L’Europa lotta da anni per porre fine a ogni violenza contro le donne. Il 10 febbraio dibattito al Pe in plenaria
Il 6 febbraio è diventata la Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili. Rappresentano una grave violazione dei diritti umani e anche in Europa circa mezzo milione di donne e ragazze vivono con le conseguenze fisiche e psicologiche di questa pratica. Per questo il Parlamento europeo, in un dibattito in plenaria il prossimo 10 febbraio, deciderà con la Commissione le azioni da intraprendere per combatterla. Eurocomunicazione trasmetterà il dibattito in diretta sul nostro sito web (ore 15).
Le mutilazioni genitali femminili includono tutte le procedure che modificano o intenzionalmente causano lesioni agli organi genitali femminili per ragioni non mediche. La maggior parte vengono eseguite su bambine sotto i 15 anni. Le cause delle mutilazioni genitali femminili possono essere culturali, religiose o sociale. Tale pratica non è in nessun modo legata alla salute della persona, che non ne trae nessun beneficio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ci siano circa 140 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo che hanno subito la mutilazione genitale femminile, soprattutto in Africa e Medio Oriente. Secondo una risoluzione del Parlamento europeo del 2012, almeno 500mila donne che vivono nell’Unione europea hanno subito questa pratica e 180mila sono a rischio di subire mutilazioni genitali femminili nel corso di un soggiorno in un Paese in cui tale procedura è praticata. Ogni anno migliaia di donne e ragazze provenienti da questi Paesi cercano asilo nell’Ue.
Il PE negli ultimi anni ha adottato diverse risoluzioni sulle mutilazioni genitali femminili: l’ultima nel 2014, invitando la Commissione e gli Stati membri ad un’azione più incisiva.
Martedì 10 febbraio, in seduta plenaria, i deputati e la Commissione discuteranno le misure di sostegno per gli Stati membri in applicazione della normativa che proibisce le mutilazioni genitali femminili i finanziamenti per i servizi di supporto, la protezione dei richiedenti asilo e la prevenzione della violenza contro le donne e le ragazze in generale.
Fiasha Van Dijk
Foto © 2015 European Parliament