GRECO: livello di corruzione in Francia (2)

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Continua la disamina delle azioni poste in essere dal Governo transalpino su indicazione di Strasburgo in tema di corruzione del mondo politico e giudiziario

Con il presente scritto si conclude l’analisi di quanto osservato dal GRECO nel Rapport de Conformité del marzo 2016 in merito alle misure adottate dalle Autorità francesi per dare attuazione alle 11 Raccomandazioni in tema di prevenzione della corruzione di parlamentari, giudici e procuratori formulate a suo tempo dalla squadra di valutatori nel corso della sua visita in Francia avvenuta nel 2013.

Si riprende la disamina del contenuto del predetto documento dalla 7a Raccomandazione la quale ha il seguente tenore:

«Il GRECO ha raccomandato la realizzazione di una riforma relativa ai tribunali di commercio ed ai conseils des prud’hommes al fine di aumentare e consolidare l’indipendenza, l’imparzialità e l’integrità dei giudici non professionisti».

Per quanto attiene ai tribunali di commercio le autorità francesi sottolineano come sia stato presentato al Senato mediante procedura accelerata da parte dell’Esecutivo il progetto di legge n° 661 avente ad oggetto «l’applicazione di misure relative alla giustizia del XXI secolo».

Detto progetto di legge è stato adottato in prima lettura il 5 novembre 2015 e successivamente trasmesso all’Assemblea nazionale il 6 novembre 2015. Alla data di emissione del documento in esame  la proposta di legge era giunta in Commissione.

La normativa proposta prevede all’articolo 47 una serie di misure quali la formazione, la deontologia e un regime disciplinare per i giudici che siedono presso i tribunali di commercio. Inoltre è prescritto in modo espresso che i giudici dei tribunali di commercio debbano obbligatoriamente frequentare corsi di formazione continua sin dalla fase iniziale della loro attività. Si tratta delle medesime regole deontologiche alle quali sono sottoposti i giudici di professione. In caso di conflitto d’interessi sussiste un obbligo a carico dei magistrati di presentare una déclaration d’interês al presidente del tribunale di commercio nel corso di una audizione di natura deontologica che ha luogo nei mesi successivi all’inizio dell’attività.

Relativamente ai conseillers des prud’hommes, nota il GRECO, la loro attività è, di fatto, disciplinata dalle medesime regole deontologiche valide per i magistrati di professione.  A ciò si aggiunga come essi siano sottoposti ad un obbligo di formazione iniziale e continua.

Complessivamente il GRECO si rallegra per l’implementazione della riforma conosciuta come ‘loi Macron’ relativa ai conseillers des prud’hommes. Tuttavia l’organismo con sede a Strasburgo sottolinea come: (i) la problematica afferente al conflitto d’interesse poteva essere regolamentata in modo più specifico; (ii) la ‘loi Macron’ necessiti, ai fini di un sua piena applicazione, di decreti di applicazione che le autorità competenti dovrebbero emanare rapidamente. Al riguardo il GRECO invita le autorità francesi ha dare prova di diligenza in relazione a tale materia.

In relazione ai tribunali di commercio l’article 47 del summenzionato progetto di legge n° 661 sembra soddisfare gli obiettivi della Raccomandazione. Tuttavia, nella fase di discussione della norma in Senato, osserva il GRECO, alcune importanti prescrizioni relative alle incompatibilità sono state espunte dal testo di legge.

IL GRECO conclude l’esame delle misure adottate per implementare la 7° Raccomandazione osservando come gli obiettivi in essa indicati siano stati solo parzialmente raggiunti.

L’8a Raccomandazione indica quanto segue:

«Il GRECO raccomanda che i criteri di attribuzione delle decorazioni e onorificenze nei confronti di giudici siano rivisti al fine di limitare i rischi in relazione alla loro indipendenza e imparzialità».

Le Autorità francesi hanno informato il GRECO che la materia è oggetto di riflessione. Ciò dovrebbe portare alla modifica dell’ordonnance statutaire che disciplina le predette attribuzioni. Nello specifico, i riconoscimenti dovrebbero essere concessi solo a seguito dell’ottenimento di un parere favorevole da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.

Allo stato, precisa il GRECO, si prende atto della riflessione in essere ma, di fatto, non è possibile affermare che la Francia abbia dato seguito a quanto indicato nella Raccomandazione.

La 9a Raccomandazione prevedeva quanto segue:

«Il GRECO ha raccomandato che i poteri disciplinari nei confronti dei giudici oltre che tutte la gestione delle procedure amministrative che precedono il loro esercizio siano appannaggio del Consiglio Superiore della Magistratura».

Le Autorità francesi precisano come, allo stato, non sia possibile immaginare l’attribuzione in favore del CSM di siffatti poteri. Ciò potrà verificarsi solo a seguito di una riforma radicale del predetto organismo.

Pertanto, sul punto, il GRECO osserva come nessuna misura sia stata adottata per dare esecuzione alla prefata Raccomandazione.

Il testo della 10a Raccomandazione ha il seguente tenore:

«Il GRECO ha raccomandato di: (i)  delineare con una riforma legislativa una procedura di nomina dei procuratori simile a quella dei giudici, consentendo al Consiglio Superiore della Magistratura la possibilità di fornire dei pareri vincolanti per il Guardasigilli; (ii) effettuare delle consultazioni in merito all’eventualità di un allineamento della procedura disciplinare nei confronti dei membri del parquet (l’equivalente della Procura della Repubblica italiana) a quella dei giudici (con la gestione esclusiva del CSM)».

Al riguardo le Autorità francesi osservano come non vi sia stata alcuna evoluzione in merito alle riforme legislative che avrebbero dovuto essere realizzate secondo quanto raccomandato dal GRECO.

Conseguentemente, il GRECO ha rilevato come le misure indicate nella 10° Raccomandazione non siano state in alcun modo implementate.

Da ultimo, si riporta quanto indicato nella 11a Raccomandazione:

«Il GRECO ha raccomandato che: (i) la facoltà del Ministro della Giustizia di sollecitare o ottenere le informazioni relative ad un particolare procedimento penale sia disciplinata con modalità precise in relazione alla sue finalità; (ii) sia fissato un limite chiaro in merito al “secret de la defense national” accompagnato da una procedura che consenta di evitare i blocchi derivanti dalle indagini relative a procedimenti aventi ad oggetto la corruzione nazionale o internazionale».

In riferimento alla prima parte della Raccomandazione le Autorità francesi precisano che alcune misure d’inquadramento della trasmissione gerarchica dell’informazione sono contenute nella circolare del Guardasigilli del 31 gennaio 2014 emanata in  applicazione della loi n° 2013-669 (circulaire n° CRIM/2014-2/E1-31.01.2014) che ha, in particolare, escluso la possibilità per il Guardasigilli di impartire delle istruzioni individuali in relazione a procedimenti penali specifici. Detta circolare chiarisce come l’esclusione della facoltà di impartire istruzioni individuali debba essere l’occasione per ridurre significativamente il numero di procedimenti penali segnalati.

Le necessità di seguire la linea gerarchica devono essere chiaramente individuate e rispondere alle seguenti finalità: elementi concreti connessi alla condotta, attualizzazione o evoluzione della politica nel settore penale, elementi concernenti l’assegnazione dei mezzi necessari a detta politica; procedimenti che presentino problematiche di ordine sociale, una questione di ordine pubblico che abbia un impatto mediatico nazionale o che sia in grado di rivelare l’esistenza di difficoltà di natura tecnico giuridica  o di applicazione della legge penale, elementi concernenti la collaborazione giudiziaria internazionale, procedimenti in grado di mettere in discussione l’istituzione giudiziaria. Un allegato alla procedura contiene delle precisazioni in merito alle modalità pratiche di comunicazione delle informazioni.

Per quanto attiene alla seconda parte della Raccomandazione in esame le Autorità francesi sottolineano come la decisione del Conseil Constitutionnel  n° 2011-192 QPC, del 10 novembre 2011 alla quale il Rapport d’Evaluation si riferisce (paragraphe n° 162), abbia sancito l’invalidità di un solo elemento del dispositivo afferente al “secret de la defénse nationale” consistente nei luoghi classificati secondo la predetta definizione.

Inoltre il Governo francese ha osservato come: (i) la composizione della Commission consultative du secret de la defénse nationale sia chiamata a pronunciarsi in merito a tutte le istanze di declassificazione entro due mesi dalla richiesta; (ii) nel prendere le decisioni sulle declassificazioni la Commission faccia riferimento alle convenzioni civile e penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa.

Il GRECO ha accolto favorevolmente le misure adottate per la comunicazione delle informazioni concernenti i singoli procedimenti penali. Tuttavia si osserva come la circulaire del 31 gennaio 2014 non sia particolarmente chiara in relazione alle richieste d’informazioni provenienti dal Guardasigilli.

