Pressione fiscale incompatibile con la crescita per il presidente di Confcommercio Sangalli nel convegno “Meno tasse meno spesa” . Presente il ministro Padoan
Bisogna ridurre la spesa pubblica che è troppo alta, ma anche mal distribuita. E’ quanto ha affermato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nel convegno “Meno tasse meno spesa” tenutosi presso la sede della confederazione di piazza Belli alla presenza del ministro Pier Carlo Padoan (con lui nella foto d’apertura, ndr). Secondo quanto risulta da uno studio della stessa Confcommercio, ci troviamo di fronte a una timida ripresa ma questa va consolidata non solo dalle insidie interne ma anche da quelle internazionali.
«Bisogna ridurre la spesa pubblica – ha dichiarato Sangalli – che è troppo alta ma anche mal distribuita quindi lotta agli sprechi e riduzione delle inefficienze». L’ufficio studi di Confcommercio ha anche presentato un documento sula pressione fiscale esistente in Europa. In Italia è al 43.6 per cento, in Germania al 39,7, in Olanda 38,4, in Grecia 38, in Portogallo è al 37,1, nel Regno Unito 34,9, in Spagna 33,7, in Irlanda 31,0, negli Usa è al 27,5 per cento. La pressione fiscale è più alta in Francia ove raggiunge il 47,6 in Svezia è al 44,6 e in Finlandia al 44,2.
Sempre secondo l’ufficio studi le inefficienze nel nostro Paese ammontano a 74 miliardi di euro e ben 23 rappresentano le vere e proprie inefficienze. Un intervento di riduzione di un punto su ciascuna delle attuali cinque aliquote Irpef costerebbe 8 miliardi portando però beneficio all’intero Paese. «Non si può far quadrare i conti ricorrendo all’aumento delle tasse» – ha continuato Sangalli – «Chiediamo al governo pochi tributi semplici da pagare, riduzione aliquote Irpef, adozione costi standard. Lo Stato tagliando i trasferimenti a Regioni e Comuni li costringe ad aumentare i tributi locali e tutto si scarica sui cittadini». E ha concluso: «La pressione fiscale di oggi può essere manovrata solo al ribasso».
Il ministro Pier Carlo Padoan nel suo intervento ha affermato che il taglio delle tasse è efficace se è credibile e permanente e ha sottolineato che si deve intensificare la lotta all’evasione. Ha poi aggiunto che il taglio delle tasse sulle prime case non basta per il rilancio dell’edilizia. Ricordiamo che il programma sul taglio delle tasse prevede via la tassa sulla prima casa, sull’Imu agricola e sui macchinari delle imprese a partire dal 2016, interventi su Ires e Irap dal 2017 e dal 2018 su scaglioni Irpef e Pensioni.
Giancarlo Cocco
Foto © Confcommercio