L’Europa, l’America Latina e il colosso asiatico

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Il mutamento degli equilibri internazionali richiede nuove politiche da parte della UE

La recente visita in America Latina del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, che ha toccato Panama, l’Argentina e il Paraguay, dimostra la volontà di approcciare e rafforzare i contatti con un mercato dalle potenzialità enormi, già oggetto di massicci investimenti cinesi. Il progetto della nuova Eurocamera, che raggruppa le camere di commercio di vari paesi europei, va in questa direzione. Un importante segnale politico a sostegno delle imprese europee.

Contemporaneamente il premier italiano Matteo Renzi ha completato il suo tour asiatico, anch’esso volto a rafforzare la collaborazione economica e commerciale con l’oriente. Non si guarda solo alla Cina, partner con il quale le relazioni sembrano ormai consolidate, ma anche al Vietnam, ricco di opportunità per le imprese italiane, in particolare nel settore del mobile, in quello tessile, ma anche in ambito agroalimentare. Segnali importanti per l’economia europea, la quale intende rilanciare il proprio ruolo a livello internazionale intensificando le relazioni con i Paesi emergenti. Un indizio significativo in un periodo nel quale il sud e l’est del mondo stanno guadagnando rapidamente il tempo perduto, insidiando la supremazia americana.

Non è un caso che, in un momento di estrema tensione generata dalla crisi ucraina, il recente accordo energetico fra la Russia e la Cina profili nuovi e inaspettati scenari. Delle ultime ore è la notizia che Putin ha intenzione di tagliare il gas all’Ucraina se questa non pagherà il proprio debito, gesto che avrà certamente ripercussioni sugli approvvigionamenti europei, nonostante le ripetute rassicurazioni del governo di Mosca.

Anche le diverse reazioni alla crisi, con gli Stati Uniti promotori di sanzioni sempre più dure e l’UE titubante di fronte a misure controproducenti per la propria economia, dimostrano come gli equilibri fra le varie potenze siano profondamente mutati. Un banco di prova fondamentale sul quale misurare la capacità dell’Europa di adattarsi al cambiamento, relazionandosi con nuovi partner e intraprendendo nuove politiche in grado di reagire con prontezza ad una realtà dinamica e a volte imprevedibile.

Oksana Tumanova

Foto © European Community, 2014

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Oksana Tumanova
Oksana Tumanova. Nata nell’ex Unione Sovietica, ha vissuto in prima persona il disintegrarsi delle utopie socialiste. Da allora l’interesse per le complesse dinamiche dell’est Europa la spinge ad impegnarsi in prima persona, scrivendo di questi argomenti in particolar modo sul web.

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