Attacchi terroristici a Parigi. Rivendicazione da parte dell’Isis

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La Francia scossa dagli attentati che hanno provocato più di 120 vittime. Sparavano inneggiando ad Allah. Hollande dichiara «Dobbiamo difenderci»

Sette diversi attentati si sono verificati la notte tra il 13 e il 14 novembre a Parigi: al teatro Bataclan, fuori dello Stade de France e in cinque ristoranti e bar tutti al centro della capitale transalpina. Sei terroristi si sono fatti esplodere, due sono stati uccisi dalle forze speciali, gli altri sembra si siano dati alla fuga. La polizia è all’inseguimento di un’auto che ha forzato il posto di blocco al cui interno sembrano esserci terroristi armati.

Le stime parziali parlano di 127 morti e quasi 200 feriti. Ma le cifre sono destinate a cambiare di continuo, come sempre in questi casi. Soprattutto nelle circostanze impreviste in cui ci troviamo. Gli attacchi terroristici sono stati organizzati ed eseguiti dall’Isis, che ha rivendicato l’attentato. Gli stessi terroristi, nel momenti delle stragi, secondo molti testimoni inneggiavano ad Allah.

Già nella notte, Hollande ha visitato il luogo degli attentati per poi comparire in tv con un discorso alla nazione in cui ha decretato che la Francia è sotto attacco e che avrebbe dispiegato l’esercito nella capitale e chiuso le frontiere. «Dobbiamo difenderci» ha annunciato il presidente.

Al teatro Bataclan erano presenti più di mille persone per il concerto della band statunitense “Eagle of Death Metal”. Gli attentatori, armati di kalashnikov, hanno costretto tutti i presenti a stendersi al suolo e poi hanno aperto il fuoco. Circa un’ora dopo le teste di cuoio hanno fatto irruzione nel teatro uccidendo uno dei quattro attentatori, gli altri si sono fatti esplodere.

france 2Allo Stade de France i terroristi hanno lanciato delle bombe fuori dallo stadio mentre all’interno si svolgeva un’amichevole fra Francia e Germania. I tifosi erano circa 50.000 tra cui lo stesso Hollande. Per fortuna, in questo caso, nessuno è stato ferito. I responsabili della sicurezza dello stadio hanno chiuso le porte impedendo a chiunque di entrare e hanno fatto riversare a fine partita i tifosi in campo così da non rischiare incidenti per la calca.

I luoghi noti delle altre sparatorie sono “La Belle equipe”, “La carillon Bar”, “Le Petit Cambodge Restaurant” e “La Casa Nostra Restaurant”.

La rivista “Dabiq”, un giornale clandestino di propaganda dell’Isis, nella sua edizione francese ha rivendicato l’attentato affermando – «La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa» – dunque una ritorsione contro l’attivismo francese nella guerra contro il califfato.

Al momento in Siria ad attaccare il cosiddetto Stato islamico sono presenti, da una parte, una coalizione guidata dagli Usa con Francia, Gran Bretagna, Canada, Turchia e i Paesi della Penisola arabica, mentre dall’altra la Russia, Iraq e Iran con il governo siriano di Assad.

Su Twitter le minacce ora sono per Roma, Washington e Londra. Inoltre un video senza data che circola in rete accusa Parigi di essere la capitale dell’abominio e della perversione e che la Francia rimarrà un obiettivo.france2

I primi effetti internazionali sono chiaramente stati sul versante della sicurezza: la Farnesina avverte gli italiani presenti in suolo parigino di non effettuare spostamenti, i controlli alle frontiere sono aumentati, le compagnie statunitensi hanno bloccato i voli per la capitale francese mentre alla frontiera con il Belgio i controlli, prima aboliti, sono stati ripristinati.

Ilenia Maria Calafiore

Foto © Afp e Bbc

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Ilenia Maria Calafiore
Nata nel 1989, è laureata in Comunicazione Internazionale presso l’Università di Palermo con una tesi in filosofia politica dal titolo “Teorie e pratiche per la Giustizia Globale“. Nel suo percorso universitario ha approfondito le tematiche storiche ma anche linguistiche relative alla Russia e ai popoli slavi. Ha partecipato ad alcuni progetti internazionali come il Model United Nation a New York ed il Finance Literature of Youth a Togliatti, Russia. A fine 2014 si laurea con il massimo dei voti in Studi Internazionali presso l'Università di Pisa con la tesi “Spunti per uno studio delle politiche della Federazione Russa nel bacino del Mar Nero”.

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