Giornata del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato

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Giornata del Personale Sanitario

All’Ordine dei Medici di Roma, per non dimenticare coloro che sono scomparsi nell’esercizio della professione

Una mattina assolata per una cerimonia commemorativa molto sentita, in ricordo della giornata del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e dei volontari annessi, caduti nell’esercizio della professione. Un’iniziativa fortemente voluta dal Parlamento, che si è scelto di celebrare a carattere nazionale il 20 febbraio.

Una data particolare

Giornata del Personale Sanitario

La scelta di questa data è stata plausibilmente ritenuta più adatta poiché proprio quel giorno dello scorso anno si scopriva l’esistenza delpaziente 1a Codogno, con diagnosi da Covid-19, presso l’Ospedale civico. Il 19 febbraio, l’Ordine dei Medici e odontoiatri della Capitale ha voluto contribuire scoprendo una targa, contenente una porzione di testo, tratto dal giuramento di Ippocrate. Nonché piantare un ulivo nel giardino interno, indiscusso simbolo di pace e di rinascita, evidenziando così l’importanza della professione medica.

Personalità presenti

Numerose le personalità che hanno voluto assistere alla cerimonia, come l’ex viceministro della Salute, in pole position per una conferma, Pierpaolo Sileri, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. E poi Filippo Anelli e Antonio Magi, rispettivamente presidenti degli Ordini dei Medici e Odontoiatri nazionale e di Roma.

In rappresentanza di quest’ultimo consiglio direttivo, Emanuele Bartoletti e Ivo Pulcini, insieme a Raffaele Iandolo e Brunello Pollifrone, della Commissione Albo Odontoiatri. Per l’Europarlamento ha presenziato Simona Baldassarre della Lega, nonché medico. Monsignor Paolo Ricciardi ha impartito la benedizione ai presenti, come segno dell’importanza di questa nuova ricorrenza. Discreta la presenza della moglie di un medico deceduto per Covid-19.

Sileri annuncia ritorno all’attività medica

Il viceministro uscente e senatore Pierpaolo Sileri, ha dichiarato che tornerà a intraprendere la professione di chirurgo ribadendo i tanti aspetti della professione: «Chi studia e si specializza per diventare medico o per far parte del personale sanitario sa che un giorno dovrà affrontare la sofferenza, e in certi casi la morte, dei pazienti che curerà e sa che farà di tutto per alleviare quelle sofferenze ed evitare per quanto possibile le perdite.

Quello che non può mettere in conto è di perdere la propria vita in ragione della professione e della missione che ha scelto di perseguire. Negli ultimi 12 mesi in Italia migliaia di medici e infermieri hanno messo a rischio la propria vita per combattere in prima linea sul fronte del Covid-19. Oltre 300 di loro la vita l’hanno persa. È doveroso ricordarli in occasione della “Giornata del personale sanitario”, istituita nel giorno dell’anniversario dell’individuazione del ‘paziente 1’  a Codogno. Grazie al sacrificio di queste donne e questi uomini migliaia di vite sono state salvate».

L’intervento dell’assessore D’Amato

«Una giornata dall’alto valore simbolico, per ricordare i medici e il personale sanitario, che hanno perso la vita in questo periodo di pandemia, un impegno straordinario e per questo voglio rivolgere un ringraziamento a tutte quelle donne e quegli uomini in prima linea per difendere la salute pubblica e contrastare la diffusione del virus», le prime parole dell’assessore regionale Alessio D’Amato. Che ha continuato poi ribadendo che «l’importanza della vaccinazione dipende dall’Europa e dalle dosi acquistate.

Siamo una delle regioni che sta più vaccinando in Italia, prima per numero di anziani. La seconda in assoluto, ma tutto dipende dal numero delle dosi. Bisogna somministrare 30.000 dosi al giorno, ma ne abbiamo a disposizione meno di 10.000. Auspichiamo che il nuovo governo si impegni, o per fare in modo che ricontratti a livello europeo le dotazioni previste, o a fare in modo che sul suolo italiano, con libera decisione, si possano produrre vaccini che garantiscano gli standard europei e la qualità europea».

La dedica di Anelli

Per il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, piantare un ulivo è: «Un gesto semplice ma significativo, scelto dall’Ordine dei Medici di Roma e dal presidente Antonio Magi per onorare i nostri caduti. L’ulivo è infatti simbolo di pace, di resistenza, di rigenerazione, di solidità, di rinascita. Sono i valori che, da oltre 2.400 anni, la nostra professione porta avanti.

Una professione che non si esaurisce nelle conoscenze, o nelle competenze tecniche, ma che è una miscela unica di sapere, saper fare, saper essere, al servizio della democrazia del bene. Fu un ramoscello d’ulivo ad annunciare la fine del Diluvio: ci auguriamo che quest’albero, che poggia le radici sul substrato unico di competenze e di valori che alimenta la nostra professione, segni l’uscita da questa pandemia e rimanga a memoria perenne dei colleghi che sono morti per portare a compimento il dovere di curare tutti, senza discriminazione alcuna»

Il ricordo di Magi

Il presidente dell’Omceo capitolino Antonio Magi, si è espresso, ricordando «tutti i colleghi scomparsi nell’adempimento del loro dovere. Da un anno circa la nostra attenzione è catturata dalla pandemia e dai gravi lutti che questa sta generando tra i professionisti sanitari e non solo. Non possiamo però dimenticare anche gli altri colleghi, in particolar modo le donne, vittime di aggressioni drammatiche, feroci al punto da fargli perdere la vita mentre svolgevano il loro lavoro nel rispetto del codice deontologico».

Un settore con problemi da non dimenticare

È pur vero che questo periodo si è portati a pensare ai camici bianchi che hanno perso la vita a causa del Covid-19. In particolare in Italia sono più di 310, di cui oltre 20 nel Lazio. L’ultimo, il più recente, pochi giorni fa a Tivoli. Ma in questa giornata non si possono dimenticare i medici vittime di aggressioni e quelli che hanno addirittura perso la vita a causa di gesti di sconsiderati, un argomento trattato anche in alcune reti televisive, non molto tempo fa, e anche per questa ragione è bene se ne parli in maggiore misura.

 

 

Alessandra Broglia

Foto © Eurocomunicazione

Video © Eurocomunicazione

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