Piano vaccini, le Regioni alla griglia di partenza

0
823
PIANO VACCINI

La road map dell’Emilia Romagna è smart

Al via in settimana il Piano vaccini. I casi confermati al 14 febbraio sono 2.721.879.

Secondo l’elaborazione di sui dati disponibili stamattina alle 8, le dosi di vaccino somministrate sono pari a 2.989.748 unità, dato che pone il Belpaese al secondo posto dopo la Germania nell’Unione europea.

1.281.999 le persone che hanno ricevuto la prima e la seconda dose, completando l’iter vaccinale.

Distribuzione delle somministrazioni rispetto alle consegne

La distribuzione varia naturalmente da Regione a Regione.
Vediamo la media nazionale: di 3.651.270 dosi consegnate ne è stato somministrato l’81.9%, e in questa settimana si auspica un importante innalzamento della percentuale. Dosi somministrate per vaccino secondo fonti governative: Pfizer/BioNTech 3.288.870, Moderna 112.800, AstraZeneca 249.600.

Un riepilogo della settimana

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 9 febbraio scorso ha manifestato più di una perplessità sul Piano vaccini.

In particolare, risultano ancora da definire sia i target di popolazione da vaccinare con le dosi ora disponibili, che l’estensione del perimetro del vaccino AstraZeneca agli over 55.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, conferma nel comunicato stampa di giovedì 11 che «anche questa settimana a livello nazionale i nuovi casi sono stabili rispetto alla precedente, una calma piatta purtroppo solo apparente».

Infatti, spacchettando il dato nazionale, in 10 Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e in 9 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti.

Tuttavia, i numeri per ora non impattano sulle curve nazionali: si tratta infatti principalmente di Regioni di piccole dimensioni.

Il presidente ritiene che «situazioni molto critiche come quelle dell’Umbria […] potrebbero improvvisamente esplodere ovunque, visto che le varianti del virus circolano ormai in tutto il Paese». Infatti, le nuove varianti hanno determinato una impennata dei casi che fa prevedere una possibile saturazione di ospedali e terapie intensive.

Ordinanza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, il 12 febbraio 2021 ha firmato, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, una nuova Ordinanza. Sono poste in zona arancione le regioni Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sicilia, Umbria.

L’Ordinanza, entrata in vigore ieri 14 febbraio 2021, proroga inoltre le limitazioni all’ingresso di viaggiatori provenienti dal Brasile e introduce test e isolamento per i viaggiatori provenienti dall’Austria, dove circola la variante sudafricana.

Risulta pertanto fondamentale monitorare tutte le spie di allarme, contenere la diffusione del virus e attuare, dove necessario, tempestive strategie di contenimento.

Virtuosa l’Emilia Romagna

l’85.7% delle 334.020 dosi consegnate è stato somministrato. La suddivisione per categoria è: 207.476 dosi agli Operatori sanitari e sociosanitari, 37.562 a Personale non sanitario, 39.606 a Ospiti di strutture residenziali,
e 1.732 a persone con più di 80 anni.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini ha scritto una lettera a quasi 370.000 cittadini per informarli circa le modalità di adesione alla campagna vaccinale: da oggi, 15 febbraio, partono le prenotazioni presso Centri Unici di Prenotazione – CUP, farmacie e web e da domani le somministrazioni.

Chi verrà vaccinato nelle prossime settimane: inizia la Fase 2

Ormai conclusa la prima fase della campagna di vaccinazione, adesso è la volta dei “grandi anziani”. E parallelamente, si potrà procedere con la somministrazione delle dosi di vaccino AstraZeneca alla popolazione sana dai 18 ai 55 anni – come consigliato dall’AIFA. Quindi con priorità a personale scolastico e universitario docente e non, forze dell’ordine e personale dei servizi essenziali per la comunità.

La Regione è già al lavoro per stringere un’intesa locale con i medici di medicina generale e anticipare con il loro aiuto, rispetto alla tabella di marcia nazionale, i tempi delle vaccinazioni.

Chi può prenotare e quando: le date per anno di nascita

Due sono le date a partire dalle quali le persone con ottant’anni o più possono iniziare a prendere appuntamento: oggi lunedì 15 febbraio aprono le prenotazioni per i nati nel 1936 o negli anni precedenti mentre da lunedì primo marzo si potranno prenotare le persone nate dal 1937 al 1941 compresi (quindi tra gli 80 e gli 84 anni).

La Regione Emilia Romagna sottolinea l’importanza di attendere la data riferita al proprio anno di nascita. primi appuntamenti per le vaccinazioni saranno fissati dal giorno successivo alla prenotazione, e quindi dal 16 febbraio e dal 2 marzo a seconda della classe d’età.

Come si può prenotare

PIANO VACCINALE

È possibile usare il metodo di prenotazione di preferenza recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (CUP), o in farmacia; telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza, oppure online attraverso il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb.

 

Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale.

All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie.

Uno sguardo oltre il confine regionale: quali vaccini per la popolazione italiana

I vaccini anti Covid-19 sono farmaci in grado di prevenire il virus, stimolando la risposta immunitaria del soggetto vaccinato. La maggior parte dei vaccini comporta la produzione di una risposta immunitaria contro una porzione del virus chiamata proteina spike, necessaria al virus per entrare nelle cellule del corpo umano.

