Pigneto film festival e i Corti in quarantena per esorcizzare Covid

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Quando un quartiere diventa un set cinematografico e la romanità diventa arte. Per sei giorni i partecipanti possono realizzare le proprie opere sul tema deciso all’apertura

A quanti, giovani o meno, è capitato almeno una volta nella vita di vedere film come la Dolce Vita, Il sorpasso, Ladri di biciclette, I soliti ignoti tutti accumunati da un unico particolare: Roma e il cinema italiano.

Questi, infatti, sono solo alcuni dei film conosciuti a livello internazionale che hanno sfruttato la Città eterna come palcoscenico, ripresa anche da cortometraggi recenti come La grande bellezza, in cui l’Urbe sembra quasi avere una parte da primo attore.  

Nel 2018 nasce l’idea di dar spazio alla cinematografia italiana e anche internazionale, concedendo ai film maker di dar vita al proprio progetto all’interno di un set a cielo aperto.

Al Pigneto, luogo popolato da gente del mondo dello spettacolo e del teatro e che ha fatto da scenario a film del calibro di Roma città aperta, l’Accattone e altri sicuramente non può che vedere la luce un progetto di grande successo: 

Il Pigneto Film Festival

Ha riscosso e riscuote talmente tanto successo da essere entrato nel “palinsesto” estivo della capitale, come uno degli eventi più attesi alla cui base c’è un’idea molto semplice ogni anno viene deciso il tema che verrà comunicato solo il primo giorno del festival e i partecipanti avranno sei giorni per realizzarlo all’interno del Pigneto, interpretando quindi le varie realtà locali in maniera del tutto libera.

Un progetto semplice, ma che ha attirato numerosi partner come Cici Film Festival, Pigneto tv, Magnolia, le radio, come Radio rock e Radio Sonica.

Per non parlare poi del coinvolgimento delle attività locali alcune delle quali sponsor dell’evento, come Necci, Fattori e molte altre.

In poche parole un evento che coinvolge in pieno il Pigneto, come se i residenti, i locali e i luoghi caratteristici del quartiere fossero il cuore e i muscoli che permettono al Festival di avere vita.

Quest’anno però gli organizzatori insieme al Cici film festival hanno deciso di aggiungere alla programmazione regolare un minifestival estemporaneo chiamato Lockdown Corti in 40ena.

Stiamo attraversando un momento molto complicato che non ha precedenti: la quarantena.

Iniziata ormai da una settimana nella Capitale per contrastare l’ormai tristemente famoso Covid 19 (chiamato anche con l’appellativo di “nuovo” in quanto facente parte di quella famiglia di virus che possono provocare Sars) un nemico invisibile che sta piegando il mondo interno, non solo il Belpaese che ha fatto e purtroppo continua a fare numerose vittime e che sta stremando chi è costretto a stare in prima linea, come i medici e gli infermieri.

Forse per esorcizzare questo momento, sperando che quando inizierà il festival di questa malattia resti solo un brutto ricordo, nasce l’idea dei Corti in 40ena.

Alla base di questa idea c’è il desiderio di creare una memoria storica audio visiva di ciò che stiamo vivendo a cui tutti possono partecipare senza limiti di età, producendo 3 minuti di video, che sia un documentario, un videoclip musicale, un corto o un video animato.

Qualsiasi sia la modalità scelta dai partecipanti, questi prodotti della creatività daranno degli spunti per riflettere.

 

Gianfranco Cannarozzo 

Foto © Pigneto Film Festival, wikipedia

 

 

 

 

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Gianfranco Cannarozzo
Lettore appassionato si avvicina al mondo del giornalismo mentre lavora presso uno studio legale che si occupa di ADR (Alternative dispute resolution). Nei suoi pezzi ama parlare di varie tematiche spaziando dall'attualità alla storia, alla politica.

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