L’economia Usa sempre più in difficoltà a causa del Covid

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Il leader mondiale fatica a riprendersi e molti dei nuovi disoccupati potrebbero non trovare lavoro per un lungo periodo

Dopo l’improvviso scoppio dell’epidemia di Covid-19 nell’area di New York a fine marzo,  quest’estate ancora gli Stati Uniti si sono trovati di fronte a un nuovo focolaio di casi negli Stati del sud del Paese, che, dopo il loro deconfinamento, sono stati i più colpiti. I pediatri americani sono preoccupati per il ritorno a scuola degli studenti, poichè negli Stati Uniti, secondo i dati raccolti dall’American Academy of Pediatrics (AAP), il tasso di contaminazione da Covid-19 nei bambini è aumentato durante l’estate.

Dopo il boom della disoccupazione registrato in aprile, quando ha raggiunto un picco del 14,2% a causa delle misure di contenimento in risposta alla pandemia, la disoccupazione sta ora diminuendo, ma l’economia leader mondiale fatica a riprendersi e molti dei nuovi disoccupati potrebbero non trovare lavoro per un lungo periodo. L’attività economica aveva avuto una ripresa in tarda primavera, prima di soffrire di una recrudescenza di casi di Covid-19 nel Paese, ma ora fatica a tenere il passo.

Ogni settimana, centinaia di migliaia di americani continuano a registrarsi per la disoccupazione mentre i consumatori hanno perso la fiducia perché non sanno se riusciranno a mantenere il loro lavoro. Molti economisti temono che alcuni disoccupati impieghino anni per tornare in attività perché la disoccupazione di lunga durata è un problema enorme: dopo sei mesi, diventa difficile trovare di nuovo un impiego. Questa è anche la durata massima delle indennità di disoccupazione, i cui importi e la cui durata variano da un Paese all’altro.

Svolgendosi inoltre l’inizio dell’anno scolastico per molti scolari americani con corsi a distanza da casa, questo potrebbe penalizzare molte donne che, per occuparsi dei bambini, sarebbero costrette a lasciare il mercato del lavoro. La ripresa economica è inoltre minacciata dal fallimento delle trattative tra la Casa Bianca e i Democratici al Congresso su un nuovo piano economico per aiutare le famiglie, le imprese, le scuole e le comunità locali.

Milioni di americani senza lavoro, o il cui reddito è diminuito, hanno anche perso altri 600 dollari a settimana in assistenza. Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo all’inizio di agosto per sostituirlo temporaneamente con 400 dollari a settimana. Anche gli Stati hanno dovuto contribuire ma alcuni hanno rifiutato l’aiuto. Molte aziende che hanno contratto prestiti sono in difficoltà e se vi sarà ancora un calo della domanda falliranno.

Attualmente il governo di Donald Trump è concentrato nella distribuzione capillare di un possibile vaccino contro il coronavirus entro il 1° novembre, per rassicurare e convincere delle proprie competenze nella lotta all’epidemia prima delle elezioni presidenziali, mentre il pessimismo negli Stati Uniti sulle prospettive di ripresa economica post-coronavirus continua a crescere. Il 42% degli americani, infatti, si dice più preoccupato dall’economia che dalla salute pubblica e solo un terzo degli elettori americani crede che l’economia tornerà ai livelli pre-Covid entro l’anno prossimo.

Gli Stati Uniti tuttavia potrebbero chiudere l’anno con una perdita di produzione economica praticamente nulla, nonostante la pandemia e l’emergenza economica che ne è conseguita. Questo considerato l’ammontare della spesa pubblica già fornita e le risorse stanziate a imprese e famiglie per far fronte alla pandemia del coronavirus. Ciò non esclude assolutamente la necessità di un altro pacchetto di stimoli fiscali da parte del governo federale per assicurare che le piccole imprese non falliscano e che le famiglie non comincino a essere insolventi sui mutui e sugli affitti; anzi, questa misura è stata fortemente raccomandata dallo stesso presidente della Fed, (Federal Reserve Board, la banca centrale degli Stati Uniti), Jerome Powell il 24 settembre, nella terza audizione davanti al Congresso americano quando ha evidenziato questo rischio.

La mancata fornitura di ulteriori aiuti governativi alle famiglie potrebbe dar luogo a un’ondata di insolvenze sui mutui. Mentre le famiglie stanno usando ciò che resta degli aiuti da 2.300 miliardi di dollari approvato dal Congresso a marzo, «il rischio è che finiscano quei soldi e debbano tagliare le spese e forse perdere la loro casa o il contratto di locazione», ha dichiarato Jerome Powell intervenendo al Comitato bancario del Senato. «Questo è il rischio del non agire. Ancora non sappiamo se possa accadere, ma potrebbe benissimo succedere in un futuro non troppo lontano» ha avvertito il presidente della Fed, esortando il Congresso ad approvare il pacchetto di aiuti all’economia. Negli Stati Uniti, di fronte a elezioni presidenziali a dir poco fuori dal comune, e in un contesto di violenza e ingiustizia sociale esacerbata dalla crisi di Covid, la valutazione della dottrina economica di Donald Trump e, più in generale, la questione economica saranno probabilmente i cardini della battaglia elettorale.

 

Rossella Vezzosi

Foto © Equitable Growth

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