Matera, capitale europea della cultura, apre i Sassi all’Europa

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Mattarella: «è la realtà che l’Italia offre oggi all’Europa per mostrare come la propria storia, anche la più antica, possa aiutarci ad aprire le porte di un domani migliore»

È il giorno del riscatto per Matera, ma è soprattutto l’anno della collocazione europea di una città che è passata da “vergogna nazionale” del secolo scorso a Città Capitale europea della Cultura nel 2019. «È un giorno di orgoglio per l’Italia che vede una delle sue eccellenze all’attenzione dell’intero Continente» ha sottolineato nel suo intervento il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

È partito l’anno europeo per Matera che nella sua millenaria storia poche volte ha registrato un evento così importante, tanto da segnare un’epoca: ci sarà una Matera prima della città Capitale europea della Cultura e una Matera del dopo, che proietta la città lucana in un futuro che cancella decenni di abbandono, un allineamento con la crescita del Paese. «La città dei sassi, che nel dopoguerra immediato teneva insieme la sua struggente bellezza e condizioni di estrema povertà» – ha proseguito il presidente della Repubblica – «la stessa Matera è la realtà che l’Italia offre, oggi, all’Europa per mostrare come la propria storia, anche la più antica, possa aiutarci ad aprire le porte di un domani migliore».

Gli effetti benefici di questa promozione europea sono nei numeri: un investimento complessivo di 48 milioni di euro per la realizzazione del programma culturale così ripartiti: 11 milioni di euro da fondi regionali, 30 milioni nazionali e 7 da privati.

La programmazione della festa europea è cominciata il 19 gennaio per svolgersi lungo tutto l’anno sino a concludersi il 20 dicembre 2019. Un anno da vivere all’insegna della cultura che «costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea. Non cultura di pochi, non cultura che marca diseguaglianza dei saperi» – e dunque delle opportunità – «ma cultura che include, che genera solidarietà; e che muove dai luoghi, dalle radici storiche» – ha continuato Mattarella – «L’idea stessa di Europa si fonda, in misura fondamentale,  sul valore riconosciuto alla cultura delle sue genti».

Cultura che non è mai mancata a Matera e dintorni (Carlo Levi, Ernesto de Martino, Rocco Scotellaro) durante gli anni dell’abbandono, ma che oggi si propone in maniera esponenziale con progetti realizzati da associazioni culturali lucane con un investimento della “Fondazione Matera Basilicata 2019” di 6 milioni di euro. Progetti che coinvolgono nella fase di produzione e realizzazione circa 5mila materani e altrettanti lucani e un centinaio di partner internazionali. I Paesi europei coinvolti sono 27 e tutte le regioni italiane, direttamente o indirettamente, lo sono state. Il lavoro è durato sette anni, dal 2011 al 2018.

Ma c’è un aspetto trainante che è quello del turismo, che può rappresentare il volano per lo sviluppo della città e della Basilicata. Gli ultimi dati forniti dalla Fondazione prevedono un aumento del 15% nel 2018, arrivando a 550.000 turisti. Impensabili sino a qualche anno fa. Negli ultimi dieci anni il tasso annuale di crescita più elevato è stato toccato nel 2015 con un +44% delle presenze: nell’ottobre 2014 Matera era stata ufficialmente designata Capitale europea della Cultura 2019. Per il 2019 sono previste oltre 700.000 presenze.

«Questa città è anche un simbolo del Mezzogiorno italiano che vuole innovare e crescere, sanando le fratture e sollecitando iniziative. Matera è simbolo anche dei vari Sud d’Europa, così importanti per il Continente, perché nel Mediterraneo si giocheranno partite decisive per il suo destino e per quello dell’intero pianeta» ha concluso Sergio Mattarella.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Quirinale

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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