Relativamente alla seconda parte della Raccomandazione il GRECO rileva come nessuna misura sia stata adottata per dare seguito a quanto indicato nel prefato documento.

Per quanto attiene alle indicazioni presenti in tutta la Raccomandazione il GRECO precisa come esse siano state solo parzialmente poste in essere.

Da ultimo, nella parte finale del Rapport de conformité vi un capitolo dedicato alle ‘Conclusions’.

Ebbene, il GRECO, alla luce dei predetti rilievi, ritiene che la Francia abbia dato seguito in modo soddisfacente solo a due delle undici Raccomandazioni contenute nel Rapporto di valutazione realizzato nell’ambito del Quatriéme Cycle. Per quanto riguarda le altre Raccomandazioni cinque risultano parzialmente implementate e le rimanenti quattro sono state totalmente disattese.

Nello specifico, le Raccomandazioni 2 e 6 sono state implementate in modo soddisfacente; le indicazioni contenute nelle Raccomandazioni 1,3,4,7 e11 sono state seguite parzialmente e, infine, le Raccomandazioni 5,7,9  10 risultano totalmente disattese.

Per quanto attiene ai parlamentari, il GRECO si rallegra del fatto che  l’Assemblea nazionale e il Senato abbiano  dato seguito alla gran parte delle raccomandazioni formulate. In ogni caso il GRECO chiede alle due camere di rendere di più agile accessibilità le informazioni contenute nelle dichiarazioni patrimoniali dei deputati e senatori poiché, al momento, non risultano adottate misure al riguardo.

Relativamente ai giudici e procuratori, il GRECO accoglie con soddisfazione l’emanazione della ‘loi Macron’ poiché essa rafforza gli aspetti deontologici, il regime disciplinare e la formazione dei conseillers prud’hommes e auspica che i decreti di applicazione della cennata normativa siano presto attuati. Una riforma con le medesime finalità è in atto nei confronti dei giudici che presiedono i tribunali di commercio. Altra misura positiva adottata riguarda la più accurata regolamentazione delle procedure di segnalazione ad opera del parquet général di particolari procedimenti penali nei confronti del Guardasigilli. Detti criteri procedurali dovranno essere applicati in modo esplicito anche ai casi  nei quali sia il Guardasigilli ha richiedere dette informazioni.

Complessivamente il GRECO osserva come, in conseguenza dell’assenza attuale di risultati concreti definitivi, dei progressi supplementari nei confronti dei membri del parlamento e l’adozione di misure nei confronti di giudici e procuratori risulteranno essere misure necessarie  per poter dare evidenza che un livello accettabile di conformità alle raccomandazioni formulate possa essere raggiunto nel corso dei prossimi 18 mesi (si tenga conto che il Rapporto di Conformità in esame è stato emesso nel marzo del 2016).

Inoltre, considerato che varie misure positive sono state già adottate e, preso atto dell’intenzione manifestata dalle Autorità francesi e, percepita dal GRECO, di proseguire i loro sforzi in tal senso, il documento in esame si conclude osservando come il livello attuale di conformità alle raccomandazioni non sia «globalment insuffissant» ex article 31, paragraphe 8.3 del Regolamento Interno del GRECO.

L’organismo con sede a Strasburgo invita il capo della delegazione francese ad inviare informazioni complementari relative alla implementazione delle raccomandazioni 1,3,4,5,7 e 11 entro il 30 settembre 2017.   

Dunque, considerato che ieri é maturato il termine per l’invio delle ulteriori delucidazioni in merito al livello di conformità alle cennate raccomandazioni, sarà cura di chi scrive e della redazione di Eurocomunicazione informare i lettori sugli sviluppi di detta procedura tramite l’analisi delle osservazioni che la Francia farà pervenire al Group of States against Corruption.

 

Roberto Scavizzi

Foto © Council of Europe, www.transparency.org; www.quora.com

In apertura Mappa livello corruzione secondo www.transparency.org

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Roberto Scavizzi
Avvocato e docente universitario a contratto presso università private. L'attività accademica ha ad oggetto la materia dell'Informatica giuridica in ambito internazionale e la materia dei diritti d'autore. Come legale opera principalmente nel settore del diritto dell'impresa e svolge attività formativa professionale nel settore giuridico in ambito pubblico e privato. Inoltre è autore di pubblicazioni di diritto e articoli giornalistici per riviste d'arte e d'attualità.

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