I 5 candidati in tv per il primo confronto

0
333

Ieri sera si è svolto il dibattito fra i candidati alla presidenza della Commissione Ue

Un pasticcino e un bicchiere di spumante hanno addolcito agli ospiti della sede del Parlamento europeo di Milano la visione del dibattito tra i candidati alla presidenza della Commissione europea trasmesso da Rai News 24. Sul palco l’unico ad aver difeso a spada tratta le politiche di austerity è stato il candidato del Partito Popolare europeo, Jean Claude Juncker: «Non si può spendere più di quello che si ha a disposizione. Occorre usare la forza delle idee, idee innovative, invece che continuare a fare debiti». Secondo Juncker non c’è crescita se non si hanno i conti in ordine. Il candidato del Ppe punta tutto sulla rivoluzione digitale che dovrebbe creare i posti di lavoro di cui i giovani hanno disperato bisogno. Posizioni che sollevano mormorii di disapprovazione dalla platea.

Il regolamento del dibattito, che impone tempi contingentati per i candidati, ha messo in crisi il leader del Pse, Martin Schulz, che è stato più volte sgridato da Monica Maggioni, presentatrice della serata. «In Europa sono i cittadini comuni a pagare gli interessi degli speculatori, gli unici a ricevere i soldi dalle banche. Dobbiamo combattere chi evade le tasse. E soprattutto servono investimenti per la crescita». I temi economici e della disoccupazione infiammano gli animi, anche sui social network. E in sala, tra chi ascolta il dibattito, si vedono tanti schermi accesi, così come in tutta Europa, dove ogni minuto vengono cinguettati mille messaggi con l’hashtag #TellEurope.

Ska Keller, la candidata dei Verdi, ha suscitato ammirazione tra le spettatrici per le risposte secche e taglienti, e commenti di apprezzamento per il bell’aspetto tra gli spettatori. «Noi offriamo come Verdi una Europa che si interessa più alle persone piuttosto che alle banche. Un’Europa di solidarietà per tutti i cittadini». E non solo, visto che per il candidato di origini tedesche l’Europa dovrebbe fare di più per accogliere gli immigrati provenienti dal Nord Africa e dai paesi in guerra.

Alexis Tsipras è stato forse l’unico a strappare qualche applauso tra gli spettatori con la sua parlantina tagliente è la retorica anti rigore: «Se si continua sulla strada della austerità non si potranno affrontare problemi come la disoccupazione. Le idee dei liberali sono quelle che ci hanno portato a questa crisi. Bisogna fermare la paranoia del debito pubblico, servono investimenti per tornare a crescere».

Se Tsipras ha raccolto la rabbia di milioni di europei, Guy Verhofstadt, il candidato dei liberali, di sicuro ha vinto il premio come candidato più simpatico con battute verso i suoi sfidanti, in particolare Schulz: «Delle volte i socialisti sono intelligenti, ma non sempre». Secondo Verhofstadt bisogna puntare tutto sulle dimensioni del mercato unico, 500 milioni di persone, «capace di attirare investimenti e creare occupazione». Liberalizzare e innovare con un occhio ai conti.

Anche se l’Italia non aveva candidati sul palco a portare il vessillo del nostro Paese c’era Monica Maggioni che ha condotto il dibattito in maniera impeccabile, con un accento inglese degno di Oxford. Uno scivolone c’é stato quando si è confusa con i turni di parola tra i candidati, ma ne è uscita elegantemente con un sorriso e una battuta.

Tommaso Cinquemani

Articolo precedenteAmsterdam e Utrecht fra arte e storia
Articolo successivoTop candidate a confronto davanti alle telecamere
Tommaso Cinquemani
Milanese, classe 1986. Appassionato di giornalismo e viaggi. Ha riempito la sua 'cassetta degli attrezzi' alla scuola di giornalismo Walter Tobagi. Preso il tesserino, si fa le ossa scrivendo di politica ed esteri. Intanto trova il tempo per qualche viaggio in Africa, dove prendono vita reportage e documentari. Poi un viaggio a Strasburgo accende la scintilla e scoppia l'interesse per tutto quello che riguarda l'Unione europea.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui