La nuova stagione del Teatro dell’Opera fra tradizione e innovazione

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Inconsueta apertura con “The Bassarids” di Hans Werner Henze, opera fondamentale nel teatro musicale del Novecento

«Non solo tradizione e conservazione, ma anche ricerca, sperimentazione e innovazione», queste le parole con le quali il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes detta le linee della nuova stagione. Effettivamente sorprende vedere quale titolo di apertura The Bassarids di Hans Werner Henze, scelta impensabile durante l’era di Riccardo Muti, improntata al più ferreo conservatorismo. Un lavoro nel quale il compositore tedesco ridefinisce i canoni della modernità mediante uno spirito libertario in grado di unire tradizione e innovazione, un’opera fondamentale nell’ambito del teatro musicale del secolo scorso.

Una sorta di successo personale per Giorgio Battistelli, compositore fra i più apprezzati del nostro tempo e ora direttore artistico del Teatro dell’Opera per quanto concerne la musica contemporanea, in passato impegnato alla guida del Festival di Montepulciano creato proprio dallo stesso Henze. Battistelli insiste infatti sulla necessità di un cambiamento in grado di accogliere la complessità del nostro presente. A tale proposito annuncia la rassegna Specchi del tempo, una serie di concerti che accosta autori classici, moderni e contemporanei in un’alchimia inconsueta, e la nomina di Wolfgang Rihm, fra i massimi autori di oggi, quale compositore residente, quindi impegnato a scrivere per il teatro.

A parte questo fuoco d’artificio iniziale, la stagione ufficiale prosegue in realtà in maniera piuttosto tradizionale. Due lavori di Puccini (Tosca e Il Trittico), due di Verdi (Traviata e Un ballo in maschera), due di Rossini (Il barbiere di Siviglia in occasione dei duecento anni dalla prima esecuzione romana e La Cenerentola). Linda di Chamounix, desueto titolo donizettiano, protagonista Jessica Pratt, completa un panorama quasi interamente dedicato al melodramma italiano. Uniche incursioni in contesti europei, a parte il già citato Henze, Benvenuto Cellini di Berlioz che torna dopo circa venti anni, e Dido and Aeneas di Purcell, presentato nell’allestimento di Sasha Waltz. Mancano purtroppo Richard Strauss e Richard Wagner, compositori che seguitano ad essere colpevolmente e inspiegabilmente trascurati.

Conf Sta Presentazione Stagione 2015-16_Eleonora Abbagnato,Carlo Fuortes,Ignazio Marino,Lidia Ravera,Alessio Vlad,Giorgio Battistelli®Opera di Roma_[1]Il direttore artistico per l’opera Alessio Vlad parla del teatro come una sorta di Wunderkammer che ha il compito di meravigliare lo spettatore. Ogni spettacolo ha una propria peculiarità, un proprio motivo di interesse. In quest’ottica particolare rilievo assume l’allestimento del Cellini della English National Opera che si avvale della regia dell’estroso Terry Gilliam, in coproduzione con De Nazionale Opera & Ballet di Amsterdam.

Fra i registi più importanti che figurano in cartellone citiamo ancora Mario Martone (The Bassarids), Emma Dante (La Cenerentola) e David Livermore (Il barbiere di Siviglia). Riguardo i direttori ricordiamo Stefan Soltesz, protagonista del titolo inaugurale,  Alejo Pérez, che all’Opera si è fatto apprezzare nel recente passato nel Naso di Šostakovič, e Jesús López-Cobos impegnato nel Ballo in maschera. 

img206Ricca di interesse la stagione di balletto, illustrata da Eleonora Abbagnato, con una rassegna dedicata ai grandi coreografi come Balanchine, Nureyev, Forsythe e Millepied. Immancabili poi classici come Lo Schiaccianoci e Il lago dei cigni, quest’ultimo con la coreografia di Christopher Wheeldon.

Numerose iniziative collaterali completano il panorama. Nasce infatti quest’anno una rassegna di teatro musicale dedicata alle produzioni internazionali contemporanee (in scena fra l’altro Proserpina di Rihm e un lavoro di Heiner Goebbels), mentre il progetto dal titolo La fabbrica dell’opera intende creare percorsi formativi per le nuove leve. Si segnala infine l’iniziativa Figaro! Opera camion, che porterà nelle piazze come uno spettacolo itinerante d’altri tempi brani del Barbiere rossiniano.

Lasciando il discorso prettamente musicale e spostandoci in ambito più prosaico, l’Assessore alla cultura della Regione Lazio Lidia Ravera sottolinea il risanamento economico operato dalla Fondazione, e la raggiunta pace sociale con i lavoratori. Dal canto suo il Sindaco della Capitale Ignazio Marino evidenzia come solo un paio di anni or sono il disavanzo fosse di circa trenta milioni di euro, una situazione nel complesso disastrosa, mentre ora si può guardare al futuro con maggiore serenità. Riguardo i numeri forniti in sede di conferenza stampa, la scorsa stagione la vendita dei biglietti è aumentata del 60%, mentre rispetto al recente passato si registra il 30% di produzioni in più. Tornano gli sponsor, fra i quali citiamo BMW,  grazie ad una politica aggressiva e ad un recupero di credibilità.

Riguardo le politiche al botteghino, si segnala con piacere l’iniziativa Vietato ai maggiori di 26 anni, sei spettacoli ai quali i ragazzi potranno accedere al prezzo irrisorio di 15 euro. Una maniera per creare un pubblico nuovo, che si unisce alle promozioni già in corso.

Che molto resti da fare per implementare ulteriormente il cartellone, differenziando maggiormente l’offerta, è indubbio. Per ora registriamo un fermento attorno al Teatro che ci auguriamo costituisca un buon viatico per il futuro.

Riccardo Cenci

foto ® Opera di Roma Yasuko Kageyama

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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