Ieri/Oggi, i volti della violenza. Dall’offline alla Cyber Crimes

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Lo scorso 29 novembre, dopo la giornata dedicata alle vittime femminili, si è tenuto a Roma presso la Biblioteca del Senato il convegno sulle “Donne in Gioco”

La Sala degli Atti Parlamentari, Biblioteca del Senato della Repubblica Giovanni Spadolini, che si affaccia sulla cornice indimenticabile per turisti e romani di Piazza della Minerva, il 29 novembre scorso ha ospitato il convegno dedicato alle “Donne in Gioco”, segnando un’altra tappa e proseguito il viaggio delle precedenti iniziative a favore delle donne nelle istituzioni italiane. La presentazione, patrocinata dal Senato, ha riguardato infatti Donne in Gioco 5.0, un traguardo raggiunto in poco tempo se si pensa che il Progetto Donne in Gioco.0 ha poco più di un anno; dalla originaria celebrazione del 70° del voto delle donne e delle Costituenti, ci si avvia ormai verso il 70° della Costituzione, promulgata nel 2018.

L’incontro, ideato e organizzato da Elena Luviso, giurista informatica, sostenuto in primis come sempre dall’ADECOC, (Associazione Diritti e Culture Organizzare Comunicando), di cui è fondatrice, si proponeva di offrire comunicazione scientifica di alto livello attraverso lo scambio disciplinare sulla violenza sulle donne, partendo dalle Costituenti. Le 21 Madri della Repubblica continuano a rappresentare il bandolo della matassa, interrogandoci anche oggi sulla violenza come dato non emergenziale, ma come connotato di sistema. Tutte hanno conosciuto la violenza fisica e psicologica, se non altro per aver lottato contro la peggiore delle violenze organizzate, la guerra, per riacquistare le libertà fondamentali.

Chi ha conosciuto la violenza della delusione che la politica dei decenni successivi alla Costituzione ha procurato; chi sperimentato la violenza di rapporti sentimentali e coniugali finiti male o tenuti segreti; chi infine, come la Merlin, ha direttamente combattuto contro il sistema illegale che regolava la prostituzione, una battaglia titanica che all’epoca modernizzò il Paese. Da loro, quindi, non potevano che venire esempi e insegnamenti. Per questo nella sala erano presenti grandi e suggestivi banners con volti e biografie, ad esempio, delle 5 donne che hanno fatto parte della Sotto Commissione dei 75, incaricata di redigere gli articoli della futura Costituzione, da sottoporre poi all’Assemblea Costituente. La pattuglia femminile, piccola, ma decisiva, era costituita da Nilde Iotti (Pci), Angelina Merlin (Psi), Angela Gotelli (Dc), Maria Federici (Dc) e Teresa Noce (Pci).

Presenti all’incontro, anche per favorire lo scambio intergenerazionale, molti giovani americani, con il loro docente Gregory Smith dell’University of California. L’Università america era presente anche per manifestare solidarierà, visti i continui scambi, con la Casa Internazionale delle Donne, le cui organizzatrici erano presenti massicciamente all’evento. L’incomunicabilità fra diverse generazioni, oggi, è aggravata proprio dai diversi livelli di padronanza dei mezzi di comunicazione e rischia di diventare cronica con la successiva generazione, del tutto native digitali.

La rivoluzione del web non ha comportato affatto, al di là degl’indubbi vantaggi, una riduzione drastica della violenza nelle sue infinite declinazioni, anzi. La “piazza della rete”, allargata anche ai minori senza la dovuta educazione, ha ampliato la gamma dei reati fino a dare luogo a nuove definizioni, i Cyber Crimes appunto, a danno di bambini/e tramite la pedofilia on-line, e di adolescenti soprattutto donne, con il cyber bullismo; qualcuna di loro, anche se non più adolescente, non ce l’ha fatta, come la cronaca ci racconta, e si è suicidata dopo uno stalkeraggio mediatico fatto di foto hard e filmini privati mandati in rete senza il loro consenso.

Materiale quindi per questa giornata formativa ce n’era in abbondanza, organizzata più che per relazioni singole di approfondimento scientifico, per spunti di riflessione, come era nelle intenzioni delle organizzatrici. Durante il convegno le moderatrici, Fiorenza Taricone e la già citata Elena Luviso, hanno proposto il tema del primo gioco che ripropone momenti della storia d’Italia in cui alle 46 donne proposte si cerca di assegnare la forma di potere che avevano personificato. A seguire, Donne in Gioco 2.0 è dedicato alle testimonianze di legalità, progetto concretizzato in collaborazione con una scuola di Pomigliano d’Arco tramite un progetto del Miur; la novità è anche costituita da un’app che consentirà agli studenti che vorranno una geolocalizzazione delle 46 donne, ma saranno anche stimolati a cercare nel loro territorio donne altrettanto meritevoli.

