L’Unione europea celebra l’impegno degli operatori di pace

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In occasione della Giornata umanitaria mondiale l’Ue, principale donatore di aiuti umanitari, ribadisce il suo impegno per sostenere le organizzazioni del settore

Oggi, come ogni anno dal 2003, si osserva la Giornata umanitaria mondiale in memoria delle vittime dell’attentato al quartier generale dell’ONU a Baghdad che causò la morte di 22 persone, tra cui il rappresentante speciale in Iraq Sergio Vieira de Mello. Per celebrare questo giorno speciale la Commissione europea ha reso omaggio agli operatori umanitari che hanno perso la vita o la libertà, oppure che sono stati feriti nel corso della loro missione. Tramite l’Ufficio per gli aiuti umanitari (ECHO), istituito nel 1992 per rendere gli interventi più rapidi ed efficaci, essa garantisce la presenza in tutto il mondo del suo personale nei luoghi di crisi. ECHO è diventato nel 2010 la Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile.

La prima Commissaria europea per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, la bulgara Kristalina Georgieva, nel rendere omaggio a coloro che rischiano la vita ogni giorno per aiutare le vittime di guerre e catastrofi in tutto il mondo, ha sottolineato come lo scenario internazionale per gli operatori umanitari è cambiato radicalmente: «È in aumento il numero delle guerre e dei conflitti. In tutta la Siria, e ora anche in Iraq, vi è una vasta zona di combattimenti in cui sono vittime i civili, giorno dopo giorno, senza poter intravedere la fine degli scontri. In tutta l’Africa, dal Mali a ovest fino alla Somalia nella parte orientale, passando per la Nigeria settentrionale, la Repubblica Centrafricana e il Sud Sudan, milioni di civili si trovano intrappolati in una fascia di conflitti alimentati da odio etnico e religioso. È sempre più difficile portare soccorsi e assistenza alla popolazione civile in luoghi come questi».

In qualità di principale donatore mondiale di aiuti umanitari, l’Unione europea condivide le preoccupazioni in merito alla sicurezza degli operatori umanitari e alla capacità di svolgere la loro missione. Nel 2013 la Commissione ha soccorso 124 milioni di persone in oltre 90 Paesi e quest’anno continua ad assistere chi si trova in gravi difficoltà, comprese le vittime dei conflitti in Siria, nella Repubblica Centrafricana e in Sud Sudan, i superstiti di catastrofi naturali in Asia, le persone colpite dall’insicurezza alimentare nel Sahel e le popolazioni vulnerabili intrappolate nei cosiddetti “conflitti dimenticati“, come la drammatica situazione dei rifugiati colombiani o delle vittime del conflitto nel Kachin (Myanmar/Birmania).

La Commissione fornisce assistenza umanitaria a coloro che ne hanno maggiormente bisogno, in partenariato con oltre 200 organizzazioni umanitarie non governative e internazionali, come le Nazioni Unite e le società della Croce Rossa. Grazie alla solidarietà dei cittadini europei, migliaia di operatori umanitari portano speranza e assistenza alle vittime di conflitti e catastrofi naturali. Poter raggiungere le vittime in modo sicuro e senza ostacoli è fondamentale per salvare la vita di chi si trova in stato di necessità. L’Unione europea fornisce aiuti umanitari da oltre 40 anni.

Fiasha Van Dijk
© 2014 European Parliament
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Fiasha Van Dijk
Fondamentalmente apolide, proveniente solo "per caso" dai Paesi Bassi, figlia di immigrati di due continenti diversi da quello in cui vivo, spero di portare i resoconti dei pregi delle politiche dell'integrazione, della salute e della medicina dal resto d'Europa...

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