Il caso Litvinenko: da Londra accuse pesanti contro Vladimir Putin

0
439

La relazione riguardo gli esiti dell’inchiesta illustrata da sir Robert Owen rischia di compromettere seriamente i rapporti fra Russia e Gran Bretagna

Le conclusioni alle quali è giunto l’alto magistrato sir Robert Owen al termine dell’inchiesta sull’avvelenamento di Alexander Litvinenko, avvenuto ricordiamo sul suolo britannico, rischia di compromettere in maniera grave i rapporti fra Londra e Mosca. Un omicidio organizzato dall’Fsb (i servizi segreti russi) e probabilmente autorizzato dai vertici dello stesso governo, secondo quanto espresso dalla commissione incaricata, la quale ha lavorato alacremente sulle testimonianze e sugli indizi raccolti, confezionando un voluminoso rapporto di circa trecento pagine. Manca la prova definitiva e inappellabile, ma l’impianto indiziario è tale da provocare un vero e proprio terremoto nelle relazioni fra i due Paesi.

Il Cremlino respinge le accuse al mittente definendo assurda l’intera faccenda. Un problema scottante per il premier David Cameron, il quale si trova ora costretto a valutare la possibilità di ritorsioni economiche e non solo nei confronti di Mosca. Dopo tale pronunciamento infatti, la vedova Litvinenko si mostra più battagliera che mai. Il suo obiettivo è quello di assicurare alla giustizia gli autori del delitto, facendo leva anche sull’opinione pubblica.

P023356004602-425575Contro Andrei Loguvoi e Dimitri Kovtun vi sono prove apparentemente schiaccianti. Sono le ultime persone ad aver incontrato Litvinenko, ad averlo visto sorseggiare quella tazza di tè che, in seguito, risulterà inquinata dal polonio 210. Tracce dell’isotopo radioattivo vennero trovate nei luoghi visitati dai due durante il loro soggiorno londinese (alberghi e ristoranti). Un omicidio degno delle più crudeli vendette tramandate dalla storia, delle più audaci spy stories. La vittima fu il primo ad indicare in Vladimir Putin come il mandante dell’omicidio, mentre la sua vita si spegneva inesorabilmente.

I due presunti sicari vivono ora sotto la protezione del governo russo che non ha alcuna intenzione di estradarli, nonostante su di loro penda un mandato di cattura internazionale. Loguvoi è stato adddirittura eletto deputato, e dunque gode dell’immunità, oltre ad aver ricevuto una speciale onoreficenza per i servizi resi alla madre patria. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov definisce una burla l’intera inchiesta, mentre da Londra piovono accuse di non collaboratività da parte di Mosca.

Come primo atto formale il ministro dell’interno britannico Theresa May ha ordinato il congelamento dei beni appartenenti ai due sospettati, mentre l’ambasciatore russo Alexander Yakovenko è stato immediatamente convocato a Downing Street.

Ma ricordiamo chi era Litvinenko, solitamente definito come la spia che sapeva troppo. Nato nel 1962, dopo aver fatto parte dell’Fsb è costretto a riparare a Londra per aver denunciato le corruzione e le trame cecene dei servizi russi. Il suo assassinio rientrerebbe negli oscuri intrighi che vedono il leader del Cremlino Vladimir Putin in lotta con gli oligarchi suoi oppositori, primo fra tutti Boris Berezovskij, anch’egli trovato morto in circostanze misteriose. In questo intricato contesto internazionale, identificare con certezza la verità è compito arduo.

Resta il fatto che la Russia, i cui rapporti con l’Occidente sono già ampiamente deteriorati a causa del conflitto in Ucraina, negli ultimi tempi si trova a fronteggiare sempre nuove motivazioni di crisi. Prima l’incidente con la Turchia, ora le accuse provenienti dalla Gran Bretagna. Eppure mai come ora la comunità internazionale dovrebbe trovarsi unita per fronteggiare la minaccia posta dal terrorismo fondamentalista e dallo Stato Islamico.

Occorrerà attendere i prossimi giorni per comprendere meglio l’atteggiamento del premier Cameron, la portata delle eventuali sanzioni e le ripercussioni che questo nuovo fronte di crisi avrà nei rapporti fra i due Paesi.

Riccardo Cenci

Foto © European Union, 2016

Articolo precedentePiovono critiche su Israele: Netanyahu sempre più isolato nello scenario internazionale
Articolo successivoDalla ricerca di frontiera all’innovazione, CER finanzia 135 sovvenzioni “Proof of Concept”
Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui