Enoturismo, in Italia vale complessivamente 2,5 miliardi di euro

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Enoturismo

Il settore è pronto a ripartire e diventare motore di rinascita per il Belpaese dopo la pandemia. Genera circa 14 milioni di turisti all’anno

L’enoturismo in Italia vale complessivamente 2,5 miliardi di euro, per un totale di circa 14 milioni di enoturisti all’anno. Il settore è pronto a ripartire e diventare motore di rinascita per l’Italia dopo la pandemia.

È come ripercorrere quelle antiche strade della Via Francigena, soltanto che questa volta anziché arrivare a Roma o a Santiago de Compostela ci si ferma in quelle aziende vitivinicole che accanto alla produzione del vino hanno realizzato wine resort, relais e cantine per degustare vini di qualità e soggiornare in questi posti che stanno assumendo sempre più importanza per il turismo del vino.

Un settore che, nato 30 anni fa, si è rivelato un volano per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori, dei borghi. I quali possono contribuire alla ripartenza del turismo in Italia dopo la pandemia.

Drastico calo degli enoturisti

Secondo il Rapporto 2019 sul Turismo del Vino in Italia, a cura dell’Associazione Nazionale “Città del Vino” e dell’Università di Salernoil giro d’affari dell’enoturismo in Italia vale complessivamente 2,5 miliardi di euro. Quindi un totale di circa 14 milioni di enoturisti all’anno. Secondo l’Enit (Agenzia nazionale per il Turismo), nel 2020 sono calati del 46% rispetto al 2019.

L’enoturista spende in media 85 euro visitando il territorio in giornata senza pernottamento e 160 euro con pernottamento. Per le aziende vinicole gli enoturisti incidono in media per il 27% sul fatturato.

«Oggi il settore è tra i più pronti a diventare motore di rinascita per l’Italia dopo la pandemia», dichiara Donatella Cinelli Colombini, storica produttrice di vino in Toscana e promotrice di “Cantine Aperte” nel corso della presentazione del libro “Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche” scritto con il senatore Dario Stefàno, promotore della Legge sull’enoturismo in Italia (decreto 12 marzo 2019). «Bisogna tener conto dei cambiamenti intervenuti perché i visitatori chiedono non più solo visite e degustazioni ma esperienze e scoperte».

L’attesa dei visitatori europei

«Nel turismo del vino c’è il passato, il presente e il futuro del nostro Paese. Averlo normato è stato un primo obiettivo importante» ha sottolineato Stefàno, presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato. Ci si aspetta per l’estate soprattutto un recupero dei visitatori europei.

«Nel momento della rinascita, il vino sarà il propulsore più importante. Perché è il compagno per eccellenza dei momenti più felici del genere umano» ha concluso Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi e dell’Union Internationale des Enologues. 

Si può tornare nel Mondo ai livelli pre-Covid nel 2022, dopo l’annus horribilis 2020, secondo il sondaggio del portale specializzato Winetourism.com. Nell’anno appena chiuso perdite ingenti tra il 50% e il 80%. Il rilancio del turismo è prioritario per l’economia italiana, un comparto che nel 2019 valeva il 13% del Pil nazionale.

Come si presenta il comparto enoturistico al momento della ripartenza?

«In vista della ripartenza i territori enoturistici hanno sicuramente più appeal che non le città d’arte, ad esempio. Per il richiamo alla vita all’aria aperta, per il contatto con la natura e l’incontro con le produzioni tipiche dei territori», ha spiegato Floriano Zambon, presidente dell’Associazione nazionaleCittà del Vino.

«Con le aperture si spera che si reinneschi il mercato del vino anche interno. Il quale, peraltro, ha avuto un incremento inatteso grazie al web. Per il futuro la digitalizzazione dei territori è fondamentale. Perché mette insieme ricettività turistica e la commercializzazione, a tutto vantaggio delle economie locali» ha concluso Zambon.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Facebook

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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