Bolton: Usa pronti a trattare accordo commerciale con Regno Unito

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Consigliere Trump incontra Johnson a Londra. «Appoggeremmo “con entusiasmo” una Brexit senza accordo». Previsto ritiro dalle strutture istituzionali dell’Ue nei prossimi giorni

Gli Stati Uniti sosterrebbero una Brexit senza accordo se questa fosse la decisione del governo britannico: lo ha dichiarato oggi il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, John Bolton, a Londra per due giorni di incontri. «Se questa è la decisione del governo britannico, la sosterremmo con entusiasmo», ha commentato Bolton, ripreso dalla stampa statunitense. Dunque gli Usa sono pronti a trattare un accordo commerciale con il Regno Unito per il dopo Brexit. Un’intesa da trattare non tutta allo stesso tempo, ma partendo dalle aree di accordo così da accelerare il processo.

                         John Bolton

John Bolton è considerato un “falco”, consigliere per le politiche commerciali di Donald Trump. Ha incontrato il nuovo primo ministro britannico Boris Johnson a Londra. Quest’ultimo è il principale sostenitore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea e ha promesso di ottenere il divorzio comunque entro il 31 ottobre, che si ottenga un accordo oppure no (il cosiddetto no deal). La situazione però attualmente è in stallo poiché l’Ue non ha intenzione di modificare una parte dell’accordo che Johnson ha detto deve essere rivista, aprendo così alla possibilità di una uscita disordinata che lasci il Paese senza alcun periodo di transizione formale o accordo legale.

Per il consigliere alla Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Washington vuole «muoversi molto velocemente» su un accordo commerciale con il Regno Unito, dopo che questo lascerà l’Unione europea. Parlando a Londra, ha aggiunto che la Casa Bianca aspetterà sino a dopo il divorzio dall’Ue, per risolvere alcune preoccupazioni sulla sicurezza. Bolton è diventato il funzionario di più alto rango dell’amministrazione Trump a incontrare il premier Boris Johnson, da quando questi ha assunto l’incarico lasciato da Theresa May.

Da sinistra Theresa May e Boris Johnson

I due leader hanno anche affrontato discussioni su questioni di sicurezza condivise, come la tensione nella regione del Golfo in relazione all’Iran e l’uso della compagnia cinese Huawei per costruire la rete 5G nel Regno Unito, contro la volontà degli Usa. «Il messaggio che volevo indirizzare all’Iran, e alcune altre questioni in cui includo Cina, 5G, Huawei, è che il presidente e il governo Usa comprendono appieno che nei prossimi giorni il governo britannico ha un obiettivo unico sulla questione della Brexit», ha proseguito lo statunitense.

Lo stesso presidente Trump non ha nascosto di non vedere l’ora di incontrare il premier Johnson. C’è stata anche una telefonata fra i due oggi. Lo riporta la Casa Bianca, in una nota, aggiungendo che i due leader – che sono alla loro terza telefonata in tre settimane – si vedranno per la prima volta al summit dei G7 a Biarritz, a fine mese, quando Johnson avrà anche il suo primo faccia a faccia in veste di primo ministro britannico con i leader Ue. Parallelamente è stata resa nota la posizione di Londra a Bruxelles nei prossimi giorni.

                         Downing Street

I diplomatici britannici si ritireranno dalle strutture istituzionali dell’Ue, secondo quanto prevede un piano messo a punto a dal ministero degli Esteri di Downing Street. Come riporta il Guardian, i rappresentanti di Londra diserteranno le riunioni che regolano il quotidiano processo decisionale dell’Unione europea. La decisione serve a rafforzare il messaggio del premier Boris Johnson che la Brexit avverrà comunque il 31 ottobre, ma i critici sostengono che il Regno Unito rimarrà così tagliato fuori dalle decisioni Ue che avranno un impatto sugli interessi britannici. Al momento vi sono 150 diplomatici nella rappresentanza britannica presso l’Ue. Dopo il referendum di tre anni fa si sono astenuti dalle questioni sul futuro dell’Ue, come il bilancio, ma sono stati molto attivi in altri settori come la politica estera e la sicurezza.

 

Angie Hughes

Foto © Cnn, Cbs, Cns, Bbc

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Angie Hughes
Scrivere in italiano per me è una prova e una conquista, dopo aver studiato tanti anni la lingua di Dante. Proverò ad ammorbidire il punto di vista della City nei confronti dell'Europa e delle Istituzioni comunitarie, magari proprio sugli argomenti più prossimi al mio mondo, quello delle banche.

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