’accusa di terrorismo, ma non era stato ancora formalizzato un rinvio a giudizio. Ieri il primo ministro turco, Binali Yıldırım, aveva incontrato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, a Berlino e il caso Yücel era stato affrontato nel coro dei colloqui tra i due capi di governo. La sua scarcerazione è stata ordinata dai giudici, ma al momento Yücel non risulta ancora liberato.

Recep Tayyip Erdoğan

La notizia viene confermata su Twitter anche dalla moglie, che il giornalista ha sposato durante la detenzione. Il suo caso aveva provocato forti tensioni tra Ankara e Berlino. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan lo aveva accusato pubblicamente di essere un “agente” tedesco.

«Sono molto felice di questa decisione della giustizia turca. E ancor di più sono felice per Deniz Yücel, e per la sua famiglia. una buona giornata per noi tutti. Ringrazio il governo turco per il sostegno nell’accelerazione della procedura». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel a Berlino, commentando la liberazione del reporter turco-tedesco. «Negli ultimi mesi ho avuto molti contatti con il governo turco e questo ha comportato una velocizzazione della procedura», ha affermato. Potere della realpolitik, ancora una volta.

 

Ayla Şahin

Foto © Habergünce, WowTurkey

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