Romania, agricoltura in crescita grazie ai fondi Ue

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Daniel Constantin con Johannes Hahn

Forte aumento di esportazioni di prodotti agroalimentari Made in: per il ministro rumeno Costantin il merito è di un’attenta gestione dei fondi europei degli ultimi anni

Dal 2003 ad oggi il settore agricolo della Romania ha beneficiato di oltre 15 miliardi di euro messi a disposizione dall’Ue: lo ha annunciato il ministro dell’Agricoltura Daniel Constantin in un’intervista televisiva, specificando come «dieci anni fa, quando fummo ammessi al SAPARD (lo strumento comunitario destinato ai paesi dell’Europa centro-orientale allora in fase di preadesione all’Ue, ndr), ci furono assegnati appena 6 milioni di euro. Nel solo 2013, grazie anche ai miglioramenti apportati nella gestione dei fondi, ne abbiamo ottenuti ben 2,7 miliardi».

Tutto ciò lo scorso anno ha fatto sì che l’export di prodotti agroalimentari romeni superasse le importazioni, consentendo alla bilancia commerciale del settore di registrare, per la prima volta dal 1993, un saldo positivo.

Il ministro ha poi messo in evidenza l’importanza di investire nel settore agricolo, che oggi dispone delle più importanti fonti di finanziamento previste dai fondi comunitari: «Il fatto che i principali esponenti politici romeni, incluso il presidente Traian Basescu, investano in agricoltura rappresenta un motivo d’orgoglio. Personalmente, lo consiglio a tutti perché si tratta del più importante motore di crescita per il presente, e anche in prospettiva futura».

Il SAPARD, in vigore tra il 2000 e il 2006, è stato sostituito per il periodo 2007 – 2013 dall’IPA (Strumento di Assistenza Preadesione), rivolto a nazioni candidate all’ingresso nell’Ue come Croazia (entrata poi nell’Unione nel 2013), Macedonia e Turchia, e a Paesi potenziali candidati (Islanda, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia e Kosovo).

Alessandro Ronga

Foto © European Community, 2014

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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