La proteina spike, per intenderci, è quella che “decora” la superficie del virus formando protuberanze che, nel caso del Coronavirus, danno il caratteristico aspetto a forma di corona. Se la persona viene infettata dal virus in seguito alla vaccinazione, il sistema immunitario potrà riconoscerlo e attaccarlo, proteggendo l’individuo dalla malattia.

L’intervista: i vaccini

INTERVISTA

Chiediamo al dottor Giuseppe Diegoli, responsabile del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica, direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, di raccontarci qualcosa in più sulle differenze tra i diversi prodotti e sul Piano vaccini.

 

Dottor Diegoli, quali sono i tipi di vaccini anti Covid-19 attualmente in commercio in Italia?

«In Italia disponiamo attualmente di tre vaccini: due a mRNA messaggero –Pfizer/BioNTech Comirnaty (BNT162b2) e Moderna mRNA-1273 – e uno a vettore virale AstraZeneca ChAdOx1-S [recombinant]. La rosa dei vaccini di cui disponiamo è in funzione di rigidi parametri di sicurezza e rapidità».

Quali sono le differenze principali?

«Pfizer/BioNTech Comirnaty (BNT162b2) e Moderna mRNA-1273 contengono molecole lipidiche che racchiudono al loro interno la sequenza genetica (mRNA) con le “istruzioni” per produrre la proteina spike. Una volta somministrato il vaccino» – aggiunge – «la cellula inizia a sintetizzare la proteina stimolando il sistema immunitario a produrre anticorpi. L’mRNA non entra nel nucleo delle cellule e quindi non interagisce né modifica il nostro DNA. Inoltre, l’mRNA si degrada naturalmente dopo pochi giorni una volta svolta la sua funzione».

Quale peculiarità ha, invece, il vaccino a vettore virale?

«Il vaccino AstraZeneca ChAdOx1-S [recombinant] fa parte della categoria dei vaccini costituiti da un altro virus opportunamente modificato per contenere il gene per la produzione della proteina spike. Il gene viene trasportato dal vaccino nelle cellule del corpo, le quali inizieranno a produrre la proteina, stimolando la risposta immunitaria. L’adenovirus contenuto nel vaccino non può riprodursi e non causa malattie».

L’intervista: il Piano vaccini

Quali sono i prossimi passaggi necessari per favorire una maggiore adesione alla campagna vaccinale?

«Innanzitutto dobbiamo favorire la continuità della campagna», afferma senza esitazioni il dottor Diegoli «garantendo l’approvvigionamento dei vaccini e il funzionamento ottimale dei punti di somministrazione».

Quanti sono?

«I principali punti di somministrazione in Emilia Romagna sono attualmente 35, ma potranno arrivare a 70 in funzione della disponibilità dei vaccini» continua.

«Affinché il sistema funzioni abbiamo necessità di un adeguato numero di risorse umane – medici e personale sanitario, presidi – e dispositivi di protezione individuale».

Noi aggiungiamo un dato: il totale dei pricipali punti di somministrazione in Italia è pari a 293 unità.

Il responsabile del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica, direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna fa il punto.

«La parola chiave è buon coordinamento, elemento indispensabile perché tutto quanto funzioni perfettamente».

Vi sono ulteriori obiettivi da raggiungere con il Piano vaccini?

«Certamente la pianificazione attenta di ciascuna fase, indispensabile per il rispetto dei tempi di ogni passaggio. E poi l’informatizzazione delle prenotazioni e la registrazione della avvenuta vaccinazione».

Un’ultima domanda: dottor Diegoli, cosa direbbe a quanti affermano di non volersi vaccinare?

«La ringrazio, perché mi permette di raccomandare ai cittadini di informarsi, leggere con attenzione le fonti accreditate – quelle ministeriali e governative. Nonché di confrontarsi con il proprio medico di base in caso di dubbi o perplessità».

Vaccinarsi è un’azione che protegge noi e gli altri, anche quelle persone fragili che non possono permettersi di essere vaccinate a causa di specifiche patologie.

 

Chiara Francesca Caraffa

© Foto: Canva

Articolo precedenteRussia & Bielorussia, la dinamica di un rapporto altalenante
Articolo successivoBoris Johnson e la riforma del Sistema Sanitario Nazionale
Chiara Francesca Caraffa
Impegnata da sempre nel sociale, è Manager del Terzo Settore in Italia, ove ricopre ruoli istituzionali in differenti Organizzazioni Non Profit. Collabora con ETS in Europa e negli Stati Uniti, dove promuove iniziative per la diffusione della consapevolezza dei diritti della persona, con particolare attenzione all'ambito socio-sanitario. Insegna all'International School of Europe (Milan), dove cura il modulo di Educazione alla salute. Cultrice di Storia della Medicina e della Croce Rossa Internazionale ed esperta di antiquariato, ha pubblicato diversi volumi per Silvana Editoriale e per FrancoAngeli.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui