L’ozono terapia: nuova frontiera contro il Covid-19

0
2908

Mentre gli ospedali sono al collasso, la terapia dell’ozono per contrastare la pandemia, potrebbe significativamente accelerare il recupero degli ammalati, liberando posti in terapia intensiva

Tra la fine di febbraio e inizio marzo, quando si è cominciato a parlare di proporre l’ossigeno e ozono terapia come cura per i malati di Covid-19, alcuni ambienti scientifici manifestarono curiosità e interesse mentre altri rimasero scettici. Quando si è passati alla pratica e alcune pubblicazioni scientifiche hanno riportato risultati clinici positivi su pazienti Covid curati con l’ozonoterapia, sempre più medici hanno iniziato ad applicarla. Ci sono però alcuni ambienti accademici e una parte di politici, responsabili di strutture sanitarie, che hanno atteggiamenti di chiusura.

L’utilizzo dell’ozono terapia contrastata

In un primo momento la possibilità di utilizzare l’ozonoterapia è stata ignorata e contrastata, poi alcuni ospedali hanno cominciato a utilizzarla e praticarla con ottimi risultati e con la completa guarigione dei pazienti Covid, è stato allora che i principali organi di informazione hanno iniziato a interessarsi a questa nuova terapia. Il collega giornalista Antonio Gaspari – direttore editoriale di Orbisphera – ha pubblicato in questi giorni un interessante volumetto dal titolo “Ozono una cura per la vita” che sta avendo grande successo. Dalla pubblicazione veniamo a conoscenza che sin dal 18 febbraio 2020 sul sito della Società Scientifica di Ossigeno Ozono terapia (SIOOT), in un lavoro del Prof. Simonetti e dott. Liaci, si spiegava che l’ozono è un «antibioticovirustatico (…) e quindi l’ozonoterapia permette di ottenere contemporaneamente un effetto antinfiammatorio, antibiotico e virustatico, migliora l’ossigenazione tissutale».

La pratica proposta dalla SIOOT

Medici del SIOOT hanno trattato con Ossigeno Ozonoterapia molti pazienti affetti da broncopolmonite e i risultati della terapia sono stati ottimi. La pratica con ossigeno e ozono proposta dalla SIOOT, non è incompatibile con altre terapie farmacologiche. Il Prof. Franzini, membro del direttivo, ha illustrato a marzo 2020 a Roma, al Comitato scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la possibilità di utilizzo dell’ossigeno ozono terapia per contrastare il Covid-19. L’ISS ha poi inviato al SIOOT una lettera ufficiale nella quale: «consente ai medici curanti con specifica esperienza, e opportuna strumentazione di utilizzare l’ossigeno ozono terapia, previa acquisizione del consenso informato dei pazienti». Negli ospedali l’ISS «ritiene opportuno acquisire il parere del Comitato etico dell’ospedale dove il trattamento viene effettuato». Dopo questa comunicazione la SIOOT ha proposto di fornire gratuitamente macchine per l’erogazione dell’ossigeno ozono, ad almeno quindici ospedali italiani che curano malati di Covid-19, apparecchiature e materiali d’uso per un valore di circa 400mila euro.

Primi risultati: l’ozono funziona

Dal primo report di uno degli ospedali dove si sta praticando l’ozonoterapia, risulta che su 11 pazienti in condizioni gravi o gravissime trattati con questa terapia, ben 10 hanno avuto un miglioramento rapido e decisivo. L’unico deceduto del gruppo era in condizioni ampiamente compromesse. Tutti i pazienti sono ora tornati a casa. All’Ospedale di Udine il dott. De Monte, direttore del dipartimento di anestesia e rianimazione del Santa Maria della Misericordia, ha spiegato che su 36 pazienti positivi al Covid-19, trattati con ossigeno ozono terapia, 35 sono stati dimessi e uno solo è entrato in terapia intensiva. Nella clinica San Carlo Di Paderno Dugnano e all’Ospedale di Fidenza che hanno utilizzato il protocollo di cura per ossigeno ozono terapia, su 73 pazienti trattati, il 91% è migliorato notevolmente e il 9% è deceduto. Questi ultimi purtroppo erano giunti in condizioni gravissime con sovrainfezioni batteriche, embolia polmonare e miocardite, al punto che non era stato possibile sottoporli al ciclo completo di ossigeno ozono terapia. Il prof. Valdenassi presidente della SIOOT ha dichiarato che: «se si praticasse l’ozonoterapia su pazienti positivi che si trovano in isolamento a casa, l’ossigeno ozono potrebbe debellare il virus e interromperne la diffusione. Cinque sedute di ossigeno ozono terapia sono sufficienti per debellare l’infezione da coronavirus». E aggiunge: «è una pratica medica economica senza effetti collaterali, facile da praticare che può salvare la vita a un grande numero di persone, debellare l’epidemia e far ripartire in sicurezza le attività economiche. Perché non provare?».

Ozonitizzatori per sanificare gli ambienti

Con l’epidemia di Covid-19 l’ozono è diventato importante non solamente per la cura dei malati ma anche per la sanificazione di ambienti. Così la Dott.ssa Maria Manuela Russo, vice presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Campania e Lazio, in una intervista del 24 aprile 2020, ha ricordato che esiste una documentazione che conferma la funzione virucida e battericida dell’ozono. È in grado di ripulire acqua e aria da muffe, batteri, spore e virus. Ozonizzatori sono stati utilizzati in alcune Case di Riposo per anziani a Celle Ligure e a Savona hanno contribuito a sconfiggere il Covid-19 mantenendo sanificati gli ambienti, preservando gli anziani ospiti.

Storie di pazienti salvati dalla ossigeno ozono terapia

Carlo di 73 anni era stato ricoverato in ospedale a Udine in quanto stava molto male. Febbre a 38,5, saturazione dell’ossigeno a 83 (misurata con saturimetro), tosse, serie difficoltà di respirazione. Stava morendo e i medici decisero di praticargli l’ossigeno ozono terapia. Carlo ha raccontato: «mi hanno prelevato il sangue, lo hanno mescolato con l’ozono e poi reiniettato nel mio corpo. Dopo il primo trattamento ho avvertito i primi benefici. Niente più febbre, saturazione cresciuta a 95-97, la tosse è passata. La respirazione tornata normale.

Sempre all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine è stato curato con lo stesso sistema, l’assessore all’urbanistica di Lignano Sabbiadoro e nella sua testimonianza a TeleFriuli, ha raccontato che il Covid è un virus aggressivo e duro da sconfiggere «ma ce l’ho fatta grazie ai medici che mi hanno praticato l’ozonoterapia».

Mario si era recato nell’Ospedale di Atri in quanto aveva una perdita di sangue nella regione rinofaringea dove era stato operato per un tumore. Aveva la febbre e risultò positivo al Covid 19. Ricoverato è entrato subito nel programma di trattamento con ossigeno-ozonoterapia. Dopo appena tre sedute il virus è stato bloccato ed è ora tornato a casa guarito dal Covid.

L’on. Pedrazzini, deputato italiano del gruppo misto, nativo del lodigiano, una delle prime zone colpite dall’epidemia di coronavirus, ha raccontato la sua esperienza. «Venerdì 6 marzo e sabato 7 avevo una piccola febbre che andava e tornava ma non vi ho fatto caso. Lunedì 9 la temperatura rimaneva costante a 37,5 gradi. Ho subito fatto il test e sono risultato positivo. Informata la Camera dei Deputati, sono entrato in quarantena. Nei cinque giorni successivi ho avuto febbre alta sopra i 38 gradi nel contempo provavo una sensazione di fiato corto. Il Covid-19 mi stava attaccando i polmoni. Conoscevo già i benefici dell’ossigeno ozono terapia per cui in pochi giorni ho fatto due autoemoinfusioni, consistenti nel prelievo di sangue che viene ozonizzato e reinfuso, inoltre facevo più volte al giorno esercizi respiratori. Nel giro di 9 giorni dopo quattro emoinfusioni e aver bevuto spesso acqua ozonizzata ne sono uscito fuori». Nei giorni 24 e 26 marzo l’on. Pedrazzini ha fatto due tamponi consecutivi che hanno confermato la completa guarigione.

A oggi oltre 100 pazienti affetti da Covid sono stati trattati con l’ossigeno ozono terapia in 15 Ospedali, con un protocollo messo a punto dal SIOOT. Le cartelle cliniche di ciascun ricoverato indicano che la terapia è efficace e determina la negativizzazione del virus.

Ospedali che adottano il protocollo Sioot

Il Prof Marianno Franzini, presidente internazionale della SIOOT in una audizione avvenuta il 3 giugno 2020, presso la XII Commissione Affari Sociali del Parlamento italiano, ha spiegato che l’ozono è al momento il più efficace antivirale, antibatterico e antifungino esistente. Il protocollo terapeutico è stato adottato dall’Ospedale Mauriziano di Torino, dal Policlinico Celio di Roma, dagli ospedali di Bergamo, Brescia, Lecco, Carate Brianza (Monza), Fidenza (Parma), Vimercate, Merate (Lecco), Paderno Dugnano (Milano), Pianezza (Torino), Atri (Teramo), Palermo, Potenza e Foggia. In merito alle sperimentazioni che si sono succedute in questo ultimo ospedale, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha dichiarato: «stiamo avendo risultati incoraggianti anche dall’ossigeno ozono terapia per la cura del Covid-19». Proprio mentre sto scrivendo questo aericolo, giunge notizia che l’assessore alla Sanità delle Marche Saltamartini, ha autorizzato l’uso dell’ossigeno ozono terapia negli ospedali di Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.

Insomma nonostante le evidenze scientifiche vi sono ancora resistenze all’uso di questa terapia peraltro, secondo quanto riportato nella pubblicazione “…l’ozonoterapia non genera nessun effetto allergico o secondario. Il costo di un trattamento di ossigeno ozono in ospedale è compreso fra 12 e 13 euro”. Un paziente ricoverato in ospedale ha un costo giornaliero di circa 800 euro mentre se viene trasportato nella terapia intensiva sale a 1.900 euro.

C’è infine da segnalare che la SIOOT, in collaborazione con la Multiossigen Ozono Tecnology sta realizzando in Italia e nel mondo tramite la Ozono Solidale Onlus, assistenza medica gratuita alle persone meno abbienti. È stato creato un ambulatorio solidale itinerante nel quale i migliori ozonoterapeuti mettono a disposizione di pazienti indigenti la propria professionalità. La Ozono Solidale Onlus è presente anche in Africa con l’obiettivo di depurare reti idriche e portare cure mediche agli abitanti dei Paesi meno fortunati.

 

Giancarlo Cocco

Foto © BZnews24, Giancarlo Cocco, Rai2, Comune Fidenza, Opi Caserta, Centro medico arcidiacono, Medicalfacts

                   

Articolo precedenteErdogan ringrazia Trump per la “calorosa amicizia”. E gli altri leader?
Articolo successivoUe, firmato contratto vaccino Pfizer-BioNTech per la fornitura di 300 milioni di dosi
Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui