Ma S&D chiedono chiarimenti su Ttip e Isds. Pittella: «Juncker mantenga parola data in Parlamento»
È stata lunga e corposa l’audizione della svedese Cecilia Malmstrom, svoltasi ieri al Parlamento europeo. Ha parlato per ben tre ore la commissaria, attualmente agli Interni e candidata al Commercio nella Commissione Juncker. Tema centrale della sua audizione è stato il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), ovvero il negoziato di libero scambio. La Malmstrom si è mostrata ferma nelle sue posizioni: «I negoziati sugli accordi di libero scambio devono essere aperti e trasparenti, in modo che tutti possano capire cosa c’è in ballo ed esprimere la propria opinione». E, riferendosi in particolar modo alla negoziazione dell’accordo di libero scambio fra Usa e Ue, ha voluto sottolineare come sia necessario «assicurare che gli accordi commerciali rafforzino e non indeboliscano l’ambiente, il lavoro e i diritti umani».
La parola d’ordine, per la Malmstrom, sembra essere “trasparenza”, all’insegna della quale, qualora venisse confermata come commissaria al Commercio, ha dichiarato di voler pubblicare le «liste degli incontri con gli stakeholders» senza peraltro cessare «la pratica attuale di pubblicare la gran parte della sua corrispondenza con associazioni esterne».
Il punto cruciale rimane tuttavia l’accordo commerciale con gli Stati Uniti, «il più impegnativo e dibattuto dal pubblico». Il principale ostacolo sembra essere rappresentato dallo Isds (Investor-State Dispute Settlement), ovvero il meccanismo di risoluzione delle controversie investitori stranieri-Stato. Con lo Isds, infatti, la controversia è sottoposta al giudizio di uno o più arbitri scelti dalle parti. Un’impresa che investa all’estero, dunque, avrebbe la possibilità di risolvere un’eventuale controversia appellandosi alle procedure di arbitrato internazionale. Il timore è che ci si possa servire dello Isds per “scavalcare” il sistema giudiziario del Paese nel quale abbia operato l’investitore straniero. Durante l’audizione la Malmstrom ha voluto ricordare come Juncker «si è impegnato a non accettare che la competenza dei tribunali degli Stati membri dell’Ue sia limitata da regimi speciali per le controversie investitori», rassicurando poi riguardo al fatto che come commissaria lei avrebbe senza dubbio «tenuto fede a questo impegno».
La questione resta tuttavia spinosa, tanto che, dopo l’audizione di ieri, sono state subito sollevate diverse polemiche al riguardo. Il gruppo S&D si è affrettato a chiedere ulteriori rassicurazioni da parte diJuncker. Il capogruppo Gianni Pittella, in una nota, ha spiegato le loro posizioni al riguardo: «Il gruppo S&D ha chiare priorità: la protezione dei dati e la salvaguardia delle leggi europee nelle dispute commerciali con paesi terzi. Accogliamo con favore le spiegazioni di Malmstrom, con cui nega di aver aiutato gli Usa nella trattativa sulla protezione dati, ma chiediamo che Juncker ribadisca che rispetterà la parola data al Parlamento a luglio, quando disse che non voleva lo Isds nel Ttip».
Valentina Ferraro
Foto © European Community, 2014