Crisi in Ucraina: la UE verso un inasprimento delle sanzioni contro Mosca

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Poroshenko invita Renzi in Ucraina. La Mogherini Alto rappresentante per la politica estera della UE

«Il sostegno europeo è di cruciale importanza per l’Ucraina», con queste parole il presidente Petro Poroshenko ha espresso la propria gratitudine al consiglio UE di Bruxelles, al quale è intervenuto per testimoniare direttamente riguardo l’invasione che il suo Paese sta subendo da parte delle forze di Mosca. Dura al riguardo la posizione dei leader europei.

Le parole di Angela Merkel sul diritto dei popoli di aspirare alla libertà sembrano alludere direttamente alle esternazioni di Putin, il quale ha sottolineato la forza nucleare della Russia e la sua capacità di rispondere ad eventuali provocazioni. Frasi preoccupanti forse adatte al leader di un regime dittatoriale asiatico, ma del tutto fuori luogo se pronunciate dal presidente della Federazione Russa. Ancora più dura la posizione da Francois Hollande, secondo il quale le sanzioni non solo devono essere inasprite, ma devono essere ripensate in vista di un salto di qualità. Il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz ha infine ribadito l’assoluta necessità che Mosca interrompa le ripetute violazioni della sovranità ucraina.

Poroshenko ringrazia e incassa il sostegno unanime della UE, a suo avviso mai tanto coesa e solidale come in questa occasione. Certo occorre far presto visto il precipitare della situazione. Secondo varie fonti, la presenza russa in Ucraina è sottostimata, e potrebbe ammontare a varie migliaia di unità.

Mosca nega ancora un coinvolgimento delle sue truppe, nega l’evidenza ben sapendo che difficilmente l’Unione Europea o gli Stati Uniti potranno fornire appoggio militare diretto a Kiev. L’arma delle sanzioni messa in campo dall’Occidente, se pur non totalmente efficace, preoccupa comunque il Cremlino, che teme un isolamento internazionale. Da questo scaturiscono le minacce riguardo l’interruzione delle forniture di gas.

L’invito rivolto da Putin a Poroshenko sull’avvio di negoziati con i ribelli separatisti, e quindi con Mosca, è un estremo tentativo di ricomporre la crisi deponendo le armi, ma dettando le proprie condizioni. Indicendo nuove elezioni nel prossimo ottobre, Poroshenko in definitiva ha già risposto. Una mossa che mira ad accelerare il percorso che dovrebbe consentire l’ingresso dell’Ucraina nella UE.

Putin sa che questo processo avrebbe ripercussioni serie su Mosca. Ecco le ragioni dell’acuirsi del conflitto. Nel frattempo circa 2.600 persone sono morte dall’inizio delle ostilità. Ci si chiede quante altre dovranno perdere la vita prima che si arrivi a una soluzione diplomatica della crisi.

Un impegno gravoso per Federica Mogherini, fresca di nomina quale alto rappresentante per la politica estera UE. Un successo per il premier italiano Matteo Renzi, il quale in settembre potrebbe recarsi proprio in Ucraina, dove è stato invitato dallo stesso Poroshenko.

Riccardo Cenci

Foto © European Community, 2014

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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