Il Progetto Carte Giganti – Parlanti Donne in Gioco 3.0 denota, invece, l’attenzione alle persone con difficoltà fisiche, che potranno ascoltare la lettura delle carte fatta dalle donne che le hanno scritto, con una originalità: ognuna ha letto una carta scritta da altre. Donne in Gioco 4.0 Graphich Novel la rivisitazione delle Donne nel mondo dell’imprenditoria. Nella fase Donne in Gioco 5.0 il focus è stato appunto dedicato alla violenza. Le carte quindi recano in calce ormai cinque definizioni: Potere, Testimonianze di legalità, Violenza e un denominatore comune, il gruppo.

Nel corso della giornata sono intervenute alcune rappresentanti delle Istituzioni: Francesca Puglisi ha aggiornato sui lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio del Senato, di cui è presidente, la senatrice Cinzia Bonfrisco ha esplorato l’originalità dell’approccio interdisciplinare e intergenrazionale. Marina Sereni, vicepresidente del Senato, ha sottolineato la complessità del Progetto Donne in Gioco, Mirella Ferlazzo, della direzione generale del Ministero dello Sviluppo economico, ha fornito un quadro d’insieme del fenomeno “violenza”, Francesco Miglio, presidente della Provincia di Foggia, oltre ad essere sindaco di San Severo, ha sottolineato gli sforzi del suo territorio per combattere l’illegalità criminale. Infine Stefano Foglia, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, ha paragonato uomini e donne come nani e giganti, citando Umberto Eco; i primi sono nani, le donne sono giganti che portano i primi sulle spalle e consentono loro di vedere lontano.

A Edda Billi, poeta e femminista, a Paola Gregori, anche in rappresentanza dell’Istituto Statale Sordi di Roma, e ad Annamaria Liberatore, psicoterapeuta, sono stati affidati i readings di brani rispettivamente di Angelina Merlin, Nilde Iotti, Teresa Noce. Si sono succeduti poi i diversi profili in cui erano articolate le sessioni: giuridico-istituzionali, con il prof. Pietro Nocita e la stessa Elena Luviso che ha scelto brevi video molto efficaci a illustrare il tema; a seguire Gemma Bracco, avvocata Cassazionista di Perugia e Consigliera di parità, la deputata Roberta Agostini, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, la senatrice Elena Marinucci, alla quale dobbiamo l’impianto e la diffusione delle politiche di pari opportunità in Italia, e Maria Pia Garavaglia, con una interessante e incisiva relazione sulle violenze a portata di mano.

Nei profili giuridico sociologici ha preso parola Costantino Cipolla, ordinario dell’Università di Bologna, che ha posto fra l’altro, l’interessante domanda su cosa oggi sia realisticamente la prostituzione nel web; a seguire la giovane sociologa Alessandra Sannella dell’Università di Cassino, che ha illustrato il Convegno-Progetto iniziato all’Università sulla “grammatica della violenza” da cui è scaturito un volume da lei curato con l’omonimo titolo. Per finire, Silvia Oddi, dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che ha narrato casi tratti dalla sua esperienza professionale e Maria Rosaria Judice, parte attiva del Progetto Donne in Gioco, Ordine degli Avvocati di Foggia e rappresentante del Comitato Pari Opportunità della stessa città, che ha anche patrocinato l’iniziativa assieme all’Ordine degli Avvocati di Perugia.

Nei profili linguistici, ha brillato la vivacità di Enrica Bonaccorti, che ha catturato l’attenzione del pubblico, così come è solita fare in video, trattando di violenza nella parola cibernetica. A lei è stata riservata una sorpresa: diffondere la notizia delle diverse parole dell’inno nazionale a sua firma, parole lette in musica con l’aiuto della violinista Gabriella Giuliani, che ha eseguito anche altri brani. Infine i giornalisti: Giovanni De Negri, direttore di Eurocomunicazione, ha sottolineato la necessità ormai improrogabile di ripartire dall’educazione di base, per riportare al rispetto dell’altro e allo studio dell’educazione civica; Tiziana Ciavardini ha illustrato il ruolo delle fake news nel diffondere il nesso donne e violenza nelle società islamiche. Marina Del Vecchio, vicepresidente della Casa Internazionale delle Donne, ha sottolineato fra l’altro la necessità di una mobilitazione politica e femminile per salvare quella che è la Casa di tutte, dai pericoli che si corre per i contrasti con l’Amministrazione comunale capitolina. Un momento di protagonismo sincero è stato riservato all’Autore dei ritratti delle donne nella carte da Gioco: Louis Antonio Palumbo che ha proiettato un accattivante video su come nasce un suo disegno.

 

Antonia Savoia

Foto © Francesco Scarlata

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