Nella Nuvola di Fuksas presentazione della guida dell’AIS. 650 i vini premiati con le “Quattro Viti”: il Piemonte la regione con più vini premiati (138), seguita dalla Toscana (122)
La guida “Vitae” 2020 dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS), giunta alla sesta edizione, è stata presentata a Roma, per la prima volta dopo le precedenti 5 edizioni a Milano, nell’avveniristica “Nuvola” dell’architetto Massimiliano Fuksas inaugurata il 29 ottobre 2016.
«La Nuvola è l’unica eccellenza contemporanea di Roma, visto che tutto il resto fortunatamente ce l’hanno lasciato gli antichi» ha esordito il presentatore della manifestazione Gianluca Semprini.
La scelta di Roma si è concretizzata per volontà di Angelica Mosetti, presidente Ais Lazio, che ha messo in moto la complessa macchina organizzativa per la realizzazione dell’evento. Il prossimo anno non si conosce ancora la nuova destinazione. Qualcuno dal pubblico ha suggerito Napoli.
È la guida dei vini dell’Associazione che da oltre 50 anni segue la crescita e l’evoluzione del vino in Italia e fornisce un quadro dettagliato sullo stato di salute del settore. Con il leit motiv quest’anno della sostenibilità ambientale e i cambiamenti climatici. E il prossimo anno il tema dominante sarà l’enoturismo, che sta crescendo in modo esponenziale. «Punteremo molto su questa nuova professione del Sommelier addetto all’accoglienza» ha sottolineato Antonello Maietta, presidente nazionale dell’AIS.
E sull’affluenza sempre più numerosa ai corsi Maietta ha aggiunto che «ai nostri corsi il segmento sul quale stiamo crescendo maggiormente è quello degli under 30. I giovani scoprono questa attività come una professione, come un ruolo specifico».
Sono circa 3.000 i produttori e più di 30.000 i vini degustati rigorosamente alla cieca da un migliaio di Sommelier. 650 i vini premiati con il massimo riconoscimento: le Quattro Viti.
Piemonte (138), Toscana (122) e Veneto (44) sul podio le regioni con più vini premiati: tre regioni che rappresentano la metà dei vini premiati.
Ventidue le etichette premiate con il Tastevin AIS, che l’Associazione conferisce a chi ha contribuito a segnare una svolta produttiva al territorio di origine, a chi rappresenta un modello di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona e a chi ha riportato sotto i riflettori vitigni dimenticati.
Ecco le 22 produzioni vinicole premiate, regione per regione, con i “Tastevin AIS”:
Valle d’Aosta: Chambave Muscat Flétri Prieuré 2017 – La Crotta di Vegneron
Piemonte: Gavi dei Gavi etichetta nera 2018 – La Scolca
Lombardia: Oltrepò Pavese rosso Cavariola Riserva 2015 – Bruno Verdi
Veneto: Colli Euganei Fior d’arancio passito 2017 – Ca’ Lustra – Zanovello
Trentino: Trentino Vino Santo 2002 – Gino Pedrotti
Alto Adige: Alto Adige Santa Maddalena classico annver 2017 – Pfannenstielhof
Friuli Venezia Giulia: Malvasia 2015 – Podversic
Liguria: Berette 2017 – La Ricolla
Emilia: Colli Bolognesi Riesling Le vaie 2017 – Isola
Romagna: Albana passito Domus aurea 2017 – Ferrucci
Toscana: Brunello di Montalcino Poggio alle mura riserva 2013 – Banfi
Umbria: Amelia Vin Santo Caratelli al pozzo 2013 – La Palazzola
Marche: Verdicchio dei Castelli di Jesi spumante brut 2013 – Garofoli
Lazio: Habemus etichetta rossa 2016 – San Giovenale
Abruzzo: Trebbiano d’Abruzzo Vigna del convento di Capestrano 2018 – Valle Reale
Molise: Molise rosso Don Luigi riserva 2015 – Di Majo Norante
Campania: Taurasi Campore riserva 2008 – Terredora
Puglia: Le Braci 2013 – Garofano Vigneti e Cantine
Basilicata: Aglianico del Vulture superiore Serpara 2015 – Re Manfredi Cantine Terre degli Svevi
Calabria: Armacìa 2018 – Criserà
Sicilia: Nerobufaleffj 2016 – Gulfi
Sardegna: Santigaìni 2015 – Capichera
La due giorni di Roma dell’Associazione Italiana Sommelier è culminata sabato 26 con la degustazione di gran parte dei vini premiati. Una festa del vino e dei produttori, che ha ottenuto il Patrocinio della Regione Lazio e alla quale ha dato l’adesione una nutrita rappresentanza delle Istituzioni. E ospite graditissimo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Il nostro export va fortissimo. Potrà crescere, voglio fare una previsione, ancora di più anche negli Stati Uniti perché per fortuna questa tensione commerciale ci sta risparmiando quanto meno con gli Stati Uniti» – ha sottolineato il presidente del Consiglio – «stiamo crescendo in modo impressionante in Cina, abbiamo tanti mercati che non ancora ci conoscono. Ma soprattutto dobbiamo essere orgogliosi di una cosa: il vino, a differenza di altri prodotti, ha un radicamento sul territorio, è legato alla nostra terra. Quando all’estero gustano un bicchiere del nostro vino, si interrogano sul nostro territorio. Il vino è promozione di un territorio, di una comunità di persone, di tradizioni locali, delle nostre radici culturali. Noi esportiamo molto di più con un bicchiere di vino» ha concluso Conte.
Bene ha fatto il presidente Maietta ad inserire ogni anno nella quarta di copertina una frase del padre nobile dell’enogastronomia italiana, Luigi Veronelli, in passato anche direttore della rivista dell’Ais. «Un uomo che ha messo al centro dell’attenzione la cultura materiale del vino e del cibo, che ha inventato il linguaggio televisivo dell’enogastronomia. Un vero intellettuale prestato al mondo del vino» (Daniele Cernilli).
La pillola di questa sesta edizione della guida è: «Il vino è il canto della terra verso il cielo».
Enzo Di Giacomo
Foto © Enzo Di Giacomo