Papa Francesco fa pulizia in Vaticano e dimissiona il Cardinale Becciu

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Lotta alla corruzione tema portante del pontificato di Bergoglio

Giovedì 24 settembre poco prima delle ore 18 il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi si accingeva a salire nello studio di Papa Francesco per la consueta riunione per fargli firmare i decreti di alcune beatificazioni, non sapeva che di lì a poco Bergoglio gli avrebbe comunicato una notizia che lo avrebbe sconvolto.

Con uno scarno comunicato della Sala stampa Vaticana diffuso alle 20 di giovedì – cosa inconsueta per l’ora – si spiegava che «Il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da Sua Eminenza il cardinale Giovanni Angelo Becciu». La rottura con Papa Francesco è avvenuta  nel corso di una udienza che l’Agenzia Ansa ha definito “udienza choc”. Il Papa avrebbe poi detto «Le ho sempre voluto bene, la stimo ma non posso fare altro». A sua volta Becciu avrebbe fatto filtrare poche parole: «sono sconvolto, un colpo per me e la mia famiglia, la gente del mio paese».

Tutto è riferibile al periodo che va dal 2011 al 2018 durante il quale il Cardinale Becciu è stato Sostituto della Segreteria di Stato e ne ha gestito i fondi, in particolare quelli riservati all’obolo di San Pietro. Il promotore di Giustizia Vaticano Gian Piero Milano e l’aggiunto Alessandro Diddi sin dall’anno scorso, avevano acceso “i fari delle indagini” sullo scandalo del palazzo londinese di Sloane Avenue il cui investimento si rivelò estremamente rischioso per la Santa Sede. I promotori di giustizia stanno ricostruendo la gestione della “banca riservata” dei papi ovvero la cassa della sezione Affari Generali della Segreteria di Stato, stimata in centinaia di milioni di dollari.

Becciu ha più volte difeso il suo operato specialmente dopo il 29 ottobre 2019 quando il Segretario di Stato Cardinale Parolin, aveva definito l’operazione immobiliare londinese “piuttosto opaca”. Il porporato ha sempre respinto le accuse per essere stato dipinto come “uno che ha giocato e manomesso i soldi dei poveri”. «In Segreteria di Stato» – spiegava all’epoca Angelo Becciu – «avevamo un fondo intitolato “Soldi dei poveri” e ai poveri li abbiamo sempre destinati». In altra dichiarazione Becciu aveva assicurato che l’Obolo di San Pietro non era stato impiegato per l’operazione dell’immobile londinese, facendo invece notare che nel frattempo l’immobile acquistato aveva moltiplicato il suo valore.

La situazione che ha portato ora al “dimissionamento” del Cardinale Becciu è dovuta all’allargamento delle indagini. È saltato fuori che Becciu si sarebbe macchiato del reato di peculato. Bergoglio ha avuto prove dai suoi magistrati, che il Cardinale, quando ricopriva l’incarico di Sostituto alla Segreteria di Stato, avrebbe disposto un bonifico di 100 mila euro per una cooperativa di Ozieri, la sua diocesi sarda che da tempo si occupa di migranti e che viene gestita da uno dei fratelli. Secondo fonti della diocesi, questi soldi sarebbero ancora parcheggiati sul conto della Caritas di Ozieri e nessuno li avrebbe utilizzati.

Angelo Becciu, 72 anni, originario di Pattada, continuerà a mantenere il titolo diCardinale” svuotato però di ogni suo contenuto e di fatto con un titolo meramente onorifico. ”Il Cardinale” perde però la possibilità di partecipare a un eventuale futuro Conclave per l’elezione del Papa. Fu Benedetto XVI a nominarlo nel maggio del 2011 sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. Il 31 agosto del 2013 Bergoglio lo ha confermato in questo incarico. Il 2 febbraio 2017 il Papa lo ha confermato delegato speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta per risolvere la crisi dell’ordine. Il 20 maggio 2018 papa Francesco ne aveva annunciato la sua elevazione a Cardinale avvenuta poi il 28 giugno nel concistoro.

Le dimissioni del “Cardinale” Angelo Becciu segnano un altro passo importante nel pontificato di Bergoglio. Appena eletto, nel primo incontro con i giornalisti Papa Francesco rivelò il suo progetto: «sogno una Chiesa povera per i poveri». Molti rimasero stupiti dal coraggio del nuovo pontefice. Sono passati sette anni da quando Bergoglio siede sul trono di Pietro, e molti mettono in dubbio la Sua capacità di riportare la Chiesa di Roma alla radice evangelica. Quanto è successo giovedì scorso con le dimissioni di Angelo Becciu, conferma senza ombra di dubbio, che Papa Francesco sta facendo sul serio con la lotta alla corruzione.

 

Giancarlo Cocco

Foto © BBC

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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