Inconsistenza ed errori della politica europea nell’attuale contesto internazionale

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Il ruolo della UE nella definizione dei nuovi assetti mondiali

Mai come adesso il mondo è preda di traumatici stravolgimenti. L’Europa si trova nel mezzo, con una grave responsabilità sulle spalle.

Guardiamo ad esempio alla crisi in Ucraina. Vladimir Putin ha ormai compreso l’inconsistenza della politica occidentale rispetto alla sua volontà di ridefinire i confini dei Paesi dell’Est. Ha portato a termine l’annessione della Crimea senza colpo ferire, guadagnando consenso presso i propri connazionali. Sta vincendo la guerra nel Donbass, che probabilmente si trasformerà in un ennesimo stato satellite di Mosca. Attuerà presto la terza fase del suo disegno, cercando di collegare la regione mineraria dell’Ucraina Orientale con la penisola appena acquisita, per ottenere quella contiguità necessaria al nuovo assetto territoriale. Anche la tanto sottovalutata Transnistria, striscia di terra posta fra la Repubblica di Moldova e l’Ucraina, fa parte di questo grande progetto. Persino in Moldova regna una certa inquietudine, legata alla politica espansionista di Mosca. La creazione delle repubbliche di Abkhazia e Ossezia del Sud, seguita alla guerra in Georgia del 2008, non riconosciute dalla comunità internazionale ma appoggiate da Mosca, rappresenta un precedente da tenere in considerazione.

I mass media russi hanno un ruolo importante nella costruzione di questa visione. Gran parte della popolazione è ormai convinta che il Cremlino agisca per proteggere i russi dai fascisti. Certo, l’atteggiamento irresponsabile del governo di Kiev e dei nazionalisti più estremi ha rappresentato un pretesto sin troppo facile da cogliere per Putin. Ora la situazione è ormai compromessa e difficile da recuperare. Dall’altra parte registriamo se non proprio il silenzio, almeno una sottovalutazione del problema da parte dei mass media occidentali riguardo una crisi che ci tocca molto da vicino. Nonostante gli sforzi messi in campo nei colloqui di Minsk, si è fatto troppo poco per modificare una situazione che è già sfuggita di mano. I mezzi di comunicazione paiono ora distratti dalla minaccia del califfato islamico.

Anche in questo scenario la politica europea sembra oscillare pericolosamente, dove invece servirebbero fermezza e chiarezza di intenti. Un esempio lo ha fornito il nostro stesso Paese, dapprima scosso dalle dichiarazioni del ministro Paolo Gentiloni riguardo la possibilità di un intervento armato dell’Italia in Libia sotto l’egida dell’ONU, subito smentite dal Premier Renzi, il quale indica la via del dialogo. Anche Federica Mogherini, alto rappresentante della politica estera dell’UE, sostiene con decisione la mediazione, al fine di costituire un governo libico di unità nazionale da sostenere nella lotta contro l’Isis. Eppure si sottovaluta l’estrema frammentazione del tessuto libico e la conseguente difficoltà nel trovare referenti credibili, oltre alla velocità di diffusione delle idee del califfato.

Anche dal punto di vista della gestione dei flussi migratori, usati come arma di propaganda dagli jihadisti, l’Europa sembra indecisa. Da un lato accorda nuovi aiuti economici all’Italia per l’emergenza, ma dall’altro manca di una strategia complessiva.

Quello che si sente è il vuoto lasciato dagli Stati Uniti, mai come nel recente passato desiderosi di sganciarsi da un ruolo scomodo, eppure costretti a intervenire su vari fronti, incapaci a far valere il proprio peso politico e militare.

Scenari inquietanti per i quali serve un cambio di rotta rapido e deciso nelle politiche internazionali.

Riccardo Cenci

Foto © European Community, 2015

 

 

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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